Sono arrivati poche ore fa i vaccini anti Covid per l’azienda sanitaria di Lecce. Le dosi sono state consegnate al personale della farmacia dell’ospedale “Vito Fazzi”, successivamente una parte anche al “Panico” di Tricase. Da domani, come previsto dalla fase 1 di questa campagna vaccinale, proseguirà la vaccinazione di operatori sanitari e di ospiti delle Rsa. Si incomincerà con il Dea di Lecce e il “Panico” di Tricase, a seguire l’ospedale di Galatina, e poi le altre strutture ospedaliere, i distretti e le Rsa.
C’è da dire che nel frattempo si continuano a registrare medici, infermieri, oss positivi che lavorano negli ospedali. Dopo i casi di due medici e un infermiere negli infettivi del “Santa Caterina Novella” di Galatina, oggi si contano altre due infermiere e un ota. Altri casi si sono registrati sempr equesta mattina nel “Fazzi”. Cinque infermieri della pneumologia hanno fatto il tampone con esito positivo, con loro anche una dipendente di Sanità Service. C’è timore che il virus si possa essere diffuso anche in altri reparti che la donna era solita pulire come la medicina due per esempio, soprattutto se non ha avuto accortezza a indossare la mascherina.
Non mancano in effetti lamentele di dipendenti ospedalieri verso altri colleghi, superiori o sottoposti, ma comunque sempre in servizio in ospedale, che non rispettano le regole di indossare la mascherina. C’è anche chi pur essendo medico o operatore sanitario, indossa la mascherina sul mento, lascia scoperto il naso per evitare che si appannino gli occhiali. Forse – dice qualcuno – servono i controlli nei reparti, con provvedimenti disciplinari per chi non si adegua alle norme.
Così come sarebbe più utile – aggiunge una dipendente del “Fazzi” – controllare gli accessi ai cancelli dell’ospedale e non alla porta principale, visto che poi la gente entra anche da altri accessi lungo il perimetro della struttura ospedaliera. Sopratutto – dicono i lavoratori – c’è il problema dei parenti che vengono a visitare i congiunti ricoverati. Anche se solo per un’ora, spesso in diversi reparti si crea il rischio di contagio. I parenti sono controllati con la misurazione della temperatura che non dà alcuna garanzia, potrebbe esserci un caso positivo asintomatico che entra in ospedale e porta così il virus in corsia.
I risultati poi sono quelli che vediamo: oggi oltre al personale di Galatina e ai cinque infermieri e l’addetta alla pulizia positivi al Corona virus, nell’ospedale leccese, anche un operatore sanitario della neurochirurgia é risultato contagiato, dopo aver fatto lo screening questa mattina. Non si sa ancora nulla dei pazienti ricoverati nei singoli reparti che teoricamente sono entrati con tampone negativo, ma potrebbero essere stati infettati anche loro. Adesso il problema sarà controllare tutti i ricoverati ed eventualmente trovare altra collocazione per poter sanificare. Non è cosa facile. Intanto é notizia dell’altro giorno di un dermatologo emerso positivo in seguito allo screening che periodicamente viene eseguito al personale ospedaliero, un altro caso nella cardiologia sempre dell’ospedale di Lecce, risalente a due settimane fa, mentre sono chiusi il reparto di chirurgia pediatrica dove sono attive le urgenza e chirurgia generale. I medici del pronto soccorso hanno dirottato dei pazienti chirurgici a Gallipoli. Nella chirurgia generale leccese é operativa l’ala oncologica, mentre per un paziente positivo del novembre scorso, resta chiuso il settore d’urgenza che é stato sanificato, per aprire molto probabilmente il 2 gennaio.
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