Un’emergenza ambientale e sanitaria si starebbe consumando sulle rive del mar Jonio e più precisamente nella marina di Lizzano – a sostenerlo é il consigliere regionale di sinistra italiana/liberi uguali, Cosimo Borraccino, che ha scritto alle autorità competenti per chiedere interventi urgenti.
Nelle acque del mare infatti, più precisamente lungo la marina di Lizzano, nel tarantino, sarebbero state rilevate sostanze quali azoto, escherichia coli, polifosfati, con valori al di sopra del consentito tabellare. Il timore della popolazione, quasi certezza, é che a provocare questo, sia il mal funzionamento del depuratore che si trova a pochi chilometri dalla marina. “Si tratta di un impianto che sin dall’inizio, nel 2009, – spiega Angelo Del Vecchio presidente dell’associazione “Attiva Lizzano” – presentava qualche problema, tanto che la ditta che gestisce l’impianto per conto dell’AQP, ottenne l’autorizzazione al funzionamento solo per sei mesi, dopo – continua Del Vecchio – non sappiamo se la Regione ha mai dato il nulla osta definitivo.”
Il depuratore infatti, che serve i comuni di San Marzano, Lizzano e Fracagnano, porta l’acqua depurata sino al mare, attraversando il canale naturale denominato “Li Cupi”, il punto é che “da un paio di anni, da quando sono cominciati e poi terminati i lavori nell’impianto, si sarebbero verificate delle immissioni in mare più violente del solito, di sostanze che a sentir l’odore – dice il presidente di “Attiva Lizzano” – non promettono nulla di buono.”
In effetti anche il consigliere comunale Gianluca Lecce, conferma che i filtri a sabbia del depuratore, non avrebbero mai filtrato un grancché, tanto che sono stati effettuati dei lavori per allargare le vasche.
Le analisi che sono state effettuate l’anno scorso da parte dell’ARPA, l’agenzia regionale dell’ambiente – stando a quanto riferito dall’assessore comunale Ilaria Saracino – avrebbero rilevato presenza di carica batterica e di sostanze come l’azoto, con valori al di sopra del consentito e “stiamo parlando – sottolinea l’assessore – di acqua analizzata all’interno del depuratore,” quindi di acqua sanificata. Non osiamo immaginare cosa si potrebbe riscontrare nella foce, ossia nell’acqua prima di arrivare al depuratore.
Proprio su questo – ha continuato l’assessore – abbiamo insistito ad ottenere da ARPA, le analisi delle acque anche a livello della foce, ma dovremmo aspettare fine stagione.”
Nel frattempo va detto che a luglio di quest’anno la sindaca di Lizzano Antonietta D’oria – ricorda Angelo Del Vecchio – ha diffidato l’AQP, gestore dell’impianto – a non immettere più sostanze inquinanti, sebbene l’Acquedotto avrebbe riportato la tesi, secondo la quale, gli elementi presenti nell’acqua, dipenderebbero dai trascinati dei concimi usati dai contadini, che hanno le campagne a ridosso del depuratore.
Su questa situazione, che ricordiamo va avanti da diversi anni, solo quattro da quando è stato posto il sequestro dall’autorità giudiziaria, la popolazione chiede chiarezza per stare tranquilla e per questo che sinistra italiana, ha chiesto, per voce del consigliere Borraccino, interventi urgenti di bonifica da parte della Regione e l’istituzione di un tavolo tecnico urgente, d’accordo anche con l’amministrazione comunale. Borraccino infatti, proprio oggi, ha scritto ad AQP e al direttore del dipartimento ambiente della Regione, dottoressa Barbara Valenzano, per conoscere la qualità delle acque che affluiscono nel canale “Li Cupi”, se risultano efficacemente depurate, visto che lo stesso impianto sversa carica batterica che potrebbe risultare dannosa alla salute pubblica.
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