Al concorso unico per operatore socio sanitario, bandito dall’ospedale “Riuniti” di Foggia, può partecipare chiunque sia in possesso di un attestato che dimostri di aver frequentato un corso specifico, che non sia necessariamente organizzato dall’Asl, della durata di 1000 ore, ma può aver valenza anche un corso indetto da enti terzi, purchè autorizzati dalla Regione Puglia, anche se di una durata inferiore, di 400 ore. A dare la notizia, l’assessore allo sviluppo economico, già consigliere regionale Cosimo Borraccino, che a luglio scorso, aveva chiesto informazioni al direttore dell’Asl di Foggia, Vitangelo Dattoli e al direttore del dipartimento regionale della salute, Giancarlo Ruscitti, proprio sul concorsone per 2.245 posti per oss, “da spalmare” poi in tutte le Asl pugliesi, che quindi attingerebbero da un’unica graduatoria.
In questi giorni Borraccino ha ricevuto risposte in merito alla selezione, dal direttore Dattoli, che ha chiarito anche che, il 50% dei posti disponibili, sono riservati al personale in servizio nelle Asl da stabilizzare perché dipendenti con contratti a tempo. Qualora – riferisce Dattoli a Borraccino – i posti dovessero essere insufficienti rispetto al numero dei dipendenti precari in servizio, questi ultimi saranno comunque inseriti in graduatoria per i posti assegnati a personale esterno alle Asl. Non solo, ma Dattoli rispondendo agli interrogativi dell’assessore, aggiunge che gli oss non devono avere necessariamente un contratto con l’Asl, come requisito indispensabile per partecipare ai posti riservati a personale interno, ma può essere sufficiente anche un rapporto di lavoro con Sanità Service, la partecipata delle Asl, a condizione però, che il lavoro assegnato, seppure con contratto a tempo, flessibile, o contratto di formazione, sia riconducibile alla figura di operatore socio sanitario.
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