Presto potrebbe chiudere il Dea, a breve le dimissioni dei pazienti

Presto potrebbe chiudere il Dea, a breve le dimissioni dei pazienti

Potrebbe chiudere prima del previsto il Dea, attuale ospedale Covid di Lecce. Per fortuna i ricoverati stanno lentamente guarendo ed essere perciò dimessi a breve, con la possibilità per l’asl, di intervenire nella riparazione dell’impianto, se non l’ha già fatto.

Il 13 aprile scorso Sanità Salento ha pubblicato l’articolo “Il Dea perde ossigeno”. Ebbene nel pezzo, si denunciava come una piccola perdita di aria, sarebbe stata rintracciata in uno dei giunti che servono per le dilatazioni antisismiche, che si trovano nell’impianto dei gas medicali. Quello stesso impianto tanto discusso, perché modificato dall’asl rispetto al progetto originario e sprovvisto perciò del nulla osta dei vigili del fuoco. Questi infatti – come riferito dal comandante Bernardo a SanitàSalento – avevano avvertito l’asl, durante un sopralluogo nel Dea quando erano ancora in corso i lavori, che la centrale doveva essere dotata di ben due serbatoi e non di uno come si vedeva all’epoca.

Una centrale nuova dismessa poco dopo

L’azienda sanitaria, non solo aveva un solo serbatoio, senza aggiungere il secondo, ma fece smontare anche quell’unico che c’era, preferendo realizzare un collegamento tra la centrale di gas medicali del “Vito Fazzi” e il Dea, rendendoli di fatto un’unica centrale. Cosicchè chi già forniva di ossigeno l’ospedale leccese, ha continuato a fornire anche il Dea che non aveva a quel punto la propria centrale.

Si paga l’eventuale riparazione perché fuori garanzia
Ebbene sempre nel vecchio articolo del 13 aprile, si specificava che proprio a causa della modifica apportata all’impianto criogenico, la ditta Rivoira Pharma che l’aveva realizzato, non avrebbe potuto riparare il danno che causava la perdita, poiché non più in garanzia dopo la manomissione. L’asl ordinò comunque il pezzo sostitutivo, ma la riparazione, che a quel punto sarebbe stata a pagamento, l’avrebbe dovuta eseguire l’Air Liquide, ditta fornitrice l’aria che, in attesa di avere il pezzo sostitutivo non immediatamente disponibile, incontrò i colleghi della Rivoira, per ritirare un giunto che potesse andar bene comunque.

Chiudere il Dea, per farlo ripartire senza brutte sorprese
Ora, se per riparare la perdita dovesse essere necessario fermare l’erogazione di ossigeno, allora l’asl si vedrebbe costretta a sospendere i ricoveri nel Dea, chiudere e consentire ai tecnici di mettere mano. Forse il momento migliore per farlo è proprio questo della fase 2, in cui gli ammalati calano. Se dovessero esserci invece altri casi ? C’è sempre il “Vito Fazzi”, che nel frattempo conta alcuni reparti sanificati: pneumologia, la medicina uno chiusa due giorni fa e in fase di bonifica.

Intervenire per garantire la corretta quantità di ossigeno
Si dovrà fare in fretta se si vuol far partire il Dea a regime, senza brutte sorprese. Se non si agisce tempestivamente, potrebbe esserci il rischio che la perdita diventi maggiore con spreco di aria, di consumi e quindi denaro, ma sopratutto con rischi per pazienti che non avrebbero la giusta quantità di ossigeno.

Tubo rotto e asfalto danneggiato le due cose vanno insieme?
Quello che resta da chiarire è se questo danno creatosi nel giunto, possa essere determinato o meno proprio dalla manomissione dell’impianto e in particolare da una precedente lesione del manto stradale sotto il quale è interrata la condotta che dal “Fazzi” arriva all’impianto del Dea e dove viaggia l’aria medicale.

Parte dell’inchiesta:

11/03/20 Si smonta il serbatoio del Dea, per montarne un altro

12/03/20 Smontato il serbatoio di ossigeno nel Dea, pronto fra dieci giorni

17/03/20 Il nuovo serbatoio di ossigeno per il Dea, non può essere montato, ditta impegnata al nord

19/03/20 Sabato apre il Dea, ma solo una parte. Intanto si proroga il contratto per l’ossigeno

20/03/20 Dea e “Fazzi” un tutt’uno, così si dà l’appalto a chi lavora nel “Vito Fazzi”, anche nel Dea

23/03/20 Esposto alla finanza sul caso DEA

26/03/20 Sottratte mascherine con filtro da Copertino, per aprire il DEA ?

02/04/20 Dea, si corre per recuperare il tempo perso e salvare il “Fazzi” dal contagio

04/04/2020 https://www.robertagrima.it/inchieste/e-attiva-la-rianimazione-terapia-intensiva-del-primo-piano-del-dea/

13/04/2020 https://www.robertagrima.it/inchieste/il-dea-perde-ossigeno/

18/04/2020 https://www.robertagrima.it/cronaca/sei-positivi-trasferiti-dalla-medicina-1-ex-pneuomologia-al-dea-di-lecce/

21/04/2020 https://www.robertagrima.it/inchieste/restano-i-dubbi-sul-dea-dopo-gli-interventi-di-rollo-in-tv/

28/04/2020 La finanza negli uffici dell’Asl, per il serbatoio di ossigeno del Dea

Roberta Grima
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