Sgonfiarsi dopo le feste

Sgonfiarsi dopo le feste

Goduto ogni giorno di festa, dopo un deciso stop all’alimentazione fuori dalle regole, è la prima mossa per buttare giù peso. In pochi sanno, ad esempio, che i chili in più presi durante le feste, non sono soltanto da attribuire alle calorie in eccesso. I carboidrati e gli zuccheri assunti in maggiore quantità possono causare, infatti, un eccesso di ritenzione idrica.

La raccomandazione è di evitare quegli eccessi per perdere i 2/3 chili in più in modo repentino e quindi pericoloso. Meglio andare per gradi e cominciare a riportare ordine a tavola, senza trascurare quello stile di vita, sano e attivo, del quale la dieta è soltanto un aspetto e non sempre il più importante.
Qualsiasi dieta troppo rigida o squilibrata, finisce per essere controproducente. È la combinazione della riduzione dell’apporto calorico e dell’aumento del dispendio energetico che rappresentano la strategia vincente.
Per assestare l’equilibrio dell’organismo su un peso più basso, non basta mettersi a dieta ipocalorica per qualche settimana, occorre mettersi a mangiare bene e non smettere più, assumere perciò una sana abitudine. Non c’è bisogno di fare la fame, ma occorre rieducare il gusto.

La soluzione è mangiare meno grassi animali, meno zucchero, più verdure, più semi e cibi integrali. I cibi integrali aiutano a dimagrire, perché da un lato le fibre che contengono, rigonfiandosi nello stomaco e nell’intestino, danno un maggior senso di sazietà, dall’altro favoriscono un assorbimento lento e graduale degli zuccheri, prevenendo cadute dei livelli di glucosio nel sangue (la glicemia) che farebbero aumentare il senso di fame.
Non occorre liberarsi di panettoni avanzati, ma è sufficiente utilizzarli in porzioni estremamente ridotte la mattina, al posto dei biscotti o dei prodotti da forno, ma poi niente più per il resto della giornata.
Un suggerimento valido per tutti, è quello di frazionare gli alimenti della giornata in un maggior numero di volte, possibilmente tre piccoli pasti e due spuntini. Una “vera” prima colazione, con un eventuale spuntino, un pranzo monoportata, una piccola merenda ed una cena poco abbondante, è certamente preferibile dal punto di vista fisiologico.

L’uomo dispone di sistemi enzimatici che gli consentono di utilizzare al meglio una miscela energetica, formata dal 50-60% di carboidrati, non più del 30% di grassi (con una prevalenza di grassi monoinsaturi e polinsaturi) ed il restante 10-20% di proteine. A tutt’oggi sono questi i rapporti da considerare ottimali. Perciò neppure la dieta ipocalorica può discostarsene troppo.

a cura della dottoressa Patrizia Zecca – biologa nutrizionista

Roberta Grima
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