Chiude un reparto di 24 posti letto, perchè mancano i medici. Dal 27 luglio infatti, l’ortopedia e traumatologia dell’ospedale Della Murgia “Fabio Perinei” di Altamura, resta temporaneamente chiuso ai ricoveri, per carenza di personale: appena tre medici su sette, sarebbero infatti operativi.
così, come fosse un’attività commerciale, in una scena vista tante volte, dove sulla saracinesca abbassata leggiamo: “siamo momentaneamente assenti”, il reparto ospedaliero si vede costretto a chiudere. Un fatto gravissimo perchè stiamo parlando di salute, di servizi assistenziali ai cittadini che, ancora una volta – fa sapere Cosimo Borraccino di liberi uguali/sinistra italiana – incassano un duro colpo per la sanità, da parte del governo Emiliano. È inaccettabile continuare a subire ulteriori soppressioni di servizi sanitari – commenta Borraccino – dopo che si è ridotta all’osso l’offerta sanitaria pubblica.
Un ospedale di I° livello, che è tra le 20 strutture di alto profilo della Sanità pubblica regionale, che abbraccia un folto bacino d’utenza, viene autorizzato a sospendere i ricoveri, sopprimendo servizi importanti per i cittadini. “Numerose – aggiunge Cosimo Borraccino – sono le prestazioni di eccellenza che si effettuano nel reparto di Ortopedia e Traumatollogia del “Perinei” di Altamura, come gli interventi di chirurgia protesica all’anca, al ginocchio, alla spalla, al tunnel carpale, interventi per tumori alle parti molli. Noi di Sinistra Italiana/ Liberi e Uguali, riteniamo sbagliato aver autorizzato la chiusura, di questo reparto, poichè -sostiene il consigliere – la Regione Puglia avrebbe dovuto farsi carico preventivamente delle carenze in organico del personale medico e paramendico. Non è dunque accettabile assistere a chiusure di reparti, neanche temporanee, perché manca il personale. Questo – conclude Borraccino – è il fallimento della politica sanitaria in Puglia.
Il problema in realtà é nazionale – spiega Giacarlo Ruscitti, direttore del dipartimento regionale della salute L’ortopedia é in questo momento in cima all’attenzione, anche nelle regioni virtuose – aggiunge il manager – hanno chiuso interi reparti di ortopedia perché mancano i medici. specialisti e questo é uno dei temi che é stato sollevato ai tavoli romani.
Noi chiediamo che il fabbisogno regionale non venga stabilito dal Miur che spesso ha delle ottiche diverse rispetto a quelle che sono le nostre necessità. Non ci dimentichiamo poi – ricorda Ruscitti – che noi, rispetto alle regioni virtuose – scontiamo anche il fatto che é stato bloccato il turn over sino al 2016, questo significa che già in carenza di personale non abbiamo potuto sostituire quei medici, nel caso specifico ortopedici, che andavano in pensione e andiamo tutt’oggi in sofferenza proprio su queste branche.
Oggi ad altamura – dichiara Ruscitti – possiamo garantire la stabilizzazione dei pazienti, se c’è un incidente, un trauma,un’emergenza, l’ortopedia di Altamura è in grado di stabilizzare la persona, ma non di fare quegli interventi programmati per esempio in agosto, che invece si dovrebbero fare, per questo gli ortopedici dell’ospedale Della Murgia, si sono poggiati ai reparti o di Bari o della Bat.
I concrosi in ortopedia e non solo, la Puglia li ha, ma sono in itinere – chairisce Giacnarlo Ruscitti – però è anche vero che per esempio a Brindisi e aTaranto, dove i concorsi sonos tati espletati, i vincitori non hanno firmato il contratto preferendo andare altrove. sono talment epochi gli specialisti, che possonos cegliere dove andare.
L’altro problema grosso é il numero degli specializzandi: abbiamo un numero di laureati elevato, ma solo la metà riesce a specializzarsi, quindi stiamo generando intere generazioni di medici disoccupati, quando abbiamo un bisogno tremendo di specialisti. Il tema degli specializzandi é un tema fortissimo, sul quale le regioni hanno informato il ministro della salute, che a sua volta, si dovrà confrontare con i ministri dell’economia e finanza e dell’istruzione e ricerca. C’é stata anche la richiesta alla ministra Grillo da parte delle regioni, di assumere anche chi é all’ultimo anno della specializzazione, prima ancora che termini il percorso formativo, proprio per andare a rimpinguare i posti vacanti.
Con la nuova legge finanziaria del 2018, che sarà relativa a quanto è possibile far eper l’anno 2019, si tenterà di risolvere questo problema, tenendo conto- conclude Ruscitti- che la Puglia ha un fondo sanitario sottostimato, che è aggiornato al 2008
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