Apre domani il centro polifunzionale di Aradeo

Apre domani il centro polifunzionale di Aradeo

Aprirà finalmente i battenti domani, il centro polifunzionale di Aradeo. A comunicarlo, la stessa azienda sanitaria salentina che, tramite comunicato stampa e lo stesso direttore del distretto dr. Cosimo Esposito, fa sapere che domani si comincerà con il trasferimento della guardia medica, da venerdì poi, saranno operativi anche il cup, il punto prelievi, le attività di consultorio, che verranno spostate da via Firenze, al nuovo centro, sito in via Scalfo 114.

La struttura apre dopo anni di stallo, se si pensa che già a dicembre 2015, sarebbe dovuta essere consegnata alla cittadinanza. Un ritardo che ha spinto la parlamentare del movimento 5 stelle Veronica Giannone, a fare un sopralluogo il 18 maggio scorso, per vedere a che punto fossero i lavori. In effetti l’edificio quel giorno si presentava con delle criticità, a dire della parlamentare, ovvero: l’assenza di un percorso antincendio, la mancanza della scia presso l’ufficio tecnico del comune di Aradeo, documento necessario per attivare i servizi nel plesso, assenza di arredi, che solo in parte erano presenti, scivoli per disabili mal fatti e che in una struttura nuova, come disse la Giannone, non sono accettabili.

Va detto ad onestà del vero, che l’edificio non richiederebbe necessariamente la scia, perchè sotto la metratura stabilita dalla legge, così come non richiederebbe i percorsi antincendio, con relative autorizzazioni da parte dei vigili del fuoco. Tuttavia l’Asl è tenuta comunque a rispettare le norme basi di sicurezza sul posto di lavoro, come per esempio il collaudo di estintori, il cui controllo è demandato direttamente all’azienda sanitaria, come spiega il comandante dei vigli del fuoco Giuseppe Bennardo. La parlamentare poi, prima del sopralluogo, aveva fatto richiesta di accesso agli atti all’asl leccese, per capire le ragioni per le quali il centro polifunzionale di Aradeo, non era ancora funzionante a distanza di tre anni, dal termine previsto di consegna. Non solo, ma quello che tra le altre cose voleva capire, era l’aumento dei costi da 600 a 800 mila euro.

Nonostante la lettera inviata dalla camera dei deputati il 12 maggio e la pec spedita sempre nella stessa data, alla direzione dell’Asl e all’ufficio tecnico della stessa, la deputata non ha ancora ricevuto nulla, neanche stamane, quando una sua delegata, si é recata all’ufficio dell’area tecnica, dove l’ingegnere Leo, avrebbe detto di non essere stato autorizzato dalla direzione dell’Asl a rilasciare alcunché. Ad oggi, in assenza di carte, perché ancora non consegnate, restano i dubbi: perché non si è riusciti a finire l’edificio nel 2015 come previsto da finanziamento? Su questo già la direttrice Silvana Melli nel 2017, chiese chiarezza all’area tecnica dell’Asl, ufficio competente, dal quale fecero sapere, tramite una relazione dell’ingegnere Leo, che i ritardi sarebbero da attribuire fondamentalmente al fallimento nel 2011, dell’impresa aggiudicatrice i lavori, la Real Costruzioni, passati poi alla ditta Egidio & partners, arrivata seconda nella gara di appalto, che si é vista consegnato l’affidamento delle opere per un importo di 800 mila euro.

Se il centro polifunzionale di Aradeo, finanziato dai fondi europei doveva essere consegnato a dicembre 2015 e così non è stato, quel finanziamento di 600 mila euro è stato revocato? L’Asl l’ha perso? E se si, le somme servite per completare l’opera dovrebbero quindi essere state somme provenienti dai fondi dell’Asl? Se così fosse, sarebbe un peccato, perché se le risorse europee fossero usate come stabilito, i fondi aziendali invece di colmare le carenze e i ritardi, potrebbero essere impiegati per esempio per migliorare l’attività negli ospedali, dove pure c’è tanto bisogno. Restano per ora alcuni interrogativi, ma domani é un altro giorno e si parte con la nuova struttura, l’Asl e il direttore del distretto esprimono soddisfazione, nel poter restituire alla popolazione un plesso che si aspettava da tanto, ponendo fine allo spreco di circa 20 mila euro annui per pagare l’affitto dei servizi oggi dislocati in altre sedi, ci si augura solo che non ci siano ulteriori sprechi di denaro pubblico. .

Roberta Grima
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