Si discuterà venerdì 28, il tema relativo agli incentivi al personale dipendente per l’emergenza Covid. Un incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici dell’asl salentina che hanno ricevuto sollecitazioni dai sindacalisti. L’ultimo sollecito in ordine di tempo, quello da parte di Franco Perrone della FSI – USAE che ha scritto una lettera ai direttori dell’azienda sanitaria leccese, sollecitandola ad applicare quando sottoscritto in Regione: ovvero erogare entro luglio 2020 un primo acconto senza andare oltre settembre.
30 milioni per i lavoratori sanitari in mergenza Covid
“L’azienda – scrive Perrone – non solo non ha rispettato l’accordo siglato a Bari con il direttore del dipartimento regionale della salute e i rappresentanti sindacali – ma non ha neppure ritenuto sino ad oggi opportuno comunicare ai sindacalisti alcunchè. Finalmente ieri è arrivata la convocazione anche perchè la Regione – fa sapere Franco Perrone – ha destinato risorse proprie in aggiunta a quelle statali insufficienti a coprire l’intera platea sanitaria coinvolta dall’emergenza Covid. Aumentano quindi i fondi che passano da 29.164.068 euro a 30.060.000 euro.” Somma che verrà suddivisa tra le asl pugliesi in proporzione al numero dei dipendenti in servizio al 31 dicembre 2019. La cifra che arriverà poi alla singola azienda sanitaria, sarà destinata per il 75% al personale di comparto e per il 25% alla dirigenza.
Il criterio per l’erogazione dell’indennità sarà l’aver prestato effettivamente servizio nel periodo compreso dal 15 marzo al 15 maggio, ma anche il coinvolgimento diretto o indiretto in attività di contrasto all’emergenza epidemiologica del Corona virus, tenendo conto che il coinvolgimento diretto é da considerarsi quella attività svolta in reparti, dove sono stati ricoverati pazienti Covid.
In ogni caso andrà assicurato in sede di contrattazione che l’indennità sia destinata realmente a quei dipendenti che effettivamente hanno lavorato nella gestione dell’emergenza esponendosi a rischi, dunque sarà escluso quel personale che ha prestato servizio in smart working o che é rimasto sospeso ai sensi del decreto cura Italia.
Chi riceverà l’indennità Covid, percepirà l’incentivo in misura ai turni svolti e in base al grado di rischio e coinvolgimento secondo diverse fasce:
FASCIA A – 63 euro per ogni turno – riguarda personale di malattie infettive, pneumologia, anestesia e rianimazione, dipartimenti di prevenzione, medici veterinari direttamente coinvolti nella gestione cluster Covid, medicina del lavoro, personale 118, pronto soccorso, operatori sanitari addetti alla presa in carico di pazienti Covid, tecnici perfusionisti ECMO, personale laboratorio biomedico funzionale al trattamento dei campioni biologici per esami Covid ovvero alla effettuazione dei test o esami dello stesso tipo, dipendenti di reparti di radiodiagnostica.
FASCIA B – 37 euro per ogni turno – personale di ostetricia, dialisi, unità operativa cure palliative, personale dipendente di medicina penitenziaria, nonchè unità oeprative e servizi afferenti a strutture Covid acuzie pubbliche, come definite nella Drg 525/20 non inserite nella fascia A.
FASCIA C – 20 euro per ogni turno – operatori afferenti ad altri reparti servizi non elencati nelle fasce precedenti, con particolare riferimento a medicina interna e chirurgia, ma in ogni caso coinvolti dall’emergenza sanitaria.
FASCIA D – 10 euro per ogni turno – altri operatori che non sono compresi nelle fasce sopra indicate.
Va detto che i lavoratori contagiati Covid e posti in quarantena, sono equiparati al personale di fascia A con l’importo massimo previsto. Inoltre a ciascun lavoratore non potrà essere riconosciuta un’indennità complessivamente superiore all’importo di 20 turni per ciascuno dei due mesi presi in considerazione (dal 15 marzo al 15 maggio).
1260 euro lorid per mese per la fascia A
740 euro lordi per mese peer la fascia B
400 euro lordi per mese per la fascia C
200 euro lordi per mese per la fascia D
I premi previsti sono da considerare comulabili con tutte le altre forme incentivanti contrattualmente.
Indennità anche per i lavoratori a tempo
“Come FSI – USAE – dichiara Franco Perrone – ci batteremo perché i premi siano riconosciuti anche ai dipendenti a tempo determinato assunto per i reparti Covid, verranno segnalati anche quei servizi che meritano attenzione e che però non compaino nell’accordo siglato in Regione quali: neonatologia, ADI, SERT, UTIN, pre-triage, aree del dipartimento salute mentale, sale operatorie, cardiologia d’urgenza, servizi per prestazioni urgenti ospedalieri e territoriali. Certi – dice ancora l’esponente di FSI – USAE – di trovare una soluzione per garantire i premi a tutto il personale che si é prodigato mettendo a rischio la propria sicurezza e incolumintà, vigileremo affinchè le somme a disposizione siano erogate come è già avvenuto in altre asl della Puglia (vedi Brindisi), almeno per gli emolumenti mensili di settembre 2020 per quanto riguarda il saldo definitivo. In caso contrario – conclude Perrone – ci vediamo costretti a proclamare lo stato di agitazione per tutto il personale dipendnete dell’asl lecce.”
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