Trasporto asl: Lecce internalizza, ma lascia fuori e senza stipendi 35 lavoratori

Trasporto asl: Lecce internalizza, ma lascia fuori e senza stipendi 35 lavoratori

C’é più di qualcosa che non si comprende nella vertenza dei lavoratori dell’azienda Tundo, deputata al servizio del trasporto per pazienti oncologici e dializzati. Ciò che risulta incomprensibile, è il perché la ditta privata non avrebbe aggiornato negli ultimi tempi – secondo quanto riferisce Floriano Polimeno, segretario provinciale della CGIL – gli elenchi dei lavoratori in servizio, per conto dell’asl. Aggiornamento necessario per poter avere dall’azienda sanitaria, datore di lavoro, il dovuto per i servizi offerti.

“Gli elenchi aggiornati del personale – spiega Polimeno – sono infatti propedeutici alla liquidità da parte dell’asl”. Il che significa non solo che un’impresa dovrebbe avere tutto l’interesse a presentare i dati aggiornati per avere il compenso, ma anche che l’asl dovrebbe verificare questi elenchi dei lavoratori e dei servizi resi dalla ditta, prima di pagarla.

30 lavoratori esclusi dalle buste paga
Se prima la stazione appaltante non ha comunicazione dal fornitore privato, di quali e quanti dipendenti effettivamente hanno prestato servizio e si basa su dati vecchi, il rischio è quello di escludere dalle buste paga parte del personale. “In effetti é accaduto questo – ci dice Floriano Polimeno – circa una trentina di dipendenti della Tundo, non avrebbero preso le ultime due mensilità nè dalla Tundo nè dall’asl. Eppure si tratta di lavoratori che hanno assicurato i servizi richiesti dai distretti sanitari, parte dei quali sono tutt’ora in servizio sul territorio della stessa azienda sanitaria, alle dipendenze della Tundo.

Due giorni fa abbiamo contattato l’ufficio stampa della ditta trasporti, per chiedere chiarimenti in merito, ma l’addetta alla comunicazione ci ha riferito che avrebbe parlato con l’amministratore per darci risposte più puntuali. Risposte che non appena avremo, pubblicheremo, come quelle che l’azienda sanitaria vorrà darci, visto che sempre un paio di giorni fa, abbiamo mandato un’email anche all’ufficio stampa dell’azienda sanitaria.

Asl ferma a 106 lavoratori come da delibera
Andrebbe chiarito il pasticciaccio che si sarebbe creato nel momento in cui, visti i ritardi della Tundo a pagare gli stipendi, si è deciso di applicare l’articolo 30, che prevede la surroga con la sostituzione dell’asl alla ditta privata, nel liquidare le buste paga per l’80% . “Il punto – spiega Polimeno – è che nel fare questo, l’azienda sanitaria ha preso come riferimento due vecchie delibere che indicavano un numero di dipendenti Tundo, pari a 91 addetti al trasporto oncologico e 15 a quello dei disabili. L’asl quindi ha pagato a 106 lavoratori le buste paga. In realtà – continua il segretario della CGIL – mancano all’appello 35 lavoratori. Questi di fatto sono dei “fantasmi” perchè non risultano negli elenchi che la Tundo non avrebbe aggiornato.”

Non solo, ma il fatto che l’azienda sanitaria si sia sostituita alla Tundo per liquidare gli stipendi, fa si che il 20% mancante delle buste paga, venga pagato dall’azienda sanitaria, ma sempre a 106 persone, perchè tante risultano nelle delibere asl.

Floriano Polimeno segr. prov. CGIL

Un balletto di responsabilità che ingessa una fetta di lavoratori. Il che ha tanto il sapore di una sconfitta sindacale, della quale nessuno parla – continua il segretario della CGIL – La soddisfazione espressa da alcuni colleghi per aver ottenuto l’80% della busta paga in realtà – dice Polimeno – é una vittoria di Pirro, visto che 35 famiglie in queste festività natalizie, non prenderanno nemmeno un euro.”

Servizi extra contratto da saldare ?
Non solo, ma a peggiorare questa vertenza, c’è anche il fatto che la Tundo, che solitamente si interfaccia con i vari direttori dei distretti sanitari, avrebbe garantito servizi sul territorio dell’asl, extracontratto, senza – sottolinea il segretario provinciale della CGIL – assicurarsi prima, da parte dell’asl, la copertura finanziaria.”

