Nominato il responsabile del nuovo ospedale del sud Salento

Nominato il responsabile del nuovo ospedale del sud Salento

Questione di opportunità. Così la nomina dell’ingegnere Antonio Leo, a RUP del nuovo ospedale del Sud Salento, appare: una questione di opportunità. Un professionista dell’area tecnica dell’azienda sanitaria leccese, che é stato responsabile della gestione dei fondi europei 2007 – 2013/2015, che ha quindi gestito almeno 28 milioni di euro destinati a realizzare strutture sanitarie territoriali e che si trova a dover completare ancora parte delle opere con fondi aziendali, perché quelli europei sono stati in parte persi, si vede adesso nominato responsabile unico di procedimento, per la realizzazione del nuovo ospedale del sud Salento. Si legge infatti nella delibera Asl n°1560 del 2 luglio scorso, il provvedimento adottato dalla direzione aziendale come atto immediatamente esecutivo.

Questa nomina da parte della direzione dell’Asl salentina, significa affidare all’ingegnere Leo la responsabilità di ben 142 milioni di euro, che servono per costruire la struttura ospedaliera da 387 posti letto, significa affidare la gestione degli appalti, delle gare, significa ancora dare al professionista la responsabilità della progettazione e dell’esecuzione dei lavori.

Si badi che non viene messa in discussione la capacità e la professionalità dell’ingegnere, ma la scelta dell’azienda sanitaria che decide di dare in gestione 142 milioni di euro, su un cantiere complesso che si svilupperà su 4 livelli per 58 mila metri quadrati, ad una persona il cui operato lascia delle perplessità, almeno fino a quando l’Asl non chiarirà alla collettività il perché sono stati persi parte dei fondi comunitari, motivo per cui si sono pagate le opere con fondi aziendali e non europei. Perché scegliere l’ingegnere Leo senza una selezione interna per esempio tra i dipendenti, che avrebbe messo lo stesso professionista, in caso di una sua vincita, in una posizione di forza davanti anche alle perplessità sulla gestione e l’operato precedente.

Pochi giorni fa, sono state montate le porte antincendio nel nuovo poliambulatorio di Martano che dovevano essere pronte nel 2015 e pagate dalla comunità europea, invece le stiamo pagando con somme tirate fuori dal bilancio aziendale, che dovrebbero servire ad altre spese altrettanto importanti, per potenziare per esempio gli ospedali. Sicuramente lo sforzo della direzione c’è nel porre rimedio tanto che Ottavio Narracci, ha spiegato che le somme perse si cercherà di recuperarle, ma non è questo il punto, bensì capire se effettivamente ci sono stati degli errori nella gestione delle risorse finanziarie, se tutti i cantieri finanziati con fondi fers 2007 -2013/2015 sono ultimati e a norma, con tutte le autorizzazioni previste: Martano, Aradeo, Strudà, se le opere delle quali l’ingegnere Leo è il RUP o il responsabile dei finanziamenti, sono state realizzate o se almeno sono partite: come i lavori pari a 14 milioni per il completamento e adeguamento a norma del nosocomio di Casarano, le opere previste a Galatina, i collaudi delle apparecchiature del Fazzi, come le risonanze, i quasi 6 milioni per attivazione e collaudo della pet tac, e così via, se infine il titolo di project manager, necessario per ricoprire il ruolo di responsabile unico di procedimento, in un cantiere di oltre 100 milioni di euro, sia acquisibile da un atto deliberativo, come scritto nel curriculum dell’ingegnere Leo. Sciolti questi dubbi alla comunità salentina, il neo RUP avrà da lavorare tanto per il nuovo ospedale e a noi non resterà che auguragli buon lavoro.

Roberta Grima
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