Primo giorno di riprese nel Dea di Lecce, dove si sta girando la fiction “Fino all’ultimo battito”, che la società “Eliseo Multimedia” sta realizzando per la Rai.
Già da questa mattina, sono arrivati furgoni e tecnici per scaricare le scenografie, non sono mancati curiosi, anche tra dipendenti, con la speranza di poter fotografare o comunque vedere i protagonisti: Bianca Guaccero e Marco Bocci.
Un via vai tra personale tecnico, radiofonico, mentre i dipendenti ospedalieri raggiungevano il primo piano per sottoporsi alla seconda dose di vaccinazione, percorrendo un tragitto alternativo dal seminterrato, proprio per lasciare spazio alle riprese.
Qualcuno però ha arricciato il naso, “questa storia della fiction – ci riferisce un dipendente – crea tensione, troppo movimento di persone, alcune anche se all’aperto, senza mascherina.”
“Hanno persino fermato l’ambulanza che rientrava nel Dea, probabilmente perchè si girava una scena in quel momento.”
“Ci hanno modificato i percorsi per chi deve andare a vaccinarsi – dice un operatore sanitario – anche per chi fa una pausa caffè e va a prenderlo alle macchinette, ma fin qua nulla di strano. Quello che preoccupa é un certo pressapochismo, che si percepisce quando si vede il filo elettrico a terra proprio vicino alla fontana che però, va detto, era spenta”
“Dà fastidio – aggiunge un lavoratore – come sono stati lasciati gli spazi utilizzati dalla troupe.” Dallo stesso Dea ci dicono che l’ospedale sempre pulito e in ordine, grazie agli operatori di SanitàService, è stato trovato con resti di cibo sulle panchine esterne, rifiuti abbandonati, mascherine a terra.
Non è mancato chi, come una signora che doveva portare biancheria ad un parente ricoverato, non sapesse dove rivolgersi. Mancherebbe una segnaletica per gli utenti, visto che l’ingresso per loro, la tropue e i dipendenti é sempre lo stesso. Insomma il primo giorno è stato un pò caotico, ma probabilmente nei giorni a seguire sarà diverso.
Tra le tante cose che hanno colpito in questa lunga giornata un pò diversa nel Dea, é che all’ingresso tra attori, comparse, cineprese e ciack, le ambulanze andavano e venivano trasportando malati covid. Non solo, ma la cosa che non si comprende, é perché nella fiction il Dea debba diventare in tv un ospedala fittizio di Bari: ospedale “Nicola D’Apolito”
Una cosa simile é già accaduta con Apulia Film Comission, anche se in quel caso é stata la regione a pagare le produzioni e quindi a maggior ragione dovrebbe pretendere visibilità per il territorio. “Questa sera – scrivono i consiglieri regionali di Fratelli di Italia (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo)- su Rai 1 andrà in onda la prima puntata della fiction ‘Il commissario Ricciardi’, ambientata nella Napoli degli anni trenta. Peccato che è stata interamente registrata nel centro storico di Taranto. Anche la fiction da poco andata in onda su Canale 5 ‘Fratelli Caputo’ interamente girata nel Salento, a Nardò in modo particolare, in tv era ambientata in Sicilia.”
“Riteniamo – scrivono gli esponenti di Fratelli di Italia – che sia davvero un’occasione sprecata per la Puglia, quella di pagare con soldi pubblici film o fiction che poi non riconducono ai nostri splendidi luoghi. Per questo invitiamo il nuovo assessore regionale alla Cultura e Turismo, a vigiliare perché l’Apulia Film Ccommission, abbia fra i suoi obiettivi quello si di promuovere il cinema e fare in modo che la Puglia sia un naturale set, ma nel fare questo privilegi le produzioni che poi ‘parlano’ del nosto territorio. Insomma, un marchio doc al quale non vogliamo rinunciare, specie se è anche a spese nostre!”
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