Da un mese conduce una lotta per l’attivazione di due bagni al piano terra, nell’ospedale di Lecce. Rosa Orlando, presidentessa dell’associazione “Centro diritto alla salute”, chiede la semplice apertura di due bagni per l’utenza, chiusi da anni. La richiesta si è resa urgente dopo l’intasamento di ieri mattina e il mal funzionamento del servizio igenico nella radiologia, sempre al piano terra.
Già un mese fa però, la Orlando aveva segnalato al direttore sanitario del “Vito Fazzi”, Giampiero Frassanito, la presenza di due locali igienici: uno per disabili, l’altro per i normodotati, lungo il corridoio nei pressi del laboratorio analisi, utili all’utenza che affolla quell’area, che si trova tra la radiologia, il laboratorio e dove molto spesso la gente necessita di andare in bagno, senza avere possibilità nelle immediate vicinanze, proprio perchè i due locali sono chiusi da diversi anni. “In qesto corridoio – racconta la Orlando – stanziano diverse persone per la pre – ospedalizzazione, che hanno necessità del bagno, perchè il più delle volte aspettano delle ore. Abbiamo notato che questi due bagni vicini, farebbero al caso nostro.”
Porte che aprono nel verso sbagliato
“La segnlazione è arrivata oltre a Frassanito, anche alla dottoressa Carmen Attanasi, sempre della direzione medica, che si è resa pronta e disponibile – ha riferito Rosa Orlando – tanto che è seguito un sopralluogo nei locali da parte di un tecnico. Proprio durante il sopralluogo, la presidentessa della onlus, si é resa conto che i due bagni sarebbero in ottime condizioni, ampi, pronti per l’utilizzo, se non fosse che hanno entrambi le porte antincendio. Porte molto pesanti che aprono però verso l’esterno, a ridosso quindi del passaggio lungo il corridoio, con possibili rischi di colpire qualcuno.
Basta una richiesta scritta che però non c’é
“Mi domando – ha detto Rosa Orlando – quale ingegnere mai, abbia scelto di fornire i bagni, di queste porte apribili in modo evidentmenete scorretto. Adesso – vengo a sapere che serve una modifica, previo progetto che andrebbe firmato non so da quanti ingegneri, ma sopratutto mi é stato chiesto dal personale tecnico, di scrivere una richiesta in tal senso, cosa inammissibile. Non é certo una volontaria come me, che ordina l’attivazione di bagni o la modifica di questi, ma sono gli stessi tecnici che dovrebbero controllare e tutt’al più segnalare all’asl, se quest’ultima non si é accorta di dover fare rimediare eventuali errori. Ad ogni modo é la direzione di presidio che deve ordinare il da farsi ai suoi tecnici o alla ditta esterna che paga.
La ditta controlla ad agosto, ma non si fa nulla
A proposito di ditta, sulle porte dei due bagni è presente un’etichetta dell’impresa GRAVILI, la stessa che fornsice assistenza e manutenzione all’azienda sanitaria e che a questo punto è facile pensare abbia effettuato degli interventi ad agosto scorso, come indicato sulle porte dei bagni. Si tratta di norma di controlli che le porte antincendio richiedono, ma nonostante il controllo, esse continuano ad aprirsi verso l’esterno invece che verso l’interno.
I bagni in questione sono diventati necessari, anche per la divisione che é stata effettuata del lungo corridoio al piano terra, che, dopo le feste natalizie, é stato suddiviso da una vetrata, eliminando all’utenza il bagno che ora é al di là della porta vetri, dove é stato collocato il nuovo ufficio del medico competente Carlo Siciliano. Adesso quindi é sorto il problema, perché le persone sostano diverse ore e possono aver necessità dei servizi igienici che ad oggi restano chiusi.
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