Mancano le sacche monouso per gli aspiratori portatili usati nelle ambulanze del 118. A segnalarlo ancora una volta, il rappresentante sindacale della UIL Dario cagnazzo, che già l’estate scorsa aveva denunciato tale criticità. Una vecchia storia quindi, che avevamo già raccontato, ma che in questo periodo di Covid e post Covid, si fa più preoccupante per i possibili rischi infettivi.
Ma andiamo con ordine: di norma sarebbe previsto nelle ambulanze del 118, un aspiratore portatile oltre a quello fisso, fondamentale per i soccorsi in caso di soffocamento. Si tratta di un presidio composto da una sorta di contenitore a bicchiere chiuso ermeticamente e sopra il quale é posizionata una cannula a modo cannuccia, che serve proprio per aspirare le vie aeree di chi si sta soffocando, liberandole. Il materiale aspirato finsice dentro una sacca monouso, che si trova all’interno del contenitore a bicchiere, dopodicchè diventa facile smaltire la sacca eliminandola nei rifiuti speciali ospedalieri.
Senza monouso aumentano i rischi
Di fatto però Cagnazzo segnala che la realtà è un’altra: in diverse ambulanze di varie postazioni, il sistema é diverso perchè viene usato un aspiratore sprovvisto di sacca, per cui il materiale che viene aspirato, finisce direttamente nel contenitore che gli operatori poi devono pulire, lavare e disinfettare. Spesso viene lavato nello stesso lavandino della postazione dove il personale si lava le mani, in molti casi presso la casa o il luogo in cui si trovano a soccorre la persona in difficoltà. “E’ vero che si usano i guanti e il bicchiere viene disinfettato, ma può capitare uno schizzo nell’occhio – dice un operatore – e il rischio diventa serio, specie in questo periodo. Non capisco perchè, visto che è stato previsto, non dobbiamo utilizzare le sacche monouso, molto più igeniche e sicure.”
3000 sacche monouso acqusitate dall’asl non si sa dove siano
In effetti le sacche ci sarebbero, visto che l’asl le avrebbe acqusitate, ma la cosa più strana é che sembra non siano arrivate a destinazione. Con determina numero 20 dell’8 gennaio scorso, a firma della dottoressa Rossanna Indiveri come reponsabile unico di procedimento, del dottor Cosimo Dimastrogiovanni in qualità di direttore dell’ufficio patrimonio e della signora Marzia Mandile funzionario istruttore, l’asl aggiudica alla ditta Mocavero Ossigeno di Lecce, il rifornimento di 50 kit di conversione e 3000 sacche monouso per aspiratori da trasporto, ossia portatili. Che fine ha fatto il materiale acquistato a gennaio scorso ? Verrebbe da chiedere, visto che nelle ambulanze si viaggia con aspiratori sprovvisti di sacche.
L’azienda sanitaria a settembre 2019, ha bandito una procedura negoziata per l’acqusito di 50 kit da conversione e 3000 sacche monouso, in regime di somminsitrazione per due anni, per aspiratori da trasporto OB2010 in dotazione alle ambulanze del sistema di emergenza – urgenza 118 dell’asl di Lecce. L’acquisto se lo è aggiudicato la ditta Mocavero Ossigneo per un importo di 19.910,40 IVA inclusa, rientrando nel limite massimo di 20 mila euro per evitare la gara e procedere con una procedura più veloce come appunto quella negoziata. La Mocavero ha vinto contro altre due ditte invitate: A.Annese e F.A.S.E., arrivate rispettivamente seconda e terza nell’aggiudicazione.
Per l’esecuzione del contratto con la Mocavero Ossigeno, é stato nominato come direttore dell’esecuzione contrattuale il responsabile della centrale operativa del 118, dottor Maurizio Scardia, da noi contattato, perché ritenuto informato sulla vicenda, ma non è stato raggiungibile, così come il direttore del patrimonio Dimastrogiovanni.
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