A vedere il cartellone esposto, le aree verdi del poliambulatorio di piazzetta “Bottazzi” e della rampa dell’ospedale “Vito Fazzi”, avranno senz’altro un aspetto molto più bello: prato inglese, cespugli verdi, rose, alberi di giuda. Il tutto realizzato, si legge sulla cartellonistica, dalla ditta Vivai Tarantino di Cavallino, per la cifra di 58.388 euro più IVA. Non sappiamo se questa impresa abbia un qualche legame con il direttore dell’Asl Rollo o meno certo è che l’importo non è indicato sul cartellone, come non lo sono i tempi e come invece dovrebbe essere per norma, visto che si tratta di spendere soldi pubblici. Ad ammetterlo anche lo stesso amministratore di SanitàService ingegnere Luigino Sergio, che aveva dato mandato – ci dice – di esporre il tabellone, pensando che si seguisse la norma, ma ormai – ha detto – è stato posto così, abbiamo commesso un errore.”
60mila euro per spostare piante dal “Fazzi” al vechio ospedale, piantarne nuove, realizzare l’irrigazione
Tuttavia la spesa sostenuta é riportata nella determina della SanitàService n°91 del 30/09/20.
Nello specifico i 58.388 euro serviranno a: realizzare nell’area del “Vito Fazzi” un impianto di irrigazione, a sostituire dove necessario il prato o a sistemarlo, a piantare 478 rose, 14 alberi di jacaranda, 14 alberi di canfora. Parte della somma sarà destinata anche ad estirpare i cespugli nelle aiule di piazzetta Bottazzi nel vecchio ospedale, come si legge nella determina.
Le risorse saranno anche impiegate per il travaso di piante ancora in buone condizioni dalla rampa del “Fazzi” all’aiula del vecchio ospedale Libertini. Sono 4 piante di Dasylirion longifolia e non é scritto quante invece di Cycas e Dasylirion serratifolia. Sempre nella struttura Libertini, sono previsti due alberi di Giuda e due di jacaranda, oltre 160 rose a cespuglio.
10mila euro per il cedro della pace
“Con un’estensione del 20% della spesa – ci rifersice Luigino Sergio – quindi circa 10mila euro altri, si farà un progettino che prevede anche un’apia piazzuola di verde, dove piantare un cedro del Libano, simbolo di pace – anche se questa voce di spesa non compare nella determina. L’abero – ha spiegato ancora l’amministratore di SanitàService – verrà collocato nella piazzuola del vecchio ospedale, davanti all’ambualtorio di neuropsichiatria infantile.”
La determina n°91 del 30/09/2020 é a firma dell’amministratore unico Luigino Sergio e del dottor Gianfranco Budano. Quest’ultimo dipendente della società, é stato nominato dall’amministratore unico, direttore del settore logistico, che comprende anche l’ambiente, nonchè responsabile unico di procedimento (RUP), per i lavori di riqualificazione del verde nelle strutture sanitarie.
Una nomina che ha sollevato polemiche quella di Budano, perchè con una laurea in archeologia presso l’ateneo leccese, non dovrebbe secondo qualcuno, ricoprire la figura del RUP. Il responsabile unico di procedimento è di solito chiamato a vigilare sullo svolgimento delle fasi di progettazione, affidamento ed esecuzione di ogni singolo intervento, per questo dovrebbe avere competenze in merito a quanto si intende realizzare.
“Ho individuato la figura più adatta – ha esordito l’amministratore di SanitàService – tra quelle a mia disposizione. Il RUP non deve fare altro che avviare la gara per l’affidamento del servizio di riqualificazione del verde, per via telematica sul portale EMPULIA, il che non richiede particolari competenze. Non solo, Budano non ha realizzato alcun progetto che invece é stato affidato ai nostri consulenti ingegneri. Il dottor Budano quindi, si é limitato alla procedura di affidamento del servizio.” Ha concluso l’ingegnere Sergio.
In effetti il codice degli appalti e concessioni, emanato dall’ANAC (autorità nazionale anti corruzzione), stabilisce nelle linee guida aggiornate al 2016, che il RUP deve avere competenze professionali adeguate all’incarico da svolgere. In mancanza di ciò, la stazione appaltante, può individuare quale RUP un dipendente anche non in possesso dei requisiti richiesti, affidando lo svolgimento delle attività, ad altri dipendenti in possesso di tali requisiti o, in assenza, a professionisti esterni, aventi le specifiche competenze richieste dal Codice e dalle Linee guida, in supporto quindi al RUP. In effetti Luigino Sergio ha individuato due ingegneri come consulenti a sostegno di Budano: Andrea Potì ingegnere idraulico per la messa a punto dell’impianto di irrigazione che si deve realizzare nell’area verde del “Vito Fazzi” e l’ingegnere, nonchè agronomo Fabio Lettere. Va detto che le consulenze in generale costano alla SanitàService 24mila euro di soldi pubblici all’anno, più IVA.
I dubbi
L’affidamento della riqualificazione delle aree verdi dell’asl leccese, é stato registrato presso l’ANAC (autorità nazionale anticorruzione), restano tuttavia alcuni interrogativi: perchè la SanitàService che per contratto é deputata alla manutenzione del verde nelle strutture sanitarie, risulta l’ente appaltante del servizio di riqualificazione e non invece l’azienda sanitaria, proprietaria delle strutture e affidataria del servizio alla società in house SanitàService ? Non solo, ma l’azienda sanitaria ha un proprio ufficio tecnico, dove lavorano fior di ingegneri, possibile che per un impianto idraulico da realizzare nella rampa del “Fazzi”, si debba chiamare e quindi pagare un ingegnere esterno all’asl ?
