Un piano di assistenza costante negli anni, che dura da molto tempo e che risponde a tutti i bisogni dell’ammalato. Così risponde l’Asl di Brindisi in merito all’articolo che SanitàSalento ha pubblicato in merito alla vicenda del paziente tracheostomizzato, senza infermiere dal 1 dicembre.
La dottoressa Bello, dell’ADI (assistenza domiciliare integrata) del distretto di Mesagne, tiene a sottolineare che nessuno dell’azienda sanitaria ha mai comunicato alla famiglia del paziente, la sospensione del servizio infermieristico, quello che hanno riferito i parenti, é frutto di un’informazione data dall’infermiere senza alcuna informativa da parte dell’azienda sanitaria.
La dottoressa lamenta invece, la mancata comunicazione da parte della famiglia all’Asl, che non ha pensato di chiedere ulteriori dettagli al distretto di Mesagne, dando per assodato quanto riferito dall’infermiere. In realtà – continua la dottoressa Bello – quello che è accaduto al signore allettato, é stata l’interruzione della fisioterapia riabilitativa, ma per via temporanea, quando il paziente ha avuto un ricovero lungo, per una riacutizzazione della patologia e per il quale aspettavamo la lettera di dimissione, per verificare eventuali aggiustamenti da apportare all’assistenza domiciliare, una volta dimesso. “Dobbiamo fare i piani assistenziali – specifica la dottoressa – in base alla documentazione sanitaria e medica che ci viene fornita, documentazione che nel caso specifico non ci è mai pervenuta. Nonostante ciò – continua la Bello – abbiamo fatto un piano assistenziale provvisorio, in attesa della documentazione medica per definire l’assistenza in base ai bisogni, tutto questo è stato interpretato come servizio precario.”
“Il discorso riferito dall’infermiere alla moglie del paziente, di imparare la pulizia della tracheostomia in maniera autonoma, non é – ha assicurato la dottoressa Bello – un voler sostituire la donna all’infermiere che invece garantisce il servizio in maneira continuativa, tutti giorni dell’anno. L’addestramento del familiare affiancato all’infermiere – ha ribadito la dottoressa – è una prassi che adottiamo da sempre, per formare un care giver di riferimento del paziente, perché l’infermiere non è presente 24 ore su 24.”
La dottoressa poi aggiunge che in una situazione di cronicità, c’é l’obbligo di seguire dei regolamenti regionali, “la regione – dice – prevede che siano erogati dei cicli di fisioterapia, non però in modo continuativo, salvo un’indicazione del medico specialista, in questo caso lo pneumologo, che indica che la fisioterapia respiratoria non deve essere interrotta. Ora tale certificazione non c’è stata mai consegnata, motivo per cui durante l’estate, quando il personale é ridotto per via delle ferie, viene effettuata una breve interruzione, come anche nel periodo natalizio, per garantire comunque i tre cicli l’anno stabiliti dalla Regione.
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *