Atterrato elicosoccorso davanti lo stadio a Lecce

Atterrato elicosoccorso davanti lo stadio a Lecce

Un elisoccorso in arrivo nello spiazzo attorno allo stadio di via del mare a Lecce, dove ad attendere c’é un’ambulanza e mezzi dei vigili del fuoco. E’ facile pensare che si tratti di un trasporto covid proveniente da fuori provincia.

Quello che sappiamo é che attualmente nel Dea sono ricoverate 13 persone positive, alcune delle quali provenienti da Foggia e Bari, altri sono invece del tarantino.

Il Salento quindi continua a svolgere un ruolo prezioso per la Puglia e l’asl sta mettendo a disposizione le proprie risorse umane e strutturali per chi ha gli ospedali saturi. Lecce in particolare risulta l’area più virtuosa nel territorio pugliese con un rt nella soglia, ovvero con una contagiosità del virus contenuta. Diversa la realtà nelle altre provincie dove la velocità di trasmissibilità del covid è oltre la soglia di sopportazione. il brindisino in particolare segna un Rt oltre 1,5 indicatore massimo di contenimento della contegiosità, oltre il quale si aprla di situazione insostenibile per il sistema sanitario. Il Salento sino ad oggi conta 861 persone positive al corona virus, con una velocità di diffusione del covid ancora contenibile, stando agli indicatori che la Regione Puglia trasmette al ministero. Il che significa che i posti letto per esempio, sopratutto nelle terapie intensive ci sono ancora. Non è così nel resto della Puglia, Foggia in particolare sembra la realtà più in affanno, l’ospedale “Riunti” è oramai saturo e la terapia intensiva non ha più posti letto. Da qui la richiesta di aiuto a Lecce e la decisione dell’amministrazione regionale di utilizzare il Dea come ospedale covid e da supporto a chi è in affanno.

Nel Dea infatti c’è possibilità di attivare altri posti di terpaia intensvia a quelli già esistenti, già dalla prossima settimana dovrebbe aprire il quarto pinao che é attrezzato di ulteriori posti con respiratori, ulteriori degenze potranno esserci non appena saranno terminati i lavori per l’attivazione della terapia intensiva di Galatina. Resta solo la difficoltà maggiore da risolvere per l’asl salentina, ovvero il reperimento di personale sufficiente ad assistere tutti i pazienti che verranno ricoverati, compresi quelli fuori provincia.

Al momento i medici sopratutto, sono sempre lo stesso numero dall’inzio della pandemia, in alcuni casi sono
tanti quanti erano anche prima della pandemia. Lo stesso per infermieri e oss che in alcuni casi fanno la spola tra “Vito Fazzi” e Dea. Il problema della carenza di organico comincia a farsi sentire, perchè non si sa quanto ancora gli oepratori ospedalieri potranno resistere. I lavoratori in corsia, va detto, ogni giorno mettono a rischio la propria salute, con turni massacranti, a volte anche con doppi turni senza mai staccare. “Io – dice un medico – oramai faccio cinque notti al mese, di norma é una, mentre il mio collega ieri ha lavorato 12 ore senza tregua. Quanto possiamo andare avanti così ? Ci chiamavano eroi poco fa, per poi sentirci dire di tutto qualche mese dopo ed essere oggi, persino dimenticati!”

Roberta Grima
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