Ambulanze ferme, l'ISS dà direttive errate per il 118
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- 21 Marzo 2020
Dovrebbe essere di vetro temperato probabilmente, invece la centralina dei gas medicali del Dea di Lecce, attuale ospedale Covid, é chiusa con del plexigas giallo, facilmente frangibile, tanto che al momento appare rotto e accessibile da chiunque. Nei giorni di vento l’anta della teca si apre senza controllo, consentendo potenzialmente a chiunque di manomettere le
READ MOREManca l’aria, sta cominciando a mancare già da diverse settimane, in maniera preoccuapante. Qualche giorno fa, erano tanti i pazienti nel pronto soccorso del Dea, a dover essere ventilati. Il medico ha più volte disposto cambi di barelle, di letti, ha scambiato un postazione con un’altra, il tutto per ricavare erogatori di ossigeno funzionanti e
READ MORENel giro di due, tre settimane potrebbe essere riattivata la centrale criogenica autonoma del Dea, funzionale all’erogazione dell’ossigeno nei reparti attualmente Covid, alimentati oggi dalla condotta di collegamento al “Fazzi”. Proprio due giorni fa, c’è stata una riunione tra le parti coinvolte: l’ingegnere Magnanimo, consulente del direttore dell’Asl leccese Rollo, uno dei responsbili della realizzazione
READ MOREESCLUSIVO – Potrebbe essere non sicuro il ricovero di tanti pazienti Covid nel Dea. Se é vero quanto scritto nella relazione di pochi giorni fa, dall’ingegnere Alfredo Magnanimo, direttore operativo dei lavori di realizzazione dell’impianto di gas medicali del Dea di Lecce. L’ingegnere, chiamato e probabilmente pagato, come consulente, dal direttore generale dell’Asl salentina Rodolfo
READ MOREProblema ricoveri risolto, in particolare nella pneumologia del Dea/ospedale Covid di Lecce. La sostituzione delle valvole in alcuni bocchettoni di ossigeno, permetterà di aumentare i flussi di aria medicale e garantire così, un maggior numero di degenze. A dirlo – fa sapere il dottor Raffaele Guadio, dirigente nazionale di FISMU (federazione italiana sindcale medici uniti),
READ MOREI medici di Lecce dichiarano lo stato di agitazione e minacciano lo sciopero: non possono ricoverare per insufficienza di ossigeno nei reparti dell’ospedale Covid e non solo. Il risultato é un affollamento di persone in pronto soccorso, in attesa di un ricovero. A peggiorare la situazione, il ridimensionamento del numero dei letti nei vari reparti,
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