118 ai minimi storici, mancano anche gli aspiratori sterili

118 ai minimi storici, mancano anche gli aspiratori sterili

Mezzi di soccorso con alle spalle 300 mila chilometri, tablet per rinnovare il cartaceo, ma senza l’apposita penna e ancora aspiratori privi di contenitore monouso. Sono solo alcuni degli esempi, per far capire su quale binario viaggia da anni, il 118 nel Salento.

“La situazione è alquanto drammatica – fa sapere Dario Cagnazzo sindacalista della UIL – FPL – sopratutto perchè queste mancanze si ripercuotono tristemente sui cittadini.” Non più tardi di qualche giorno fa, la mamma del sindacalista, un’anziana signora, è stata soccorsa dagli uomini della postazione più vicina, per un malore. I soccorritori, una volta intervenuti, hanno poi fatto firmare alla donna la scheda di soccorso relativa all’intervento, così come previsto dalla normativa. L’anziana signora, ha avuto non poche difficoltà a porre la sua firma, utilizzando solo il suo dito e cercando di fare una certa pressione, perché si leggesse, non essendoci a disposizione il pennino del relativo tablet. “Non si può chiedere una cosa del genere ad una persona ottantenne, che già in condizioni normali avrebbe difficoltà, figuriamoci dopo un malore.” Fa notare Cagnazzo.

Ad oggi, le lamentele sopratutto da parte degli anziani, sono tante e non c’é una postazione 118 che abbia il pennino apposito. E pensare che la Regione Puglia, aveva fornito le asl di materiale tecnologico, per snellire e velocizzare gli interventi. Il governo pugliese ha voluto così acquistare il materiale di consumo, lasciando alle singole asl, il compito di provvedere alla regolare manutenzione. Ebbene, col tempo i pennini dei vari tablet si sono rovinati, diventando inutilizzabili. L’azienda sanitaria salentina avrebbe dovuto procurare i nuovi pennini, ma da tempo l’ufficio patrimonio, preposto a bandire la gara di acquisto, non risponde alle innumerevoli richieste inviate.

Ambulanze senza aspiratori monouso
Altro problema serio è quello relativo agli aspiratori monouso. Strumenti che i soccorritori impiegano per aspirare le secrezioni e liberare le vie aree. Si usano in caso di ostruzione dei canali respiratori, quindi quando c’é un soffocamento oppure in caso di trauma cranico, quando la persona può avere un vomito a getto. Ebbene – dice Cagnazzo – mi risulta che si tratti di strumentazione fondamentale, che da 5 anni manca dalle ambulanze 118. Si va avanti infatti con aspiratori pluriuso, il che significa che il contenitore che raccoglie le secrezioni aspirate, invece di essere unico per ogni singola persona soccorsa, quindi buttato via, viene riutilizzato anche per più pazienti. Accade così che chi viene soccorso e magari ha delle difese immunitarie basse, rischia di contrarre una serie di infezioni, che in certe condizioni possono essere anche fatali. Mancano le condizioni ottimali di sterilità e igiene, tenuto conto che gli operatori dopo aver usato un solo aspiratore per più persone, hanno non poche difficoltà anche per il lavaggio.

Per gli aspiratori monouso, come per le ambulanze nuove e le penne per i tablet, sono state fatte innumerevoli richieste di acquisto all’ufficio patrimonio, ma sono trascorsi diversi anni dalla prima domanda di aspiratori monouso- fa sapere Cagnazzo – ma ancora non si vedono.

Mancano gli stabilizzatori per i bacini
Come non si vedono gli stabilizzatori per bacini. I soccorritori potrebbero utilizzare particolari presidi per soccorrere chi ha una possibile frattura al bacino, evitando nel soccorrerla, il minimo spostamento e mantenere invece la massima rigidità, proprio per non aggravare la frattura. Anche in questo caso bisogna arrangiarsi e ricorrere al vecchio metodo del lenzuolo a triangolo, che raccoglie il paziente con possibilità, seppur minima, di creare un’oscillazione.

Ufficio in rilento
Le gare per gli acquisti sono in ritardo, sicuramente il problema è legato alla carenza di personale nell’ufficio patrimonio dell’asl. Qui infatti, sono in pochi a dedicarsi al settore gare e acquisti, in grado di usare la piattaforma apposita, ma è pur vero che le richieste risalgano ad anni fa e non sono partite ancora le procedure per quanto riguarda il materiale di consumo, dando invece precedenza alle ambulanze e al materiale necessario per la formazione.

Le verifiche delle ditte prima di aggiudicare l’acquisto delle ambulanze
Quello che infatti si sta muovendo è l’iter per l’acquisto delle ambulanze. Due lotti: uno per comprare 9 ambulanze destinate al 118 e un altro per 11 mezzi di soccorso da collocare all’interno degli ospedali per i trasporti secondari. Il tutto con un finanziamento europeo FERS 2014 – 2020, prorogato probabilmente al 2023, pari a 2 milioni 210 mila euro. Il 9 agosto sono state aperte le buste con le offerte presentate dalla varie ditte e adesso si è nella fase di verifica, per poi concludere l’iter verso l’aggiudicazione.

Tra un mese le altre gare
Parallelamente si dovrà concludere nel giro di un mese, la gara per l’acquisto del materiale necessario alla formazione di soccorritori 118, per poi dedicarsi all’acquisto degli altri strumenti utili all’attività di emergenza – urgenza.

Stamane il direttore Scardia al patrimonio
Proprio questa mattina, il direttore del 118 Maurizio Scardia, si è recato nell’ufficio patrimonio per conoscere lo stato dell’arte e sollecitare per fare presto, specialmente con le ambulanze che sono fuori norma. Esse infatti non avrebbero i requisti stabiliti dai decreti ministeriali 553 e 479 del 1987, che prevedono un chilometraggio massimo di 200 mila chilometri e una durata di non oltre cinque anni.

Si ricorre ai convenzionati obbligati ad avere mezzi a norma
Nel frattempo che l’iter di gara si concluda, i mezzi di soccorso continuano a viaggiare e trasportare persone a rischio vita, sapendo che da un momento all’altro l’ambulanza potrebbe avere una qualsiasi defaiance. Come avvenuto due settimane fa, quando a Gallipoli si é dovuto ricorrere all’associazione convenzionata, perchè l’ambulanza dell’ospedale si era fermata e non c’era in quel momento alcun mezzo alternativo.

Roberta Grima
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