Medico del pronto soccorso di Lecce in quarantena

Medico del pronto soccorso di Lecce in quarantena

Sarebbe in quarantena da stamattina un medico del pronto soccorso del “Vito Fazzi”. La notizia é stata comunicata allo specialista dall’ufficio di igiene, dopo aver riscontrato la positività al virus di una paziente arrivata l’altro gionro al pronto soccorso di Lecce, a bordo di un’ambulanza del 118. Quest’ultima é stata allertata perché la donna è caduta in casa riportando un trauma.

Era una paziente asintomatica
Dunque l’equipaggio 118 è partito senza dispositivi di protezione Covid, perchè non era una chiamata per caso da corona virus, nè per un sospetto tale, per il quale sarebbe partito un mezzo di soccorso dedicato (ambulanza “Delta”). Solo una volta arrivati in ospedale, il medico, dopo averla visitata, ha chiesto una tac, dopodcchè é finita in neurochirurgia. Qui gli specialisti si sarebbero insospettiti e avrebbero perciò sottoposta la paziente al tampone, il cui risultato è venuto fuori questa mattina: positivo al corona virus. Attualmente la donna che ha riportato un’emmorragai importnte, Si trova negli infettivi del “Fazzi”. Eppure la signora quando é giunta in pronto soccorso non avrebbe mostrato nè riferito alcun sintomo che avrebbe fatto pensare al Covid, era almeno in un primo momento, asintomatica. Solo una volta ricoverata in reparto sono emersi i primi segnali che avrebbero insospettito i medici.

Come il medico anche un infermiere e un oss
Ormai – dicono dal pronto soccorso – non sappiamo più chi è positivo e chi no, potenzialmente lo sono tutti e a questo punto noi, come i colleghi del 118, dovremmo essere in quarantena per precauzione. Per ora c’è il medico coinvolto a casa, ma forse dovrebbe essere in isolamento chiunque abbia avuto contatto con lo specialista, perché se qualcuno ha preso il virus dal medico e continua a lavorare, rischia di estendere il contagio che per ora sembra limitato solo a due infermieri e un oss in turno col medico nel pronto soccorso.

Dalla farmacia dispositivi contati
Per fortuna il personale dovrebbe essere protetto dall’uso della mascherina con filtro, il problema é che questi dispositivi scarseggiano sempre: medici e infermieri dicono di ricevere dalla farmacia, una mascherina con filtro per ogni turno. I guanti vanno a ruba e non sempre si trovano, sono quelli che si consumano di più, proprio eprchè le mani sono il maggior veicolo di trasmissione del Covid. Così anche i camici monouso, qualch volta scarseggiano, ci sonos tati gionri in cui il personale del pronto soccorso non avesse più scorte e ha dovuto indossare la normale divisa ospedaliera; che in questi casi a fine turno, viene imbustata per essere lavata.

Quanto all’ambulanza che ha trasportato la donna risultata poi positiva, dovrebbe essere stata già bonificata, per poter poi essere idonea ai successivi trasporti. Di solito i casi sospetti sono affidati ad ambulanze specifiche denominate “Delta”, che non sono deputate a trasportare poi altre persone che non siano Covid, proprio per evitare possibili contagi, ma come il caso dell’altro giorno non sempre è possibile, quando non vengono identificati segnali o sintomi specifici.

Evitare ulteriori contagi
Adesso l’ufficio igiene dovrà valutare anche altri pazienti che eventulmente sono entrati in contatto col medico del pronto soccorso e capire se sottoporli a quarantena o meno. Il medico infatti, dopo aver vistato la donna, ha poi visto altri pazienti. Si teme un’ulteriore diffusione del virus, ad oggi i ricoverati nel “VitoFazzi” positivi al coronavirus sono circa una cinquantina compresi quelli in rianimazione. “L’ospedale – dice chi ci lavora – purtroppo è già contaminato a sufficienza, é un delirio. Qui ogni giorno muoino pazienti e abbiamo paura che non finirà presto.” Proprio poche ore fa l’Asl leccese ha comunicato 11 decessi attribuiti al Salento dall’Istituto Superiore di Sanità, nella giornata odierna un solod ecesso, quattro in quella di ieri.

Roberta Grima
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