Ammalata oncologica rischia un provvedimento disciplinare per assenza ingiustificata dal lavoro. Il rappresentante sindacale Dario Cagnazzo, segretario territoroale Uil, penna alla mano scrive una lettera al direttore del distretto di Campi dove la signora presta servizio e al direttore generale dell’Asl Lecce, denunciando – a suo dire – l’azione persecutoria nei confronti della dipendente.
La signora, che aveva richiesto di essere dispensata dal lavoro per le gravi condizioni di salute, avrebbe ricevuto una nota dal distretto di Campi in cui le veniva intimato di giustificare l’assenza relativa al periodo 22 maggio 2020 – 4 giugno 2020 dal posto di lavoro, dal momento che mancherebbero agli uffici preposti i certificati del caso.
“La dipendente pero’ – sottolinea Dario Cagnazzo – proprio in quei giorni era sottoposta al servizio di assistenza domiciliare erogato dall’ Asl e autorizzato dallo stesso direttore del distretto di competenza. Non si tratta di assenza ingiustificata – riferisce Cagnazzo – ma di voler tormentare una dipendente che ha cancellato la sua iscrizione da un sindacato attivo nella zona.” Un dispetto insomma secondo l’esponente Uil che fa sapere che la donna avrebbe letto nella nota ricevuta dal distretto di Campi, che in assenza di una sua giustificazione, l’ufficio preposto avrebbe aperto una procedura disciplinare.
“In questi casi – ci riferisce Cagnazzo – si regolarizza la posizione del dipendente con una sorta di conguaglio sottraendo alla stessa i giorni di ferie corrispondenti alle assenze, con la sottrazione se non dovesse bastare, di una piccola quota dallo stipendio; cosa che in effetti la lavoratrice ha chiesto, per chiudere velocemente la questione ed essere dispensata dal lavoro. Per tutta risposta invece, abbiamo saputo che l’Asl potrebbe aprire una provvedimento disciplinare nei confronti della signora, che continua a prestare servizio trascinandosi con la flebo attaccata. Cosa ancor piu grave – scrive Cagnazzo in una nota indirizzata al direttore di distretto dottor Pulli – l’ invio da parte del funzionario dell’ufficio personale, della nota di contestazione nei confronti della signora, al medico curante della dipendente e non ne capiamo la ragione, se non la semplice volonta’ di metterla in cattiva luce.”
“Nessuna documentazione e’ stata mandata da parte mia – ha riferito a Sanita’Salento il funzionario amministrativo – al medico della signora, medico che neanche conosco.” Per l’addetto si tratta di rispettare le normali procedure se la dipendente risulta assente ingiustificata, e’ sufficiente che invii certificazione che attesti che era in assistenza domiciliare. “Il servizio del quale ha usufruito la dipendente, e’ attivato da un altro ufficio rispetto a quello del personlae che non e’tenuto a sapere la posizione della signora.” – ha concluso il funzionario.
“La posizione della signora – ci ha spiegato il dottor Pulli direttore del distretto – é in fase di valutazione, nessuna bega sindacale, nè dispetto nei confronti della signora, anzi. Mi sono prodigato per regolarizzare la sua posizione e per questo ho fatto contattare il suo medico curante perchè firmasse i certificati che giustificassero le sue assenze, se poi mi si vuole accusare per questo di aver agito in modo irregoalre violando la privacy della signora, allora aspettiamo che la stessa ci risponda.”
“Peccato – sottolinea Dario Cagnazzo – che lo stesso direttore Pulli ha autorizzato l’assistenza domicilaire alla dipendente e quindi conosce bene la situazione della signora.”