Prendersi cura di chi ci cura é il caso di dire. Medici, infermieri, operatori socio sanitari, soccorritori e autisti 118, tutti hanno bisogno, mai come in questo momento storico, di dispositivi di protezione durante lo svolgimento del loro lavoro: mascherine, cuffie, occhiali, guanti. A sottolinearlo il segretario provinciale della FSI – USAE, insieme al dirigente sindacale del “Vito Fazzi” Alessandro Trinchera, che hanno segnalato come, in occasione proprio del trasporto della donna salentina, sospetta di aver contratto il virus cinese, trasportata quindi al Policnico di Bari come da protocollo, il personale fosse sprovvisto dei DPI (dispositivi di protezione individuale) del caso.
L’ambulanza viaggia senza protezione dal contagio
“Ebbene – dichiara Perrone – gli autisti e il personale che ha viaggiato in ambulanza, era sprovvisto di qualunque dispositivo di sicurezza e protezione. Nessuna tuta, maschera di specie, cose che erano state già chieste alla direzione dell’asl leccese, ma senza alcun riscontro.”
Da qui il sindacalista ha allargato il campo, rilevando come non soltanto il personale 118, ma anche quello dipendente presso vari reparti ospedalieri, andrebbe attrezzato di dispositivi protettivi e formato adeguatamente, per lavorare in sicurezza personale prima e poi per la sicurezza degli stessi pazienti.
Formare il personale superficiale e distratto
“Per questo – ha aggiunto Perrone – abbiamo suggerito anche corsi formativi, per essere propositivi e risolvere in tempi stretti il problema. Servirebbero anche più controlli verso chi è superficaile e non adotta misure di precauzione, quando il caso lo richiede, a tutela della salute pubblica.” Da medico a infermiere, da infermiere a oss, da oss a autista, é un passaggio continuo che andrebbe protetto e controllato proprio con i dispositivi, che non sono sarebbero arrivati per esempio alle squadre 118, motivo per cui – speiga Perrone – il personale viaggia sulle ambulanze e soccorre, senza alcuna protezione come già accaduto, nonostante le richieste. In caso di contagio di chi è la responsbailità?” Domanda il segretario della FSI – USAE
I DPI (dispositivi protezione individuale) ci sono
“Strano – ribatte il direttore dell’asl Roberto Carlà – responsbaile sanitario dell’azienda. Parte dei dispositivi di sicurezza, c’erano già in giacenza presso le farmacie ospedaliere, ma altri ne abbiamo acquistati e consegnati già nelle stesse aree farmaceutiche, per cui chi dovesse avere necessità, può interfacciarsi direttamente con la dottoressa Montinari, responsabile del dipartimento farmacologico.”
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