Si lavora senza chiedere di essere pagati ?
“Probabilmente – aggiunge Giuseppe Mancarella del COBAS – una volta che un privato comincia a lavorare, per una questione di continuità, assicura i servizi richiesti dal territorio, certo che con l’azienda sanitaria centrale non perderà le somme spettanti.” “Ma quale imprenditore – si chiede Polimeno – eroga un servizio senza tutelarsi prima ? Se poi non reclama nemmeno il pagamento di quanto reso, é un atteggiamento quanto meno singolare.

La nota della CGIL all’asl inviata il 3 novembre
Andrebbe quindi fatta chiarezza sui servizi effettivamente erogati e sul personale coinvolto. A fare una ricognizione dei lavoratori dipendenti della Tundo e deputati ai servizi socio sanitari, è stato proprio Polimeno che, il 3 novembre scorso, ha mandato una nota sia al prefetto di Lecce che alla dirigenza dell’asl salentina, allegando l’elenco di tutti gli autisti e operatori sanitari, alle dipendenze della ditta al 31 ottobre 2020. A quella data, Polimeno ne conta 106, ai quali bisogna aggiungere 15 del trasporto disabili e una decina in servizio per i laboratori per il trasporto di materiale, 130 dunque e non 106 come risulta dalle due delibere di riferimento dell’azienda sanitaria: 15 impiegati per il trasporto dei disabili e 91 per il trasporto dei pazienti oncologici.

Entro l’anno internalizzati i 91 del trasporto oncologico
Proprio questi ultimi saranno internalizzati nella società partecipata dell’asl Sanità Service, entro la fine del mese. Un traguardo che rende soddisfatti sia la Usb che il Cobas. Gianni Palazzo dell’Usb, in un comunicato stampa ringrazia la task force regionale, il prefetto, la direzione dell’asl, non solo per aver liquidato l’80% degli ultimi due stipendi ai lavoratori, ma anche per l’impegno preso dalla direzione dell’azienda sanitaria di internalizzare i 91 dipendenti della Tundo. Si tratta della platea di lavoratori storici che vennero assunti nel 2010 con il progetto piano, della durata di tre anni, finanziato con fondi europei, che prevedeva dopo il triennio, il passaggio del personale dalle dipendenze del centro per l’impiego, all’azienda sanitaria. Cosa che non avvenne perché dopo un’anno e mezzo, le risorse finanziarie destinate all’assunzione, vennero impiegate dall’amministrazione Vendola, per risanare il deficit del bilancio regionale. Si tamponò spostando i lavoratori nelle piattaforme private, sino ad approdare nella Tundo con un contratto a tempo indeterminato.

Per internalizzare tutti servono le risorse finanziarie che l’asl non ha
Ecco perché adesso questi 91 dipendenti, che da anni aspettavano l’assunzione in asl, come previsto inizialmente dal progetto piano, avrebbero la priorità rispetto ad altri colleghi ad essere assorbiti nella società partecipata dell’azienda sanitaria. Ci sono però i 15 colleghi del trasporto disabili che reclamano gli stessi diritti come dipendenti Tundo, così come coloro che erogano sempre servizi per l’asl con contratto a tempo, in scadenza a fine mese, che rischiano di essere lasciati a casa. Sono gli stessi che non hanno preso alcun compenso per un mancato aggiornamento da parte della Tundo. Ora internalizzare tutti questi lavoratori significa dover trovare somme necessarie che l’asl può attingere solo dalla regione Puglia, dopo aver eventualmente ricevuto il fondo previsto dal recovery found. Se ciò avverrà, allora ci sarebbe la possibilità – dice Mancarella – non solo di assorbire nel sistema sanitario pubblico gli altri lavoratori della Tundo, ma anche altri servizi che l’asl affida ai privati e che potrebbero essere interni alla gestione pubblica. Inoltre – conclude Mancarella – c’è da considerare che il trasferimento dei 91 dal privato al pubblico, porterà un risparmio che potrebbe essere reinvestito dall’asl nelle assunzioni in Sanità Service.”

Sul futuro del trasporto sanitario si discuterà anche domani in via Miglietta tra la direzione asl e i rappresentanti sindacali. Quello che é certo al momento, é che il trasporto su strada per disabili dal loro domicilio ai centri riabilitativi, è stato aggiudicato al consorzio Kratos di Galatina. Un appalto di poco più di sei milioni di euro più iva, per cinque anni. Il consorzio dovrebbe assorbire per effetto della clausola sociale i 15 lavoratori della Tundo dediti al trasporto disabili, a meno che Kratos non ritenga tale condizione economicamente svantaggiosa e si ritiri. A quel punto subentrerebbe la seconda ditta aggiudicatrice, che ancora una volta é la Tundo.

Roberta Grima
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