Assegno di cura, l’appello di una mamma,: “burocrazia lenta nega il diritto alle cure”

Assegno di cura, l’appello di una mamma,: “burocrazia lenta nega il diritto alle cure”

La delibera regionale sugli assegni di cura é definitiva ed entro luglio la Regione cercherà di versare tutti gli arretrati da gennaio 2020. Lo ribadisce Pino Romano, presidente della commissione sanità della Regione Puglia, che l’altro giorno con l’assessore regionale al welfare Salvatore Ruggeri, ha tenuto una diretta facebook.

L’assegno arriverà direttamente ai beneficiari
L’importo previsto é di 800 euro mensili, che si cercherà – ha detto Romano – di far pervenire direttamente agli aventi diritto, che non dovranno più seguire lunghe procedure burocratiche, ma presentare una semplice autocertificazione. Questo vale per coloro che nell’ultimo bando del 2018, sono stati dichiarati ammessi, quindi aventi diritto, indipendentemente se sono stati finanzati oppure no, tutti avranno le 800 euro.

Chi invece é una “new entry”, ovvero fa la domanda per la prima volta, o la ripete perchè escluso dal precedente bando, dovrà attendere ancora, prima che siano pronti dagli uffici regionali i nuovi moduli da compilare. A farlo saranno coloro che esclusi dall’ultimo bando, hanno registrato nel frattempo, un peggioramento dello stato di salute e chiedono quindi un rimborso monetario per sostenere le spese di cura.

Trovati i soldi
A propostio di spesa: come é possibile che l’anno scorso con un importo di 900 euro mensili, la Regione era arrivata a sostenere circa 6000 persone, lasciandone fuori 3000 e quest’anno con un assegno di 800 euro al mese, garantisce il rimborso a tutti e seimila, raddoppianod la platea dei beneficiari ? “Abbiamo stornato somme in più – ha detto Romano – dal capitolo di spesa del fondo straordinario.” Non essendoci più risorse sufficienti nella voce assegno di cura, si è attinto da un altro capitolo per aggiungere ulteriori risorse. Aspettiamo conferma di ulteriore incremento da parte del governo centrale – ha aggiunto Romano – che se potrebbero essere stanziare e consentire ulteriori forme di sostegno sulla base degli importi che saranno destinati alla Puglia.”

Richieste retroattive solo da gennaio 2020
L’altra notizia che ha dato Pino Romano è che chi é risultato avente diritto, ma l’anno scorso non ha percepito l’importo per mancanza di fondi sufficienti e per assenza di un punteggio tale da scalare la graduatoria dei finanziabili, non potrà chiedere le 800 euro per gli anni regressi, ma solo per le mensilità da gennaio a luglio 2020.

Il caso di Silvia deceduta per una grave malattia, senza diritti
Lo sa bene Mimma, mamma di Silvia, una giovane donna affetta da un grave malattia, che purtroppo l’ha portata a due anni di sofferenze, sino al decesso avvenuto una settimana fa. La ragazza fu visitata dai medici dell’unità di valutazione multidisciplinare, in seguito alla domanda fatta a novembre 2018 per accedere all’assegno di cura il cui bando era stato pubblicato dalla regione ad ottobre del 2018. “Quando Silvia venne vistata, era fine febbraio 2019. L’unità di valutazione multidisciplinare – da quello che racconta la mamma – registrò un miglioramento rispetto a quanto inizialmente constatato dal medico curante, che riportava uno stato di tetraplegia. Silvia quando venne vista dai medici, riusciva a muovere soltanto una mano, che per l’equipe di valutazione, era segno di lieve miglioramento dalla paresi totale iniziale di qualche mese fa e per questo decisero di scartare la ragazza, negandole l’accesso all’assegno di cura.” In realtà il miglioramento non ci fù purtroppo, Silvia peggiora, ma la madre non può fare una seconda domanda per l’assegno di cura, visto nel 2019 la Regione non pubblica alcun bando, ma continua a erogare l’assegno ai beneficiari ammessi nel bando 2018, sino a dicembre 2019. Viene così negata una seconda possibilità a Silvia.

Trascorre quindi tutto il 2019, tra dolori, sofferenze e disperazione, mentre la malattia incalza e mamma Mimma gira l’Italia da un ospedale all’altro, serve un centro altamente specializzato per curare la sua Silvia. La giovane donna presenta un quadro molto complesso, con intestino e vescica paralizzati, neuropatia del sistema nervoso periferico, diagnosi di una malattia così rara che non é riconsociuta nemmeno dal minsitero, incapacità anche di nutrizirsi se non artificialmente, ha bisogno di assistenza continua. Arriva persino a non riuscire a bere. I medici del nord fanno l’impossibile e le donne rientrano a Lecce, perchè non c’era altro da fare. Trasporto naturalmente a pagamento della famiglia. A dicembre 2019, la ragazza ha la febbre e viene ricoverata nel “Vito Fazzi” per tutto il mese.

I risparmi di una vita per le spese sanitarie
Tra la fine 2019 e gli inizi del 2020, il quadro si aggrava e le due donne decidono di trasferirsi a Bologna al “Sant’Orsola”, nel centro per eccellenza sull’intestino. Lì viene eseguita una iliostomia, sperando di trovare un pò di sollievo, ma anche dopo l’intervento il quadro resta comunque grave, fatto di dolore, notti insonni, rabbia e ancora tanti soldi spesi, recuperati dai risparmi di una vita.

Con l’emergenza Covid, la situazione precipita e Silvia viene trasferita in una clinica privata dove tutto é ancora una volta a pagamento, senza alcuna convenzione o rimborso. Alla ragazza le viene diagnsoticato anche un raro tumore linfatico del sangue, Silvia morirà il 7 maggio nella clinica di Bologna, lontano da casa, dai suoi amici, ma accanto alla persona più impotante, che ha lottato strenuamente con lei: sua madre, che adesso si ritrova non solo con un vuoto incolmabile e lacerante, ma con tante spese ancora da saldare, senza risparmi e senza quell’assegno di cura, al quale Silvia forse aveva diritto.

“Anche questa volta – dice Mimma – non avremo nulla, perchè non essendo stata ammessa nel 2018 e non essendoci altri bandi da parte della Regione, non potrò chiedere l’assegno nemmeno per i pochi mesi del 2020 di vita di Silvia.”

Per chi volesse aiutare con una donazione Mimma Colonna
può farlo versando a
Domenica Colonna
IBAN: IT 86 V032 6816 001052 8569 02910
banca Sella

Roberta Grima
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