L’uomo positivo al virus , faceva dialisi senza mascherina

L’uomo positivo al virus , faceva dialisi senza mascherina

In precedenza si sarebbe rifiutato di indossare la mascherina durante la dialisi. Sta di fatto che dopo giorni un uomo sulla quarantina, dializzato, è risultato positivo al Corona virus mettendo in agitazione personale sanitario e non. Siamo a Nardò, nel centro dialisi dell’ospedale “Sambiasi”, dove venerdì mattina arriva la telefonata dell’uomo che comunica di non sentirsi bene e di avere febbre e tosse. Dall’altra parte del telefono si consiglia di chiamare immediatamente il 118. Questo trasporta il paziente nel reparto di malattie infettive di Galatina, dove l’uomo viene sottoposto al tampone, risultando positivo.

Mercoledì tamponi a personale e pazienti
Subito sono scattati i dovuti interventi, la struttura è stata chiusa la notte stessa per essere sanificata il giorno successivo e garantire il servizio, vitale per i pazienti, oggi stesso. Nel frattempo gli operatori sanitari, tre infermieri e un ausiliario che hanno avuto contatto con l’uomo mercoledì, sono stati messi in quarantena, tutti i dipendenti asl, compresi i lavoratori di sanità service addetti alla bonifica degli ambienti, saranno sottoposti al tampone dopodomani, giornata in cui saranno sottoposti anche i pazienti che hanno effettuato la dialisi nello stesso turno del paziente contagiato.

Blocco ricoveri nella nerologia di Galatina
La situazione sarebbe dunque sottocontrollo al momento. Tenendo presente che il personale sanitario che lavora nella dialisi a Nardò, è lo stesso che presta servizio nel reparto di nefrologia a Galatina. Proprio qui sarebbero stati sospesi anche i ricoveri fino ai risultati dei test, per evitare che vengano ricoverate persone con personale potenzialmente infetto.

La paura degli autisti e accompagnatori
Resta però alta la preoccupazione tra gli autisti che trasportano i dializzati nei vari centri dell’asl e quelli privati accreditati. “Rischiammo molto – dice uno di loro – perché passiamo diverso tempo in auto con loro, in ambiente chiuso è più rischioso il contagio. Certo abbiamo le mascherine noi e loro -continua l’autista – ma abbiamo paura per la tipologia di persone, alcuni di questi pazienti non sono ligi, proprio quest’uomo più volte si rifiutava di indossare la mascherina. Inoltre nel reparto dialisi del “Sambiasi” vediamo entrare e uscire chiunque anche noi operatori entriamo senza essere bloccati all’ingresso come invece accade in alcune strutture private convenzionate con l’asl e la differenza si nota.”

Roberta Grima
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