L’olio di palma come il burro, le uova, il latte e la carne. L’Istituto superiore di sanità, ha stilato per conto del ministero della salute una relazione sugli effetti dell’olio di palma sull’organismo. Quello che è emerso è che ha creare danni e rischi non é l’olio in sé, bensì la quantità di acidi grassi saturi, che un adulto o un bambino assume, anche attraverso altri alimenti meno industrializzati, come appunto il burro, le uova, la carne, il latte e i suoi derivati. Le stime che riporta l’Istituto superiore di sanità, parlano di assunzione di acidi
grassi saturi nell’adulto, pari a 4,77 grammi al giorno, provenienti da olio di palma, 22,44 grammi invece, sarebbero assunti da alimenti che contengono naturalmente gli acidi grassi saturi. Nella popolazione generale, il consumo medio giornaliero di acidi grassi saturi, è risultata di 27,21 grammi, dei quali appena 4,77, deriverebbero dall’olio di palma. Una percentuale pari all’11% delle calorie quotidiane, e che é di poco superiore a quella fissata dall’organizzazione mondiale della sanità, pari al 10% delle calorie giornaliere (22 gr. su 2000 calorie), tetto che se rispettato, aiuta a prevenire malattie cardiovascolari.
Il consumo degli acidi grassi saturi però, aumenta nei primi anni di vita e nella fascia infantile. Tra le cause di questo eccesso specie nei neonati, l’assunzione di latte materno e poi di quello artificiale. “A conferma di ciò – è scritto nella relazione dell’Istituto superiore di sanità – si è osservato che il 40% degli acidi grassi totali del latte materno, sono saturi.”
Gli esperti però avvertono anche che, l’assunzione degli acidi grassi saturi, è comunque necessaria all’organismo, per permettere un’adeguata crescita, soprattutto fino a due anni di vita (Agostoni, 2012).
La necessità di acidi grassi saturi, dunque varia in funzione dell’età ed è maggiore durante i primi anni di vita,
quando i processi metabolici sono maggiormente attivi e in grado di smaltire più velocemente. Dunque non va abolito il latte o la carne nella fascia infantile, quando l’organismo ha bisogno di costruire le proprie cellule, occorre piuttosto un giusto equilibrio quando si è già belli e cresciuti e troppi acidi grassi potrebbero accumularsi nell’organismo, che non li impiega per lo sviluppo, ma li lascia così in circolazione con conseguenze dannose alla salute.
Una vasta letteratura scientifica, ha messo in evidenza l’associazione tra consumo eccessivo di acidi grassi saturi e un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, di infarto e di malattia coronarica. Numerosi studi poi, hanno suggerito anche l’associazione con le patologie ossee (Humpries, 2012) e altre malattie neoplastiche, in particolar modo del colon retto e mammella. Su queste basi l’OMS ha posto il consumo di acidi grassi saturi, al di sotto del 10% della calorie giornaliere.
Sull’eventuale tossicità dell’olio di palma come ingrediente alimentare, l’Istituto superiore di sanità, stabilisce che l’olio di palma di persé non é un alimento tossico, bensì gli eventuali effetti negativi sulla salute vanno misurati sulla base dei livelli di esposizione, ovvero quanti acidi grassi saturi si assumono, non soltanto con l’olio di palma, ma anche con altri alimenti. per questo è sempre raccomandata una alimentazione equilibrata che non ecceda, come la dieta mediterranea.
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