Per la prima volta si supererà alla fine di quest’anno, la quota 3000 interventi nel reparto di oftamolgia dell’ospedale “Moscati” di Taranto. Una previsione basata sul numero di operazioni sin’ora effettuate. Non solo, ma accanto ad un incremento dell’attività, si registra una notevole riduzione delle liste di attesa per l’intervento di cataratta, che a maggio dell’anno scorso si attestava intorno a 18 mesi, oggi si è ridotta a 70 giorni.
Prima del 2015 – fanno sapere dall’Asl – non si superavano i 2000 interventi, dal 2015 si è passati a 2300, per raggiungere i 2500 nel 2017 e nel 2018, 3000.
I buoni risultati si sono ottenuti grazie alle competenze mediche specialsitiche, ma anche alla buona gestione del servizio, sulla base di un progetto della direzione generale. “Abbiamo realizzato un sistema di integrazione tra ospedale e territorio – ha spiegato il direttore generale dell’Asl Stefano Rossi – per cui l’oculista che lavora nell’ambulatorio del distetto, prende in carico il paziente non solo prima e dopo l’intervento di cataratta, ma esegue come il collega ospedaliero, l’intervento stesso all’interno del nosocomio dove gli spazi sono più adeguati.
E’ frequente – aggiunge Rossi -l’idea che l’operazione alla cataratta sia un intervento banale da farsi a livello ambulatoriale, ma abbiamo deciso di “sfruttare il blocco operatorio dell’ospedale perché più sicuro per un’operazione che, per quanto banale, è pur sempre un intervento delicato.”
“Così facendo le sale operatorie del “Moscati” vengono usate a tempo pieno, mattina e pomeriggio, con un’intensa attività da parte degli specialsiti, che riescono così a smaltire la mole di richeiste.”
Naturalmente per fare questo si é dovuto far fronte all’acquisto di strumentazione e al reclutamento di personale competente. “Senza uomini – dice il direttore – che abbiano la manualità e le strumentazioni – è difficile realizzare servizi efficienti. Abbiamo reclutato un oculista nel dsitretto in grado di operare, così come abbiamo bandito gare per l’acqusito di risorse tecnologiche.”
A far girare poi il sistema nel verso giusto, la regia del primario chirurgo oculista del “Moscati”, Giuseppe Addabbo, che coordina sotto un unico reparto (unità operativa complessa di oftamolgia), anche i servizi oculsitici periferici di Martina Franca e Manduria e col nuovo progetto anche l’oculistica distrettuale del territorio.
Un esempio di come non basta avere uomini e mezzi per una sanità efficiente, ma serve anche una buona organizzazione perchè, come dice lo stesso direttore Rossi, spesso ci sono strumentazioni, spazi, che lavorano mezza giornata e vengono così sotto utilizzate.
C’é da dire che nel reparto di oculistica del “Moscati”, che ha nove posti letto, si svolge non soltanto attività di reparto, ma anche attività parachirurgica e chirurgica, con interventi sugli annessi oculari, sulla cornea, sul segmento anteriore, sul segmento posteriore e altri interventi sul bulbo; particolarmente rilevanti e numerosi sono poi gli interventi di chirurgia vitreoretinica del distacco di retina e della macula, oltre a trapianti di cornea, attività di day service con operazioni sul cristallino con o senza vitrectomia, con particolare riferimento agli interventi di cataratta, interventi sulle strutture extraoculari eccetto l’orbita, interventi sulla retina, oltre ad attività diagnostica, ambulatoriale e attività di pronto soccorso h24.
La ridefinizione in senso migliorativo dell’area oftalmologica dell’ASL Taranto non è, tuttavia, conclusa. Attualmente – fanno sapere dall’ufficio stampa dell’Asl – si sta lavorando alla rimodulazione dell’attività assistenziale oculistica del territorio, puntando, oltreché alla riduzione delle liste in periferia, al miglioramento dei margini di sicurezza e di qualità
dell’assistenza chirurgica, centralizzandola nel “Moscati” che dovrebbe avere tutti i requisiti di sicurezza per gli interventi, si delocalizzeranno invece sempre più, le attività ambulatoriali ad essa connesse.
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