La notizia è ancora da verificare, ma circola da giorni tanto da allarmare il presidente dell’ordine dei medici di Brindisi Arturo Oliva: un medico avrebbe rifiutato come altri del resto, il vaccino anti Covid, salvo poi scoprire dopo poco di essere positivo al Corona virus.
“E’ inacettabile” – ha detto il presidente dell’ordine professionale, che ha scritto una lettera al direttore generale dell’Asl Giuseppe Pasqualone, chiedendo di conoscere tutti i nominativi dei dipendenti dell’azienda sanitaria, che non hanno aderito alla campagna vaccinale, per motivi ingiustificati, ovvero non riconducibili a problematiche di salute.
Nella nota il dottor Arturo Oliva, fa riferiemnto non soltanto ai lavoratori delle strutture dell’azienda sanitaria, ma anche a quei dipendenti di centri privati convenzionati con il sistema sanitario pubblico che dovrebbero essere tutti vaccinati.
Il presidente dell’ordine sollecita quindi il direttore Pasqualone a voler verificare e attenzionare le situazioni vagliate dal medico competente, di intervenire laddove ci siano i presupposti per una mancata tutela della salute pubblica. “Non si può accettare – chiarisce Oliva – che l’Asl chieda giustamente ai cittadini di sottoporsi al tampone prima di un ricovero e poi questi vengono esposti al rischio contagio, perché un operatore sanitario o più, non sono vaccinati.”
“Il medico non può non vaccinarsi, se non per ragioni di salute, diversamente – aggiunge il dottor Oliva – sarebbe un problema gravissimo di carattere nazionale. La notizia che un operatore sanitario, si sia rifiutato di sottoporsi a vaccinazione, é come detto da verificare, ma se fosse vera, sarebbe Illegittimo. La legge Gelli e la Costituzione italiana, prevedono infatti la tutela della sicurezza delle cure.”
In effetti il paziente al quale viene chiesto il tampone prima di ricoverarsi, deve poter stare tranquillo sapendo che in un ospedale o in una struttura sanitaria dove si reca, può essere assistito e curato in sicurezza, sperando quantomeno di non avere il rischio di contagiarsi.
“Il professor Pierluigi Lopalco, assessore regionale alla sanità – ha rifeirto il presidente Oliva – ha ricordato che la legge del 19 giugno del 2018, che stabilsice l’obbligo di vaccinazione al personale sanitario, si dovrebbe estendere anche al vaccino anti Covid.” Ciò significa che la legge regionale, che stabilisce la sospensione del dipendente che rifiuta il vaccino, prevede il medesimo provvedimento anche per la vaccinazione anti Covid, salvo una giustificazione valida, come i motivi di salute.
Alla luce di ciò Arturo Oliva sollecita il direttore dell’Asl brindisina Giuseppe Pasqualone, azioni e provvedimenti verso chi non ha aderito alla prevenzione. “Se dipendesse da me – ha aggiunto Oliva – manderei quel medico dissidente, a lavorare negli ospedali Covid. Io ho amici che sono deceduti per a causa del Corona virus, non potendo avere il vaccino, ogni giorno muoiono persone e c’è chi si permette di rifiutare il vaccino, questo é inaccettabile.”
C’é da dire però che la normativa pugliese (la legge del 19 giugno del 2018) è stata definita illegittima con sentenza della Corte Costituzionale (sentenza n°137 del 2019)
“Considerato che sono morti circa 300 medici, tanti altri si si sono ammlati in attesa del vaccino, rifiutarlo é amorale e contro ogni deontologia.” Conclude il dottor Oliva.
Per questo secondoil presidente dell’ordine professionale, nel momento in cui la direzione dell’Asl dovesse venire a conoscenza di casi di rifiuto al vaccino, dovrebbe segnalarli alla procura ed é ovvio che anche l’ordine, se messo a conoscenza, aprirà un procedimento disciplinare nei confronti di quel medico che ha messo a rischio la salute dei cittadini, minando la sicurezza, ma anche la qualità delle cure.
“Non abbiamo ancora il dato – ha risposto il direttore generale dell’Asl brindisina, Giuseppe Pasqualone. Abbiamo appena finito la vaccinazione al personale sanitario e cominceremo adesso la valutazione. In base a quello che verrà fuori, decideremo il da farsi, non prima di aver sentito però la Regione. E’ una questione che riguarda tutto il territorio pugliese e nazionale, non solo Brindisi.”
“Nel frattempo – continua Pasqualone – avevo lanciato qualche tempo fa, l’idea di distribuire tramite il dipartimento di prevenzione dell’Asl, delle spillette ai dipendenti vaccinati, in modo da dare visibilità immediata del personale sottoposto al vaccino, utile anche per l’utenza. Non sono banali gadget, ma distintivi di riconoscimento che i lavoratori devono indossare, secondo una mia disposizione interna. Non è affatto inutile come ha detto qualcuno, non é caso che anche al “Gemelli” sia stata adottata questa iniziativa.”
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