Croce Rossa e Asl un accordo per il trasporto Covid poco chiaro

Croce Rossa e Asl un accordo per il trasporto Covid poco chiaro

Non compare nell’elenco delle organizzazioni di volontariato della Regione Puglia, eppure a sentire i lavoratori del 118 del Salento, la Croce Rossa sarebbe l’unica a garantire sul territorio salentino, il trasporto secondario per pazienti Covid, grazie ad due barelle di biocontenimento, svolgendo quindi un servizio fondamentale a supporto dell’Asl salentina in questa emergenza.

Denaro pubblico solo alle associazioni iscritte nel registro del volontariato
Il servizio dovrebbe essere in convenzione con l’azienda sanitaria, come solitamente viene fatto anche con altre associazioni di volontariato, ma nell’albo pretorio dell’Asl non riusciamo a trovare alcuna convenzione con la Croce Rossa relativa al trasporto sanitario Covid, l’ultima convenzione risale al 2016.
In base alla legge quadro del volontariato, la n°266 del 1991, l’associazione di volontariato non può percepire alcuna forma di denaro da enti pubblici, se non è iscritta nel registro delle organizzazioni di volontariato della Regione di appartenenza da almeno sei mesi. (articolo 6 e 7 ) Chi è nell’elenco è sottoposto a verifiche e controlli molto più stringenti e dettagliati a garanzia verso i cittadini. Le associazioni iscritte infatti, sono tenute ad avere un revisore dei conti, a presentare alla Regione il bilancio preventivo e consultivo, una relazione sui servizi effettuati, ecc…

Il comitato della Croce Rossa di lecce non é nell’elenco regionale del terziario
Nell’elenco della Regione Puglia però, compare come Croce Rossa Italiana, solo il comitato di Cerignola, come unica quindi riconosciuta dal sistema pugliese e quindi autorizzata ad avere convenzioni e finanziamenti pubblici. A meno che il comitato di Lecce non percepisca alcun rimborso, non capiamo come sia possibile che presti un servizio per conto dell’Asl e come quest’ultima possa giustificare il pagamento delle spese sostenute dalla Croce Rossa del comitato salentino, se non é iscritta nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato, requisito necessario per accedere a finanziamenti pubblici.

La direzione dell’Asl affida il trasporto Covid secondario alla CRI

Da indiscrezioni sappiamo che all’inizio della diffusione del Corona virus, si è riunita una task force dell’Asl proprio per discutere dell’organizzazione del trasporto dei pazienti Covid. In quell’occasione alla presenza dei responsabili dei servizi coinvolti e della direzione Asl, si é convenuto di affidare il trasporto secondario dei pazienti positivi al virus, con barella di biocontenimento, alla Croce Rossa di Lecce.

Si esclude chi é in regola con l’iscrizione
La decisione ha lasciato qualcuno perplesso, visto che tra le associazioni convenzionate con l’Asl salentina, ce ne sarebbe una iscritta al registro regionale delle organizzazioni di volontariato, quindi abilitata ad avere convenzioni con enti pubblici e che a dire del personale, sarebbe attrezzata con una decina di barelle biocontenimento. Perchè allora affidare il servizio a chi non avrebbe i requisiti ed escludere chi è regolarmente iscritta ed è già convenzioanta con l’Asl ?

Dall’Asl e dalla Regione nessuna risposta
Per fare chiarezza, visto che sull’albo pretorio dell’Asl non compare alcun documento in merito, abbiamo provato a contattare il responsbaile dell’ufficio competente dell’Asl dottor Cosimo Dimastrogiovanni, che abbiamo trovato sempre con la segreteria telefonica attivata. Così come abbiamo sentito l’assessore regionale al welfare Salvatore Ruggeri per quanto riguarda il registro regionale del terziario, che ci ha riferito che per le associazioni dedite al trasporto sanitario, non è lui il referente.

Abbiamo avuto però la risposta dal diretto interessato, il presidente della Croce Rossa di Lecce Antonio Zecca. Egli ha chiarito che il 5 febbraio scorso, ha firmato un accordo con il direttore generale dell’Asl, per garantire 24 ore su 24 il servzio di trasporto secondario per pazienti Covid, ossia trasferimenti di persone positive al virus, da un ospedale all’altro. Nell’accordo – ci spiega Zecca – è stato individuato un percorso per pazienti Covid che arrivano in un pronto soccorso e da lì vengono poi spostati nei reparti di malattie infettive.”

“L’accordo tra Croce Rossa di Lecce e Asl salentina sarebbe leggittimo – dice ancora Zecca – alla luce del fatto che la Croce Rossa risulta iscritta al registro nazionale delle organizzazioni di volontariato. Dopodicchè la Regione Puglia ha preteso un elenco regionale al quale iscriversi e dove i vari comitati della CCroce Rossa del territorio pugliese, sarebbero dovuti transitare d’ufficio. Prima di questo passaggio, che sarebbe dovuto avvenire in automatico, la Regione ci ha chiesto di fare una domanda di iscrizione al registro pugliese delle organizzazioni di volontariato, cosa che abbiamo fatto i primi dell’anno, non solo per il comitato di Lecce, ma per tutti i comitati della Puglia, appare strano che risulti iscritto oggi solo il comitato di Cerignola.”

A prova di quanto detto, l’elenco che Zecca mostra in riferimento agli statuti dei vari comitati pugliesi riconosciuti dalla Regione Puglia. Come detto la CRI si è costituita in vari comitati a livello locale di natura privatistica, tanto che per i servizi svolti, il comtiato di Lecce manda all’Asl regoalre fattura.

“Vale la pena ricordare poi – conclude il presidente del comitato leccese – che il decreto legislativo n°178 del 2012 – legittima l’affidamento diretto di serivzi alla CRI da parte di enti pubblici. All’epoca non vi era la condizione necessaria dell’iscrizione nell’elenco regionale delle organizzazioni di volontariato, cosa che c’è adesso. Per cui anche se é legittimo un affdiamento in via prioritaria alla CRI, sarebbe discutibile se questo avvenisse senza l’iscrizione nell’elenco dell’OdV.(organizzazioni di volontariato)”

“Non capisco perchè -conclude Antonio Zecca – dopo aver espletato circa 400 trasporti secondari di pazienti Covid, in solo mese, dopo aver fatto enormi sacrifici, esponendoci a rischi, dopo aver mandato i miei ragazzi all’inferno e ritorno, qualcuno si ricorda adesso di questa presunta anomalia o illegittimità. Perchè non è stata segnalata all’inizio quando è stato firmato l’accordo con l’Asl ?

Roberta Grima
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