Dopo circa un anno dall’acquisto, il mammografo dell’ex dispensario di Lecce, è stato finalmente montato nella radiologia del vecchio “Vito Fazzi”. Ancora non è operativo – fanno sapere dall’Asl – ma evidentemente lo sarà a breve. Il vecchio dispensario invece, dovrebbe essere aperto entro luglio.
L’apparecchiatura in questione, é stata inutilizzata per circa un anno, all’interno dell’edificio, in attesa che terminassero i lavori di ristrutturazione, ancora in corso. L’intento era quello di realizzare un polo dedicato alla salute delle donne, comprensivo di mammografo in 3D.
Dopo il servizio di Striscia la notizia del 2 maggio scorso, che mostrava il macchinario fermo nel piano rialzato dell’ex dispensario, il commissario straordinario dell’Asl Rodolfo Rollo, ha provveduto al trasferimento del macchinario, nella radiologia del vecchio ospedale, a 50 metri di distanza da dove era stato collocato inizialmente.
In realtà – tengono a sottolineare da via Miglietta – Rollo aveva già previsto questo spostamento dopo il mancato nulla osta dell’Asl di Brindisi, deputata ad autorizzare l’installazione dell’apparecchaitura nell’ex dispensario, che, riconosciuto come consultorio, non può accogliere una strumentazione diagnostica come il mammografo in questione.
“Ringraziamo il dottore Rollo – ha detto questa mattina la presidentessa del comitato consultivo misto, Rita Tarantino durante una conferenza stampa sulla senologia – per aver provveduto in tempi rapidissimi al montaggio di una strumentazione utile alle donne. Siamo invece amareggiati che nel servizio di Striscia, sia stato riferito tra le altre cose che l’inutilizzo del mammografo in questione, provochi un allungamento dei tempi di attesa per le mammografie. Mediaset – spiega la Tarantino – parla di due anni di attesa nel polo oncologico e nel vecchio ospedale di Lecce, non viene però riferito che l’Asl offre il servizio di mammografia anche in tempi più celeri in altre strutture.”
I tempi di attesa
“I tempi di attesa relativi a due anni, come si sente nel servizio di Striscia, si riferiscono – ha evidenziato la Tarantino – ad una prenotazione di mammografia per le donne sane che non hanno problemi e che quindi possono aspettare. Contrariamente a chi invece richiede una mammografia più urgente o chi ha un nodulo sospetto o ancora chi è stata operata di tumore e ha bisgono di sottoporsi a controlli ravvicinati, diamo risposte nei tempi adeguati. C’è stato – ha ricordato la presidentessa – un lavoro di sei lunghi anni per realizzare un sistema di prenotazione senologica efficiente, partendo dal cup senologico con addette solo donne, al collegamento in rete dei vari centri di riferimento, sino alla realizzazione di percorsi senologici come la breast unit, per poi negli ultimi due anni, realizzare 8 agende diversificate per abbattere i tempi di attesa nella senologia. Otto tipologie di prenotazione diverse, a seconda dei casi e delle necessità delle donne.
Mammografi a mezzo servizio
Nel servizio di Mediaset poi, è emersa la denuncia dell’associazione “Lo sportello dei diritti”, a proposito dei mammografi dei distretti, che lavorerebbero poco. Si fa riferimento in particolare a Campi dove funziona solo l’attività di screening, ossia il servizio mammografico che l’asl offre gratuitamente alle donne con un’età compresa tra i 49 e i 69 anni. Il resto della senologia però, a Campi non é possibile effettuarla. “E’ l’unico caso – sottolinea la Tarantino – perché a Campi c’è il personale che sta facendo affiancamento per essere poi formato ad eseguire gli esami fuori dallo screening. L’attività é partita da poco, serve il tempo fisiologico per attivare anche la senologia.” Resta il fatto però, che anche negli altri distretti dove sono attivi sia gli screening che la senologia, i mammografi lavorano solo in alcuni giorni della settimana o solo una parte della giornata. “Non serve far lavorare le apparecchiature a tempo pieno – hanno detto la Tarantino e il dottor Daniele Sergi, senologo – le risposte che diamo sono sufficienti rispetto alla mole di richieste.” Un’eccessiva attività sarebbe quindi un esubero.
Le novità dalla Regione
Durante la conferenza stampa del tavolo tecnico della senologia, é sopraggiunto poi il consigliere regionale Paolo Pellegrino. L’esponente politico ha annunciato come la commissione sanità della regione Puglia, abbia approvato all’unanimità la proposta di estendere il modello di prenotazione senologica dell’Asl di Lecce, su tutto il territorio regionale. In particolare si vorrebbe attivare l’agenda di prenotazione per le donne che, pur essendo sane, hanno o hanno avuto familiari affetti da tumore al seno. Sono quindi potenziali donne a rischio. Lecce ha già operativo il percorso di prenotazione dedicato a questa categoria di donne e da settembre potrebbe ripetersi in tutte le altre Asl della Puglia.
L’altra novità che Pellegrino ha annunciato, è la proposta di legge che vorrebbe presentare, per ottenere l’esenzione ticket per le donne con familiarità per quanto riguarda il tumore al seno e che in molte regioni non pagano la tassa sanitaria, mentre in Puglia ancora si.
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