Slittano ad agosto le vaccinazioni anti Covid per chi ha meno di 50 anni, compresi i ragazzi che il prossimo autunno dovranno andare a scuola. Attualmente le dosi da somministrare sarebbero insufficienti a dire del direttore del dipartimento regionale della salute Vito Montanaro che, vista la situazione, ha dato mandato alle Asl di dare la priorità agli over 50 che attendono il vaccino o la seconda dose.
“In Italia – sottolinea Montanaro – abbiamo vaccinato il 35% della popolazione e in queste settimane si sta discutendo in Conferenza Stato – Regioni, dove Emiliano è vicepresidente, come completare la campagna vaccinale per la restante parte degli italiani.”
La staff regionale sta procedendo ad un’analisi degli ultracinquantenni da recuperare che – come spiega Montanaro – non sono tantissimi, motivo per cui si affiderà il compito ai medici di medicina generale che dovranno richiamare chi ancora non è vaccinato. Proprio perchè la platea non é particolarmente ampia, la Regione ha stabilito di chiudere alcuni Hub che rischiano – a dire del direttore del dipartimento pugliese della sanità – di rimanere aperti senza alcuna attività. Dal primo luglio infatti ci sono punti vaccinali come quello di via Nassiriya a Lecce chiusi, per evitare spreco di risorse finanziarie.
Nel frattempo le prenotazioni dei ragazzi come detto sono sospese, la Puglia conta 235.928 studenti tra i 12 e i 17 anni, le cui vaccinazioni dovrebbero riprendere il 23 agosto, quando si presume arriverà un carico sufficiente di dosi. Se la disponibilità dovesse esserci prima della data fissata, i giovanissimi verranno riconvocati anticipatamente, così se dovesse accadere che i vaccini arrivino dopo, si procederà in ritardo. Il governo regionale ha acquistato un set di Sms dalla partecipata statale Consip che distribuirà alle Asl pugliesi, le quali avviseranno, tramite messaggio, i ragazzi non appena potranno ricevere il vaccino. Se resterà la data del 23 agosto come prima somministrazione, le seconde dosi saranno effettuate a partire dal 13 settembre. Le sedute sono programmate dai direttori generali delle Asl con l’ufficio scolastico regionale della Puglia, gli uffici degli ambiti territoriali provinciali dell’Usr e i dirigenti scolastici.
In questo mese quindi occorre stabilire come recuperare la fetta di popolazione non vaccinata. E’ un compito che molto probabilmente verrà affidato ai medici di medicina generale che in queste settimane sono al lavoro anche per la vaccinazione autunnale contro l’influenza.
Il 2 luglio scorso il direttore del dipartimento regionale della salute, la Fimmg (federazione italiana medici di medicina generale) e l’assessore Lopalco, si sono riunti proprio per discutere dell’organizzazione della campagna vaccinale antinfluenzale. “Il modello – ci ha spiegato Montanaro – che dovrà presentare la Fimmg, si dovrà adattare anche per un’eventuale terza dose anti Covid da somministrare alla popolazione, per il prossimo autunno.”
Ancora non è certo se ci sarà un richiamo anti Covid o meno, ma la Regione vuole arrivare preparata sia dal punto di vista logistico, che organizzativo.
“E’ molto probabile che oltre al vaccino contro l’inluenza – ci ha detto il segretario della Fimmg Puglia Donato Monopoli – che si dovrà procedere anche al richiamo anti Covid, ad ogni modo il prossimo autunno ci vede coinvolti in una campagna vaccinale consistente sia contro l’influenza che contro il Corona virus. Se non ci saranno i fondi sarà difficile organizzarsi con lo stesso personale e le medesime condizioni attuali – ha concluso Monopoli – perchè le vaccinazioni saranno ancor più massiccie.” Cambierà tutto anche per l’influenza che non interesserà più un target di persone ultrasessantacinquenni come in passato, i malati cronici, ma coinvolgerà tutte le età e tutte le categorie. A Bari aspettano che i medici dicano quante somministrazioni saranno in grado di garantire contro l’influenza, fermo restando che c’é già un accordo collettivo nazionale sottoscritto con la Fimmg, che prevede un compenso prestabilito.
Per il direttore Montanaro il nodo finanziario é relativo, “mi interessa il giusto – ci ha detto – pongo più attenzione in questo momento al modello organizzativo da adottare.” Monopoli invece si é detto preoccupato perchè non sapendo ancora chi finanzierà l’eventuale campagna vaccinale anti Covid, se lo Stato o la Regione, quest’ultima non si sbilancerebbe nell’organizzazione, ma si concentrerebbe per ora solo sulla prevenzione anti influenzale.
Proprio le risorse finanziarie sono in arrivo al personale degli Hub vaccinali e non solo, che attendevano il compenso per l’attività svolta in emergenza. Il 2 luglio scorso il governo regionale ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali un accordo in via definitiva, che stabilisce di liquidare i compensi da parte dell’Asl che ancora non l’hanno fatto ai dipendenti, secondo le regole stabilite per le prestazioni aggiuntive.
Lo Stato ha stanziato poco più di 6 milioni di euro alla Puglia per la campagna vaccinale, distribuiti tra le varie Asl. Se non dovessero bastare a coprire le spese affrontate durante la pandemia, sarà la Regione a dver eventualmente integrare il dovuto e quindi anche i compensi ai dipendenti del sistema sanitario che hanno lavorato in emergenza. In particolare tutti coloro che hanno svolto prestazioni aggiuntive dal primo gennaio 2021 al 31 luglio 2021.
Le organizzazioni sindacali hanno mosso le proprie osservazioni tra queste la priorità per Franco Perrone segretario della Fsi – Usae, di definire gli importi per le prestazioni aggiuntive dei medici pari a 80 euro all’ora e degli infermieri pari a 50 euro all’ora, entrambi da corrispondere nel più breve tempo possibile. Perrone ha anche sollecitato la Regione a definire gli onorari per il resto del personale amministrativo, socio sanitario e altre figure professionali la cui attività andrebbe pagata, secondo il segretario della Fsi – Usae, come lavoro aggiuntivo e non straordinario
Montanaro ha dato appuntamento al 12 luglio alle organizzazioni sindacali per definire l’accordo premialità Covid che prevede un tesoretto di 30 milioni di euro da dividere tra le Asl.
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