Un volantinaggio davanti all’ospedale, per informare i cittadini delle condizioni nelle quali vengono assicurati i pasti nel “Vito Fazzi”. L’altra mattina alcuni lavoratori addetti al confezionamento e distribuzione delle pietanze nell’ospedale leccese, hanno voluto manifestare contro le presunte mancanze da parte della Regione e dell’Asl, che a dire dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali Vito Perrone dell’UGL e Gianni Palazzo dell’USB – non dimostrerebbero di voler mantenere il servizio di ristorazione nel nosocomio.
Attualmente infatti la cucina del “Vito Fazzi”, é in ristrutturazione, da circa un anno e mezzo, 300 mila euro circa per riparare il solaio, nel frattempo La Cascina, ditta erogatrice il servizio, cucina a Gallipoli, per poi scaricare le pietanze già cotte, direttamente al “Fazzi”. La situazione é temporanea fino a quando non saranno pronti i nuovi locali dove cucinare all’interno dell’ospedale leccese e che sarebbero dovuti essere pronti l’estate appena trascorsa, ma ancora é tutto un cantiere.
Se si farà la gara di ristorazione regionale, salterà la cucina del “Fazzi”
“Temiamo – dicono i lavoratori – che Emiliano faccia bandire la nuova gara regionale per il servizio di ristorazione, prima che la cucina del “Vito Fazzi” venga consegnata, se così fosse, il centro cottura leccese non si realizzerà mai, andrà tutto ad un unica ATI di imprese che adotterà il nuovo metodo “cook e chill”, senza necessità di tanti centri cottura. Questo significa – concludono i lavoratori – un esubero di personale, che nelle migliori delle ipotesi, resterà in azienda per effetto della clausola sociale, ma con poche ore lavorative.”
I sindacati vogliono essere convocati in Regione
“Chiediamo alla Regione e all’asl, di rispettare gli accordi firmati il 5 settembre 2018 – dicono i sindacalisti – ovvero quello di portare avanti la ristrutturazione della cucina, sia strutturalmente, che in termini di apparecchiature. Chiediamo anche di essere convocati in audizione sanità, alla presenza di Emiliano, per poter discutere del tema a livello regionale. Sarà l’occasione anche per chiarire come mai – continuano i sindacalisti – la giunta non abbia inserito nelle nuove linee guida regionali di sanità service, approvate recentemente, il settore ristorazione, che non appartenendo alla categoria dei servizi sanitari, può essere affidato alla società in house, tramite internalizzazione”
Un’interrogazione in assessorato
A sostenere la battaglia, il consigliere regionale Saverio Congedo, che si è presentato davanti all’ingresso dell’ospedale salentino, dove c’erano i lavoratori. “Porterò in assessorato – ha detto Congedo – le mie rimostranze, chiedendo chiarimenti e invitando a mantenere fede a quanto sottoscritto.”
Mancano 2 milioni per terminare la cucina
L’asl – ci riferiscono i lavoratori – non avrebbe le risorse per terminare l’opera, (circa 2 milioni di euro: 1.200mila euro di attrezzature e 700 mila euro di impianto di condizionamento), nonostante la Regione, nella persona di Vito Montanaro, responsabile del dipartimento regionale della salute, abbia più volte affermato che la disponibilità delle risorse economiche finanziarie ci sia, grazie a finanziamenti europei.
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