Le risposte dell’amminsitratore unico
E’ presto detto: “la SanitàService è l’ente committente perchè è una “longa manus” dell’asl – dice l’ingegnere Sergio – si chiama infatti società in house (in casa) e può persino indire gare. La società dell’asl ha un contratto con questa per la manutenzione del verde e quando, come in questo caso, il personale non è adeguatamente formato per il servizio da realizzare, io posso affidarlo a terzi, senza obbligo di concorso, perchè SanitàService non è una pubblica amministrazione obbligata a farlo. L’importante che l’azienda sanitaria affidando i servizi a SanitàService, non paghi di più di quello che potrebbe fare rispetto ad un affidamento fatto a ditte esterne o personale interno a parità di condizioni.”
Certamente l’asl avrebbe potuto affidare l’attività ingegneristica al suo personale interno, risparmiando qualcosa, “ma – come dice l’amminsitratore unico – é stata fatta una scelta differente, dando tutto alla società e probabilmente accellerando i tempi. Così SanitàService dove non poteva arrivare, ha affidato a consulenti il lavoro ingegneristico, a terzi la riqualificazione del verde e solo dopo interverrà con la manutenzione ordinaria.”
SanitàService assicura anche lavori di muratura e pavimentazione
“Nell’area verde di piazzetta Bottazzi – ha aggiunto l’amministratore – é molto probabile che dovremmo intervenire anche per lavori sul basolato, sull’impianto elettrico, tutto in condizioni molto fatiscenti. Capita spesso in questi casi che, lavorando per un obiettivo, emergono nuove problematiche da dover risolvere con altri interventi. Il nostro consulente ingegnere civile Alessandro Licci – ha chiarito Luigino Sergio – sta lavorando per un progettino riguardo la pavimentazione nel Libertini.”
Giardini pensili nel Dea
In realtà la riqualificazione del verde é un’operazione molto più vasta, che non silimita solo alla rampa del “Fazzi” e l’aiula del vecchio ospedale davanti alla neuropsichiatria. Riguarderà tutte le strutture dell’azienda sanitaria, partendo dal Dea. Qui il progetto – ribadisce l’ingegnere Luigino Sergio – prevedeva i tetti a verde, che andranno tutti quanti rivisti perchè realizzati senza un impianto di irrigazione adeguato. E’ stato già fatto il progetto e condiviso. Si tratta di un’opera che richiederà un investimento di circa 100 mila euro.
A ciò si aggiungeranno una serie di interventi da Gagliano a Casarano, da Gallipoli a Galatina. “Stiamo già lavorando per la realizzazione di pozzi artesiani – ha riferito l’amministratore – che non ci sono e che invece andavano fatti per evitare di innaffiare con l’acqua dell’acqudeotto pugliese, pagando eccedenze da 3 – 4 mila euro. Il progetto in questione – che va detto, non stiamo pagando – lo sta realizzando l’ingegnere Lettere, che lavora già come nostro consulente agronomo, nella riqualificazione delle aree del “Fazzi” e vecchio “Fazzi.
Non solo, stiamo lavorando con il dottor Budano per la realizzazione di un software di gestione del servizio del verde, organizzando delle squadre per area nord, centro e sud, che verranno dotate di telefonino aziendale. In questo modo sarà facile per il responsabile, comunicare con i dipendenti per un resoconto del lavoro svolto attraverso videochiamate.”
“Il lavoro crescerà ulteriormente, perchè il direttore generale dell’asl, socio unico della SanitàService, intende dare alla società in house, anche la gestione del bar del “Vito Fazzi”. A ciò si aggiunge il trasporto secondario e il 118, per i quali – ha detto ancora Luigino Sergio – sono in corso le procedure per internalizzare i dipendenti sia della Tundo che del 118.”
Manca ancora il business plan
Tutto questo richiede però un budget in base al quale affidare i vari servizi. Di norma infatti l’asl e non SanitàService, stila un business plan in funzione del quale si stabilisce quante e quali commesse poter dare alla società. Il business plan che é triennale, a tutt’oggi manca. E’ pubblicato quello scaduto nel 2019. Dunque l’asl sta affidando delle commesse alla società partecipata, senza fare prima un punto sulle risorse economiche finanziarie.
“In realtà il business plan si sta facendo – ha chiarito Luigino Sergio – si tratta dello strumento gestionale del bilancio che l’asl ha già approvato il 31 dicembre scorso. Il direttore Rollo ha così stabilito di affidare a SanitàService, per l’anno 2020, la stessa somma del 2019, ovvero 29 milioni di euro. Per gli anni successivi del triennio, 2021 e 2022, si sono aggiunti altri 10mila euro, arriviamo a 39 mila euro, tenendo conto che 4-5 milioni serviranno per internalizzare il trasporto secondario, oggi in mano alla Tundo, altrettanti sono destinati per assorbire personale del 118, che più in là richiederà altri 12 mila euro, arriveremo alla fine ad ottenere dall’asl circa 50 milioni più IVA. Sempre però con la condizione di essere competitivi sul mercato e far risparmiare l’azienda sanitaria.”
“Sono previste – ha detto ancora l’amministratore di SanitàService – circa 200 assunzioni per potenziare il personale, sopratutto tra i pulitori. Abbiamo scoperto infatti, dopo un lungo e attento censimento delle aree da pulire, che all’asl risultavano 9mila metri in meno di superficie. Poichè il personale viene conteggiato in base alla metratura da pulire, si tratta di circa 200 persone in meno, senza le quali siamo andati avanti, tra straordinari e ferie negate.”
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