Radiologi e medici di pronto soccorso: arrivano i rinforzi

Radiologi e medici di pronto soccorso: arrivano i rinforzi

Due incarichi per sei mesi da affidare a medici radiologi, per la radiologia del distretto di Lecce. Nel vecchio ospedale infatti, non si riesce a garantire i livelli minimi di assistenza. Nell’unica graduatoria esistente nella regione Puglia, quella dell’ospedale “Riuniti” di Foggia, nessun medico in elenco, ha risposto positivamente alla richiesta dell’asl salentina, per l’assunzione a tempo determinato.

Il commissario straordinario dell’azienda sanitaria leccese, si è visto così costretto a ricorrere alla legge 208 del 28/12/2015. Questa prevede che le regioni e gli enti sanitari, previa attuazione delle direttive europee in materia di turnazioni e ore di lavoro, qualora non riescano a garantire i livelli minimi di assistenza, possano ricorrere a contratti di lavoro flessibili, tenendo presente però, il vincolo di spesa da rispettare e i limiti in materia di piano di rientro.

Assunzioni nei limiti di spesa
Rollo ha quindi dato mandato, con la delibera 537 del 3 giugno, di attingere dall’elenco della mobilità extra regionale dei professionisti dichiaratisi disponibili, secondo un ordine individuato nella nota interna del commissario del 29/05/2019. La spesa prevista sarà pari a 4544,77 euro mensili per ciascun medico, rientrando, è scritto in delibera, nel limite di spesa previsto dalla normativa.

Si cercano medici anche per i pronto soccorso
Si sta pensando anche a potenziare i pronto soccorso dove la carenza di organico si fa sentire pesantemente. Nell’asl di Lecce si incrociano le dita e si avviano le procedure per incarichi a tempo.

Domande entro il 24 giugno
Devono pervenire quindi entro le ore 24 del 14 giugno, le domande per partecipare all’avviso pubblico per il conferimento di cinque incarichi a tempo determinato in medicina e chirurgia di accettazione e urgenza, per la durata di un anno. Le domande dovranno arrivare all’azienda sanitaria locale di Lecce – area gestione del personale – in via Miglietta n°5, a mezzo raccomandata con ricevuta di risposta, oppure mediante presentazione diretta all’ufficio protocollo generale dell’asl o ancora per mezzo di posta certificata con relativa documentazione (MB massimo) all’indirizzo areapersonale.asl.lecce@pec.rupar.puglia.it
L’asl ribadisce che non fa fede il timbro e la data dell’ufficio accettante. Inoltre le domande devono essere sottoscritte dal candidato pena l’esclusione dal bando.

Gallipoli: aumenta l’utenza d’estate e cala il personale ospedaliero
I reparti ospedalieri del Salento sono in sofferenza, il rischio é che si possano davvero svuotare di medici, infermieri, oss, se vengono accettate le richieste di ferie. Per poter garantire i livelli minimi di assistenza si dovrà rinunciare al periodo feriale. A Gallipoli in particolare, che ogni estate vede aumentare notevolmente il bacino di utenza, già adesso ci sono gravi carenze. Nell’oncologia lavorano 5 medici per 16 posti letto e che devono garantire le guardie interdivisionali nell’intero ospedale e non nel solo reparto di appartenenza.

Turni anche in reparti diversi da quelli di appartenenza
Questo vale per tutti i medici che lavorano nei singoli reparti, rimasti in pochi e che proprio per questo devono dividersi i turni nel nosocomio. L’80% delle notti in pneumologia per esempio, é coperto da un medico che non è pneumologo. Poi c’é il problema delle extralocazioni: pazienti ricoverati in reparti che non avendo posti sufficienti, spostano il paziente in quei reparti come oculistica, otorino che hanno degenze libere, ma lontane dal reparto specialistico dove dovrebbe essere ricoverato. Così i medici, già pochi, devono anche spostarsi da un piano all’altro, peggio ancora da una torre all’altra dell’ospedale per visitare il paziente extralocato.

Un problema nazionale
Il problema è di carattere nazionale, perché i professionisti vanno in pensione e non vengono sostituti per via del numero chiuso nelle università che sfornano pochi medici. Solo per il pronto soccorso, in Italia mancano circa 1000 medici. Così in attesa che arrivino i rinforzi, c’è chi come l’asl salentina, ma non solo, ricorre ai pensionati per l’assistenza territoriale nei distretti, o chi chiama i medici militari come sta accadendo in Molise.
Nei reparti forse potrebbe essere utile ottimizzare il personale esistente, concentrando i servizi su poche località. Meglio ancora se si aprisse il numero chiuso nelle facoltà di medicina, ma questo tocca al governo

Roberta Grima
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