Salva il cuore, conosci i sintomi

Salva il cuore, conosci i sintomi

Salvare il cuore, conoscere i sintomi, capire il dolore toracico, sopratutto informarsi. Sono questi gli ingredienti della campagna di prevenzione “Save the heart” che l’associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO), in collaborazione con AMA CUORE BARI e con il contributo di Fondazione Puglia, ha promosso sotto la supervisione scientifica della dott.ssa Antonella Mannarini, presidentessa dell’Anmco Puglia in servizio nella cardiologia del Policlinico di Bari e del dott. Massimo Grimaldi, direttore della cardiologia e unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti (BA).

“Save the Heart” si prefigge di favorire la diffusione delle informazioni necessarie per riconoscere un dolore di tipo cardiaco e distinguerlo da un dolore toracico di altra natura, con l’intento di far comprendere alla popolazione l’importanza di un intervento rapido e competente che salva la vita ed evita eventuali gravi disabilità. Il fattore temporale è fondamentale, intervenire in tempi rapidi, significa aumentare le probabilità di salvare la vita alla persona. E’ dimsotrato infatti che soccorsi tempestivi e affdiati a personale del 118 incrementa le possibilità di salvare il muscolo cardiaco.

L’iniziativa intende diffondere nella popolazione la consapevolezza che di fronte a sintomi che possono indurre a far pensare che si tratti di infarto – come dolore toracico prolungato, difficoltà a respirare, sudorazione intensa, dolore agli arti superiori, nausea o vomito – è necessario rivolgersi al ‘118’ che, con le ambulanze attrezzate, è in grado di intervenire con professionalità e immediatezza, accompagnando direttamente il paziente nei reparti di cardiologia dove sarà tempestivamente sottoposto alle cure più idonee. Si stima che l’arrivo in ospedale entro 90 minuti dall’insorgenza dei sintomi riduce drasticamente il rischio di morte del paziente con infarto miocardico acuto a meno del 5%. Il ritardo nell’intervento ospedaliero produce una sofferenza prolungata al cuore e, anche se si riesce a superare l’infarto, è possibile che, con il tempo, il paziente possa sviluppare una condizione di scompenso cardiaco.

“Save the Heart” fornisce alla popolazione le informazioni utili a riconoscere e a dare importanza ai sintomi dell’infarto miocardico: il tipico dolore toracico centrale, un dolore di tipo oppressivo, che si associa talora a dolore al braccio sinistro o anche ad entrambe le braccia e che può essere seguito da senso di nausea e vomito. Nelle donne, a volte, il sintomo dell’infarto miocardico è atipico: può presentarsi come difficoltà nella respirazione, senso di malessere, ed è per questo che potrebbe essere sottovalutato determinando una diagnosi spesso tardiva.

Proprio l’infarto del miocardio é l’evento cardiovascoalre più temuto a volte la sua prima manifestazione clinica è l’arresto cardiaco con conseguenze letali. Per questo è importante imparare a riconoscere i primi sintomi, che non devono essere mai sottovalutati. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, oggi, è possibile prevenire quasi l’80% degli eventi cardiaci. È importante adottare uno stile di vita sano e corretto, seguire un’alimentazione equilibrata, praticare regolarmente attività fisica, evitare il fumo di sigarette e il sovrappeso, sottoporsi periodicamente a controlli clinici. Fondamentale poi ascoltare il proprio organismo prestando attenzione ai sintomi per una diagnosi precoce di malattia cardiaca. In altri termini, per combattere le malattie cardiovascolari è necessario “giocare d’anticipo”.

Oggi le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo. Secondo le stime più recenti ogni anno causano la morte di circa 17 milioni di persone. Nel nostro paese sono responsabili del 35,8% dei decessi (32,5% negli uomini e 38,8% nelle donne), superando i 230mila casi in un anno. In futuro il quadro potrebbe aggravarsi a causa degli effetti a lungo termine provocati dalla pandemia, che influenzeranno negativamente il trend delle malattie cardiovascolari. Le limitazioni imposte dal lockdown prolungato che hanno determinato una sedentarietà forzata e favorito un’alimentazione a base di cibi calorici, ad alto contenuto di grassi, a lunga conservazione, sapidi, incideranno negativamente sui tassi di prevalenza e di mortalità delle malattie cardiovascolari. Aumento di peso, isolamento sociale, smart working, sedentarietà e chiusura prolungata delle palestre sono e saranno nei prossimi anni, fattori determinanti nell’aumento del rischio di malattie cardiovascolari.

Per tutte queste ragioni è sempre più impellente la necessità di implementare la cultura della prevenzione cardiovascolare proprio come vuoel fare la campagna “Save the heart”.

Roberta Grima
ADMINISTRATOR
PROFILE