Estetica oncologica: come sentirsi meglio quando si fa chemio o radioterapia

Estetica oncologica: come sentirsi meglio quando si fa chemio o radioterapia

Non è un trattamento di bellezza, piuttosto di benessere e di migliore qualità della vita. L’estetica oncologica è ormai una branca che sta lentamente prendendo piede. Nel nord è impiegata ormai da tempo, un esempio per tutti lo IEO di Milano, nel meridione ancora c’è da lavorare per informare la popolazione, soprattutto quella ammalata, che si sottopone a chemio o radio terapie, con tutti gli effetti che ne conseguono, ma che si possono gestire, migliorando le proprie condizioni psico – fisiche.
Chi purtroppo ha una diagnosi di malattia oncologica e sa che dovrà sottoporsi a cicli di chemio o radioterapia, può prepararsi a questa battaglia nel modo migliore, con trattamenti sulla propria pelle grazie all’estetica oncologica, che predispone la cute in maniera tale da sopportare meglio i cicli di chemioterapia o di radioterapia. “Durante queste fasi infatti – spiega Roberta Mangia, estetista APEO ( associazione professionale di estetica oncologica) – il corpo è ultra sensibile e noi sappiamo che la pelle, come anche gli strati più interni, viene danneggiata dai farmaci iniettati, perché molto aggressivi in quanto deputati a combattere il cancro. Questo può portare a bruciare la cute, persino le vene, per questo i nostri trattamenti sono spesso ristrutturanti a base di fosfolipidi, trigliceridi, che si integrano con quelli già presenti nei tessuti, per formare uno strato più spesso di pelle, proprio per renderla più forte e capace di sopportare sia chemio che radioterapie.
L’ideale – continua Roberta Mangia – è proseguire i trattamenti anche durante e dopo i cicli, senza fermarsi alla preparazione iniziale. Ciò permette una riduzione notevole degli effetti collaterali e di conseguenza una maggiore aderenza alla terapia. Se la paziente, non ha quei fastidiosi e a volte invalidanti effetti collaterali, dovuti ai cicli a cui è sottoposta, più facilmente sarà costante a proseguire le sedute di terapia senza interromperle.”
Naturalmente i prodotti usati sono quelli specifici per pazienti oncologici, sono cioè privi di sostanze cancerogene, senza parabeni, siliconi, ma sono piuttosto dermoaffini, con l’accortezza di sterilizzare sempre tutto, prima di usare uno strumento su una paziente oncologica, ben più sensibile e per questo consigliata a recarsi da una estetista specializzata.
L’estetista APEO, non è paragonabile alla comune estetista, poiché davanti ad una donna affetta da tumore, si deve sapere cosa poter toccare e cosa no, dove metter mani per evitare danni o disagi maggiori, per questo – sottolinea Roberta Mangia – noi APEO siano formate presso istituti oncologici .
I risultati si vedono eccome, lo sa bene Lucia che qualche anno fa, ha dovuto sottoporsi contemporaneamente a chemio e radioterapia. “Dopo una cura d’urto così forte, il mio viso era una maschera – racconta Lucia – tutta la pelle del mio corpo era secchissima, squamavo, ero bruciata dentro e fuori per effetto della radioterapia e quando una mattina mi sono svegliata, rendendomi conto che le mie unghie stavo cadendo, allora mi sono detta che dovevo fare qualcosa, ma soprattutto dovevo farlo affidandomi alle persone giuste. E’ così che ho deciso di avvicinarmi all’estetista APEO, la mia estetista precedente, non mi aveva dato alcuna soluzione per quell’odore di putrefazione che veniva dalla mia pelle, avevo vergogna di farmi vedere da qualcuno che non sapeva la mia storia, la mia malattia. Andare da un’estetista APEO è diverso, vuol dire condividere un dolore, un problema, con qualcuno che sa di cosa stai parlando. Quando ho fatto un trattamento per la mia cute così secca -continua Lucia – ho avuto benefici per diversi giorni, sono stata meglio, mi vedevo anche meglio, e proprio questo vedermi migliorata, mi ha fatto sentir meno il peso della malattia, ciò che mi ha fatto bene più di ogni altra cosa è stata la sensazione di normalità, non sentirsi mal vista, oggetto di curiosità o di paura perché con il cancro, ma sentirsi come tante altre donne. Chi conosce il mondo dell’oncologia e tratta con esso – aggiunge la donna – sa prenderti e io ho avuto la sensazione di poter ancora riprendermi un po’ di quella normalità che avevo perso. E’ questo per una come me, che lotta contro il cancro è fondamentale.”

Roberta Grima
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