Anche questa volta ha avuto un lieto fine la storia raccontata da SanitàSalento di una donna in cerca di un servizio di terapia antalgica da tre mesi. Dopo l’articolo pubblicato il 22 aprile scorso, la paziente che aveva visto chiuso l’ambulatorio di Copertino per l’emergenza Covid dove lei afferiva, é rimasta sospesa per settimane senza trovare una soluzione al suo problema.
La donna infatti seguiva una cura presso la terapia del dolore dell’ospedale copertinese, dovuta ad un’infiammazione del nervo sciatico che la costringeva ad assumere morfina e antidolorifici senza trovare però grande sollievo, tanto che i medici in precedenza le avevano suggerito l’intervento chirurgico.
Un’odissea in cerca del servizio
Con la chiusura dell’ambulatorio di Copertino, la signora si è vista la cura interrotta, costretta a peregrinare da un ospedale all’altro, dal “Vito Fazzi” all’oncologico per approdare a Gallipoli e ritornare al Cup di Lecce dell’ospedale, per finire la sua odissea allo sportello di piazzetta Bottazzi a Lecce. Un giro infinito con dolori atroci, senza però avere poi la prenotazione e quindi la cura.
C’era già un precedente
Questo é già il secondo caso che raccontiamo, una settimana fa ci è arrivata un’altra segnalazione di una donna che da oltre un mese cercava di avere l’intervento necessario dagli anestesisti della terapia del dolore che avrebbe dovuto fare a Copertino. Anche in quel caso dopo la chiusura del servizio per l’emergenza Covid, non vi è stata alcuna comunicazione da parte dell’asl, per informare dell’alternativa offerta sul territorio.
Dopo l’articolo per fortuna, la signora ci ha chiamato dando la buona notizia e ringraziandoci perché era stata contattata dall’ospedale di Lecce dove medici e addetti, cortesi e solerti, l’hanno gentilmente accolta e hanno “aggiustato” la terapia che effettivamente andava modificata, dando finalmente sollievo alla donna.