Entro la metà di aprile sarà attivata la nuova risonanza magnetica nel vecchio ospedale di Lecce. Ne dà notizia la stessa Asl, che fa sapere come siano già in corso i lavori di ristrutturazione per l’adeguamento dei locali. La vecchia risonanza è stata smontata ed estratta, demolendo una cospicua porzione di muro perimetrale, che poi consentirà l’inserimento della nuova apparecchiatura. Si prevede di ultimare i lavori, con la completa installazione e operatività della strumentazione, entro la metà del mese prossimo.
L’adesione alla gara Consip da parte dell’Asl salentina, per l’acquisto del macchinario, ha permesso un prezzo più vantaggioso, perché si tratta di una gara che comprende il rifornimento di più apparecchiature con il conseguente abbattimento dei costi, rispetto ad un rifornimento individuale. L’acquisto però prevede solo la risonanza, ma non comprende né le attività, né le forniture connesse con l’installazione ed il funzionamento della stessa, né i lavori strettamente edili, motivo per cui la risonanza è già acquistata, ma non ancora operativa, in attesa dell’adeguamento degli spazi.
Più problematica invece, l’attivazione della tac, che nel vecchio ospedale leccese manca da circa quattro anni. Un problema serio per una radiologia che conta 35 mila esami radiologici l’anno, il che si scontra con l’assenza di un apparecchio come la tac, la cosa non è ammissibile in un momento in cui la stessa Regione ha stabilito di far lavorare il più possibile i servizi territoriali, per lasciare gli ospedali come il “Vito Fazzi”, liberi di occuparsi dei casi ospedalieri più complessi, senza dover far fronte anche alle richieste del territorio, che possono essere eseguite nel poliambualatorio di piazzetta Bottazzi.
La realtà però vede una radiologia senza tac da quattro anni, con la frustrazione dei medici di non poter completare una diagnosi, di non poter dare risposte ai pazienti in caso di dubbi o sospetti. Se il radiologo dopo aver eseguito su un paziente l’ecografia richiesta per esempio, si dovesse rendere conto che è necessario approfondire il caso, sottoponendo il paziente ad una tac, é costretto a mandare via il paziente senza l’esame fatto, con un disagio per la persona che dovrà cercarsi altrove una risposta che tolga ogni dubbio, con la difficoltà di fissare un appuntamento per sottoporsi all’esame diagnostico, con l’attesa di tempi interminabili che si ridurrebbero se la tac venisse fatta nella stessa radiologia, con agende preferenziali, invece il paziente viene di fatto scaricato con una serie di difficoltà
Il direttore generale dell’azienda sanitaria leccese, che sino a stamane, non era ancora al corrente di questa situazione paradossale, si è informato per capire a che punto sia la gara per l’acquisto della tac nella cittadella della salute di piazzetta Bottazzi. Quello che é emerso da una serie di telefonate, é un’inefficienza da parte dell’ufficio preposto nel preparare la procedura per il finanziamento del macchinario tramite i fondi europei. Un anno e mezzo fa l’ingegneria clinica ha inviato il capitolato all’ufficio del patrimonio, deputato a scrivere il bando di gara, proprio sulla base della scheda tecnica dell’ingegneria, dopodicchè viene avviata la procedura. L’iter è fermo al patrimonio, così la tac é rimasta nel limbo. Gli addetti – stando alle notizie raccolte dallo stesso direttore generale – avrebbero inserito l’acquisto della tac, “in un grande calderone dove sono previsti finanziamenti europei per apparecchiature, lavori edili, strumentazione ad alta complessità, macchine pesanti e non, 12 milioni e mezzo di fondi FERS – continua il direttore Narracci – per un elenco di voci di spesa diversissime tra loro, che non dovrebbero avere un unica procedura di acquisto, ma diversi percorsi differenziati per categoria.” Ad oggi é tutto ingessato, proprio perché la scheda comprensiva dei vari acquisti, la scheda numero tre, è ingestibile e irrealizzabile a dire dello stesso manager, tanto che dei 12 milioni e mezzo non è stato ancora finanziato un euro.
Il direttore generale, ha immediatamente individuato la soluzione per snellire le procedure e velocizzare i tempi. La sua idea sarebbe quella di smembrare la scheda tre preparata come unico iter di finanziamento, in più percorsi specifici, inserire l’acquisto della tac nella scheda già predisposta per le spese di macchinari destinati al carcere, che appartiene come la cittadella della salute al distretto di Lecce e collocare quindi l’acquisto della tac, in una procedura corretta, con il rifornimento di altre strumentazioni simili del medesimo territorio di appartenenza, ovvero il distretto di Lecce. Narracci ha cosi allertato immediatamente il responsabile della procedura per gli acquisti relativi alla casa circondariale, impegnandosi al contempo di consultarsi con gli uffici della Regione Puglia, per avere conferma che tale manovra possa essere legittima e fattibile. Quello che dovrà verificare Narracci é che le risorse previste negli acquisti del carcere, siano sufficienti per comprare per la cittadella della salute, una tac da 128 slices che dovrebbe aggirarsi ai 900 mila euro. Il rischio é che venga rimodulata la scheda per gli acquisti di apparecchiature nella casa circondariale, che venga quindi inserita la tac del poliammbualatorio leccese, salvo poi scoprire un acquisto di bassa qualità, per risorse insufficienti.
“Purtroppo – ha concluso Ottavio Narracci – sono arrivato da poco e mi rendo conto che molti buoni progetti rallentano per carenza della macchina amministrativa, gli uffici sono carenti di personale e dirigente amministrativo, primo tra tutti il patrimonio, che ha tante gare di acquisto ed è senza una guida da diverso tempo, manca infatti un dirigente, l’altro ufficio in collasso più di altri, é quello del personale che ha tantissime questioni urgenti da seguire, tanto che io stesso – ha detto il direttore – insieme alla direzione amministrativa e sanitaria, mi sono preso l’incarico di seguire le procedure per i concorsi da primario, dei quali 16 solo per il “Vito Fazzi”, ma é urgente assumere anche lì personale amministrativo.”
Il dubbio però che oltre alla carenza di organico ci sia stata una mancanza di volontà nel fare le gare di acquisto, c’è, se si pensa che nella stessa scheda tre, dove é inserita la tac di piazzetta Bottazzi, compare anche il finanziamento per l’acquisto della risonanza magnetica nella stessa radiologia di piazzetta Bottazzi, sembra strano che quella scheda tre, fosse giusta per ottenere finanziamenti FERS e comprare la risonanza e ingestibile invece per acquistare la tac nella stessa struttura.
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