Appalti truccati nella sanità pugliese, che hanno visto tra gli arrestati anche il direttore generale del Policlinico di Foggia Vitangelo Dattoli. Un’inchiesta complessa quella condotta dalla guardia di finanza per la procura di Foggia, che ha riguardato due bandi di gara in ambito sanitario e in particolare quella relativa all’affidamento del servizio di elitrasporto degli organi per i trapianti.
Coinvolti nell’inchiesta oltre al direttore generale dell’ospedale “Riuniti” anche un medico in pensione, una dirigente della Asl di Foggia, un funzionario del policlinico, due imprenditori padre e figlia, titolari di una compagnia di elicotteri. Tutti hanno ottenuto i domiciliari, con le accuse di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Oltre a loro coinvolti, ma non arrestati, anche i tre direttori dell’azienda sanitaria dauna: Vito Piazzolla, direttore generale, quello sanitario Antonio Nigri e l’ex direttore amministrativo Ivan Viggiano.
Nei loro confronti la Procura contesta il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, per aver attestato in una delibera del gennaio 2020 di avere approvato gli atti per la gara dell’elisoccorso dopo che erano stati depositati presso l’area gestionale dell’azienda sanitaria.
Sostanzialmente ci sarebbero state secondo l’accusa, irregolarità nell’affidamento di gara, con l’allontanamento di altri concorrenti, influenzando la libera concorrenza.
L’indagine del gruppo finanziario per la tutela del mercato e dei beni e servizi del nucleo di polizia economico finanziario di Bari, con il coordinamento della procura della Repubblica di Foggia, ha svelato la presunta “manipolazione” di due gare di appalto in ambito sanitario. La prima riguarda il servizio di elitrasporto per il quale l’azienda sanitaria foggiana aveva bandito un concorso di gara il 30 gennaio 2020, per 36.600.000 euro per la durata di cinque anni, con la proroga eventuale per altri 30 mila euro.
La seconda gara è relativa all’affidamento del trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi, bandita il 19 febbraio del 2019 dagli “Ospedali Riuniti” di Foggia, per un impegno di spesa pari a 2.642.494 euro per il primo quadriennio, estendibile – in caso di proroga – fino a 4.622.494 euro.
Dattoli, in qualità di direttore generale del Policlinico e il responsabile unico del procedimento dell’Asl foggiana e il presidente della commissione di gara funzionario del policlinico, avrebbero creato con i due imprenditori titolari di una compagnia di elitrasporto, una società a responsabilità limitata firmando di fatto una sorta di collaborazione, che avrebbe alterato l’intero corso delle gare, con un conflitto di interessi. Le persone coinvolte dovranno ora chiarire la loro posizione che è tutta da verificare, ma secondo l’accusa gli imprenditori foggiani avrebbero scritto il capitolato e il disciplinare di gara per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario bandita dall’Asl, predisponendo addirittura i locali dell’azienda sanitaria alla presenza del R.U.P. (responsabile unico di procedimento) della procedura di gara.
La procura di Foggia contesta poi ai tre direttori dell’Asl il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, per aver approvato in una delibera del gennaio 2020 gli atti per la gara dell’elisoccorso (bando di gara, disciplinare, capitolato tecnico e duvri) dopo che erano stati depositati presso l’Area gestionale dell’azienda sanitaria. Stando a quanto accertato dalla finanza, gli atti però non erano depositati, tanto che sarebbero stati ritrovati in bozza sul computer della dirigente Asl, responsabile unico di procedimento.
L’ipotesi è che la dirigente Asl li abbia elaborati dopo averne ricevute le bozze dagli imprenditori che avrebbero scritto ad personam il capitolato.
Determinante in questa corsia privilegiata nell’affidamento delle gare alla ditta di elitrasporto, sarebbe stata la figura di un medico in pensione dall’Asl, cognato del titolare anziano dell’impresa e persona definita dai finanziaeri ben inserita nel tessuto politico della città di Foggia.
Quanto all’appalto bandito dal policlinico, sempre gli stessi titolari dell’azienda di elitrasporto, si sarebbero preoccupati di far predisporre dalla stazione appaltante un capitolato favorevole alla loro impresa, avrebbero persino messo mano sulla definizione dei punteggi. Non solo, ma gli imprenditori avrebbero ottenuto la corrispondenza tra il Policlinico e la ditta concorrente che era risultata temporaneamente aggiudicatrice dell’appalto, per individuare controdeduzioni e osservazioni da far adottare all'”Ospedale Riuniti” ente appaltante, per estromettere così l’impresa.
Appalti quindi che sarebbero stati manomessi secondo la ricostruzione fatta dagli uomini delle Fiamme Gialle baresi, che hanno incrociato il contenuto delle intercettazioni con quello dei files estrapolati dai computer degli enti sanitari, in possesso degli imprenditori e dei dirigenti.