La struttura sanitaria di Poggiardo é una delle priorità dell’Asl leccese – così si legge in un comunicato stampa dell’azienda sanitaria, all’indomani dell’articolo pubblicato da SanitàSalento relativo al sopralluogo dell’onorevole Veronica Giannone, che aveva denunciato come l’ospedale territoriale sia da tre anni un cantiere in molte sue parti.
L’Asl ribadisce che solo nel 2017 con delibera 337, é stata fatta richiesta alla procedura negoziale, per il completamento della riconversione in PTA (presidio territoriale), della struttura di Poggiardo per complessivi € 4.400.000,00 (dei quali € 2.315.000,00, IVA compresa, per attrezzature), essenzialmente destinati all’ottenimento dei requisiti di accreditamento del presidio (lavori di adeguamento antincendio, antisismico e potenziamento della dotazione tecnologica).
L’azienda ricorda inoltre, che solo nel giugno 2018, il governo pugliese con delibera di giunta n°1001 ha dettato i requisiti per i presidi territoriali assistenziali (PTA), ai quali quindi deve afferire anche la struttura di Poggiardo. Va da sé che l’azienda sanitaria – si legge nella nota – deve essere in linea con gli indirizzi e la programmazione regionale, tanto che il 28 giugno, quindi pochi giorni dopo la delibera regionale, l’azienda sanitaria avvia l’accordo quadro per l’affidamento dei serivzi di progettazione anche dei PTA, tramite delibera n°1549.
Nel comunicato poi, si specifica che i cantieri aperti nella struttura di Poggiardo, relativi ai 28 posti letto di RSA (residenza sanitaria assitenziale ) e 12 degenze territoriali, sono in fase di conclusione e attualmente fermi, unicamente per il periodo feriale osservato dalla ditta che riprenderà i lavori subito dopo le ferie. I tecnici dell’asl – si legge ancora nel comunicato – stimano che le opere termineranno fra tre/quattro mesi, per poi passare all’accreditamento della struttura da parte della Regione. Stessa cosa per quanto riguarda l’ala del poliambulatorio dove andranno collocati gli spazi per la specialistica.
Quanto alle due sale operatorie, delle quali una ferma per mancanza di lampada scialitica e tavolo operatorio, l’azienda sanitaria informa che si sta lavorando per rimettere la struttura nelle condizioni di essere completamente operativa acquisendo ciò che manca, con fondi europei. La prima sala invece, attiva da settembre 2017 seppure ancora in modo ridotto, vedrà un potenziamento dell’attività chirurgica con un finanziamento ad hoc per i day surgery ortopedici.
Infine per le apparecchiature radiologiche, che dovrebbero essere trasferite nella nuova radiologia non appena saranno terminati i lavori nel seminterrato, la deputata Giannone aveva messo in evidenza come tenere una risonanza magnetica ferma, in attesa del completamento dei lavori, fosse un grave spreco. Su questo l’asl evidenzia intanto che la risonanza è costata € 266.762,50 e non 2 milioni di euro, come detto dalla parlamentare, questo grazie ad una gara consip.
Resta comunque il fatto che la macchina é oggi in attesa, l’Asl prevede la sua installazione entro la fine dell’anno. La ditta a luglio scorso avrebbe fatto già il sopralluogo negli spazi destinati al collocamento della risonanza – come fanno sapere da via Miglietta – la risonanza che affinacherà una nuova tac da 64 strati, il cui capitolato di gara è stato già approntato. Quanto al mammografo come visto durante il sopralluogo della deputata, é operativo, seppure in sede temporanea, per lo screening mammografico, con ottimi risultati per l’Asl che parla di 5 mila donne chiamate per sottoporsi all’esame preventivo su un’ utenza potenziale di oltre 6mila pazienti.
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