“C’é un cortocirucutio tra comuni e Asl, tra sindaci e autorità sanitaria, intervenga Emiliano.” Dice basta il sindaco di Squinzano Gianni Marra, al comportamento del responsabile dell’ufficio igiene dell’azienda sanitaria che non solo non risponde al primo cittadino, ma non comunica a questi, i casi positivi riscontrati nel territorio. La mancata comunicazione impedirebbe ai sindaci di sapere chi effettivamente é malato, di conseguenza come arginare eventuali contagi, impedisce di conoscere chi è in quarantena e quindi ha bisogno di assistenza nei servizi quotidiani: smaltimento rifiuti, spesa, ai quali provvede l’amministrazione comunale tramite la protezione civile.
Un fatto gravissimo il silenzio dell’asl
“Un fatto gravissimo” – dice Gianni Marra – che denuncia questo modo di operare dell’asl attraverso un post su facebook.
“Una situazione che da tempo noi sindaci segnaliamo” – sottolinea il primo cittadino di Squinzano. L’ultimo caso é quello relativo al sesto contagiato squinzanese, del quale nessuno era al corrente, sopratutto non era al corrente il sindaco che l’ha saputo dal diretto interessato.
Il sesto aso Covid a Squinzano appreso dal diretto interessato
In particolare Gianni Marra, avvisa la comunità di un nuovo caso da Corona virus in paese, il sesto – dice – e che purtroppo riguarda il Michele Cherico che alle 12 e 30 di ieri sera, lo avrebbe contattato tramite messanger dando così al primo cittadino la brutta notizia.
Ricoverato dal 23 marzo scorso
Una vicenda singolare – avverte Gianni Marra – che evidenzia proprio il cortocircuito del quale parla all’interno dell’asl. Michele – continua il sindaco – é attualmente ricoverato nel reparto di malattie infettive di Lecce – Lui era a Pisa da dove è rientrato il 23 marzo scorso. Il 10 aprile non sentendosi bene, viene ricoverato per una broncopolmonite al “Vito Fazzi” nella pneumologia, dove lo sottopongono a ben quattro tamponi, tutti con esito negativo. In quel reparto penumologico però – aggiunge il sindaco – avrebbe contratto il virus e qui inizia il suo calvario. Michele viene spostato negli infettivi dove si trova tutt’ora, le sue condizioni migliorano per fortuna. Sentirlo parlare però fa male, perché stamane quando l’ho chiamato – dice il sindaco – ho avvertito la sua sofferenza e credo che ne avrà ancora per un pò. Come vedete – dice ai suoi concittadini – se Michele non mi avvesse contattato, io non avrei saputo nulla e neppure voi avreste saputo del sesto caso positivo a Squinzano.”
Servizio igiene irrintracciabile
“Per questo – conclude il primo cittadino – mi rivolgo a Emiliano, in modo costruttivo. Questo problema della mancata comunicazione ai sindaci sui casi positivi, non é nuovo, ma l’abbiamo segnalato da mesi.” Eppure si continua ad agire allo stesso modo, impedendo ai sindaci di adottare interventi adeguati per fare la propria apre nel limitare contagi e per aiutare chi è in isolamento. “C’è un cortocircuito netto tra l’asl e i sindaci del Salento. Il responsabile del servizio igiene dell’asl – sottolinea Gianni Marra – non risponde mai al telefono.” Contattato già quindici giorni fa, sempre dal primo cittadino di Squinzano per chiedere notizie sull’infermiera che lavorava nella RSA per anziani di Brindisi, risultata positiva, il sindaco non avrebbe avuto risposta. “Anche ieri – dice Marra – ha chiamato l’ufficio igiene per sapere della quinta contagiata, ma neanche in quel caso sono riuscito a paralre con qualcuno del servizio igiene dell’asl. Una mancanza di rispetto nei confronti dei sindaci e di un’intera comunità.”
“Che questa esperienza del cherico Michele, sesto caso di Covid-19 di Squinzano, sia l’ultima – si augura il primo cittadino.- Noi dobbiamo organizzare per tutti gli ammalati la raccolta di nettezza urbana, dobbiamo garantire assistenza con la protezione civile sotto tutti i punti di vista e non sappiamo chi sono realmente gli ammalati di Covid della nostra Squizano. Spero che questo sia l’ultimo appello che faccio al governatore Emiliano.”
A commentare il post del primo cittadino tanti compaesani, tra i quali anche Massimo Pastore, sindacalista della CISL. “La cosa che fa più male – scrive Pastore – è che abbiamo un illustre dirigente dell’azienda sanitaria proprio di Squinzano, che dovrebbe collaborare con il suo paese di origine.” “Duole sottolineare – continua l’uomo – che abbiamo lo stesso cognome. Questo comportamento denota menefreghismo nei confronti dei suoi concittadini sopratutto se pensiamo che il dirigente é stato premiato dalla comunità squinzanese del premio Vigna D’argento! Mi vergogno per lui perchè abbiamo lo stesso cognome.”
Sul caso abbiamo mandato richiesta all’ufficio stampa dell’asl per avere eventualmente un confronto e una risposta che non appena ci arriverà pubblicheremo.
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