E’ accaduto quello che temevamo: una parte del solaio della sede del 118 di Scorrano, ha ceduto molto probabilmente per un’infiltrazione d’acqua.Già una decina di giorni fa, avevamo raccolto la segnalazione di Dario Cagnazzo, rappresentante Uil, che denunciava la situazione critica per gli operatori, che da un anno aspettano di poter soggiornare in ambienti più sicuri.
Sono di questa mattina le foto che rappresentano i calcinacci caduti a terra dopo le pioggie di questi giorni, con il rischio che qualcuno rimanga infortunato. Una parte infatti del soffitto, proprio sopra il quadro elettrico, ha ceduto, a causa probabilmente dell’acqua piovana che da tempo gocciola all’interno.
Avevano raccontato di come durante le pioggie autunnali, il personale era costretto a posizionare bacinelle per raccogliere l’acqua piovana, col timore che scattasse un qualche corto circuito da un momento all’altro, visto che la pioggia gocciola affianco alle plafoniere, scorrendo anche vicino la centralina elettrica presente nella stanza degli operatori 118.
“Il rischio – aveva sottolineato Cagnazzo – é che ci possa essere un pericolo per l’incolumità del personale quando sosta nella sede.” E’ strano che proprio l’asl, che è deputata, tramite il Sian, a controllare la sicurezza sui cantieri e i posti di lavoro, poi esponga i propri dipendenti a possibili pericoli quando sono in sosta nella postazione di servizio.
Come detto la situazione perdura da un annetto, ma ad agosto di quest’anno – ci ha riferito Cagnazzo – è peggiorata dopo un forte acquazzone, che ha lesionato ulteriormente l’intonaco della struttura. Alla segnalazione fatta il 06/12/2019 alla direzione medica e amminsitrativa del presidio ospedaliero e al responsabile dell’area tecnica, c’è stata una risposta da parte del direttore di presidio che ha delegato il personale tecnico a provvedere, ma ad oggi non c’è ancora nulla.
Ciò che consola é invece la notizia del sopralluogo effettuato pochi giorni fa proprio dai tecnici per verificare la necessità di un lavatoio dove personale 118 possa adeguatamente lavare i presidi sanitari, senza vedersi costretto a usare il rubinetto esterno. Avevamo scritto anche di questa vicenda, una settimana fa avevamo riferito come collari, stecche, spinali e quant’altro in uso nelle ambulanze, venisse lavato sotto il rubinetto esterno, eliminado così sangue e altri liquidi biologici per strada, contaminando di fatto una’rea pubblica. Bene dopo l’articolo, qualcosa si è mosso e personale tecnico ha effettuato in questi giorni un sopralluogo per l’eventuale installazione di un lavatoio degno di questo nome.
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