E’ pandemia: norme più stringenti

E’ pandemia: norme più stringenti

E’ pandemia, l’organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l’emergenza da coronavirus, essendosi diffuso oramai in tutto il mondo o quasi, ma comunque coinvolgendo più continenti. Cambia poco per noi, nel senso che le regole restrittive restano sempre le stesse, sempre valide, con l’accorgimento che le norme del governo si fanno sempre più stringenti e così sarà man mano che ci avviciniamo a metà marzo, quando é previsto un picco della diffusione del virus COVID-19 con una ripercussione seria nelle rianimazioni. Tutto questo prevede che i governi adottino misure pandemiche, in linea con l’OMS.

Tutto dipenderà da noi, più restiamo a casa e più riusciremo a circoscrivere la diffusione di COVID-19, diversamente non è escluso che questa emergenza si possa protrarre anche dopo l’estate. E’ importante per questo uscire il meno possibile in questi prossimi giorni, in cui è previsto il picco di diffusione. Purtroppo c’é ancora chi non ha ben compreso l’importanza di rimanere a casa, ci sono comuni dove si vedono ragazzi al bar o a correre nei parchi. Questo costringerà il Governo ad adottare misure sempre più draconiane e severe, come già ha cominciato questa sera con la chiusura degli esercizi commerciali sino al prossimo 25 marzo.

I piani pandemici possono prevedere tra le altre cose, misure per riorganizzare i posti letto negli ospedali, comprese le strutture di terapia intensiva, percorsi per alleggerire le strutture di pronto soccorso; altri provvedimenti possono riguardare i numeri del personale sanitario; l’acquisto di farmaci e la messa a punto e la produzione su larga scala di un vaccino. In alcuni casi potrebbe anche diventare necessario fare delle scelte relative all’accesso alle terapie.

Intanto alle 19 di oggi, in Puglia, si contavano 90 casi positivi al corona virus, con la pagella vincente Lecce che non ne ha registrato nessuno, diversamente dalla provincia di Brindisi e Foggia dove si sono contati rispettivamente 9 casi, uno a Taranto, quattro a Bari e due nella Bat.

Secondo gli infettivologi é plausibile che si arriverà molto presto a un centinaio di casi, sopratutto dopo quel tanto discusso rientro da Milano, di quasi 9000 persone tra studenti e cittadini pugliesi che in tutta fretta hanno fatto rientro nei comuni di origine. C’è una dozzina di loro che non mettendosi in autoisolamento, di fatto sta diffondendo il virus, aggravando la situazione sopratutto nelle rianimazioni, perchè arriveremo al punto di non sapere dove collocare gli ammalati.

Roberta Grima
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