Respinta per ben tre volte da tre scuole materne diverse, una bimba di Casarano di quasi cinque anni, si é vista negare l’ingresso a scuola ieri mattina per la terza volta, perché scoperta dalle vaccinazioni obbligatorie. Due giorni fa la madre della piccola, si é vista arrivare i carabinieri nel negozio dove lei é assunta, lì gli uomini dell’arma hanno invitato la donna a non portare più la figlioletta a scuola, come riferisce la stessa mamma al telefono.
La signora quindi, la mattina seguente, si è vista costretta ad andare in negozio con la bambina, perché non avrebbe la documentazione vaccinale in regola, stando almeno a quanto comunicato tramite una nota, dalla dirigente scolastica. Nella comunicazione é scritto che la signora avrebbe presentato alla scuola, il fascicolo vaccinale relativo alla figlia, il 2 febbraio scorso, incompleto perché mancherebbero le vaccinazioni obbligatorie che avrebbe dovuto effettuare entro il 10 marzo, salvo presentare entro gli stessi termini, una documentazione rilasciata dall’Asl, attestante la prenotazione presso la stessa azienda sanitaria, per sottoporre la bambina ai vaccini mancanti. Poiché la mamma della piccola – si evince ancora dalla nota della dirigente scolastica – non avrebbe esibito alla data di scadenza nè il completamento dei vaccini, né tantomeno una prenotazione programmata presso l’Asl, la bambina é stata espulsa come previsto dalla legge 119 del luglio 2017. Come chiarisce la dirigente scolastica
Proprio l’Asl è il problema secondo la signora, perché non avrebbe rilasciato per iscritto alcun appuntamento alla mamma della minore, che ne aveva fatto richiesta per poter esibire alla scuola la relativa documentazione, prova attestante il percorso vaccinale della bambina, che senza un appuntamento rilasciato per iscritto dall’Asl, é stata messa alla porta. “La mamma della piccola – dichiara il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl Alberto Fedele – in verità non vuole fare i vaccini alla bambina, perché altrimenti si sarebbe presentata con la figlia nell’ambulatorio del distretto di appartenenza, dove in qualunque momento è possibile eseguire le vaccinazioni. Ha avuto sei mesi di tempo, dall’iscrizione della piccola al 10 marzo, per mettersi in regola, andare e sottoporre la figlia alle vaccinazioni e la signora non ha fatto nulla, abbiamo il dubbio che voglia il pezzo di carta solo per poter fare frequentare la scuola materna alla bambina, sfuggendo all’obbligo vaccinale e noi non ci possiamo prestare a questi giochi. L’appuntamento – conclude il dottore Fedele – lo si dà quando non ci sono le condizioni per dare risposte celeri ai cittadini, ma non é il caso di questa Asl, dove in qualunque momento la signora può recarsi con la bambina e vaccinarla.”
In effetti qualche timore da parte della madre della bimba forse c’è, perché come racconta lei stessa, l’azienda sanitaria nel lontano 2012 le mandò a casa una cartolina con la quale la invitava a vaccinare la figlia, facendola scegliere – racconta la donna – tra due opzioni: la procedura vaccinale esavalente, ovvero somministrare sei vaccini (quattro obbligatori e due consigliati) in una sola volta o la monovalente, ovvero quattro vaccinazioni obbligatori, da somministrare una alla volta. “Potendo scegliere – ricorda la signora – scelsi per la monovalente. L’asl però somministrò a mia figlia solo il vaccino per la poliomelite, perchè gli altri vaccini non erano disponibili in forma monovalente. Ho vagato per due anni per rintracciare i tre vaccini mancanti in forma monovalente, sono stata a Città del Vaticano e persino a Bruxelles, ma niente, non sono riuscita. Così – dichiara la signora – oggi, prima di fare l’esavalente a mia figlia, avendo già il vaccino antipolio in forma monovalente, vorrei essere sicura che possa farlo, con dei controlli pre vaccinali, ma l’azienda sanitaria non li fa.” “E’ vero – conferma il direttore del dipartimento di prevenzione Alberto Fedele – gli esami pre vaccinali non ci sono, così come é vero che i vaccini in forma monovalente non si trovano, perché non ci sono in commercio, eccetto l’antipolio, ma la piccola può tranquillamente fare l’esavalente con maggiore sicurezza di essere coperta dai virus e senza rischi.” A Lecce però alcune mamme hanno la prenotazione scritta rilasciata dalla stessa azienda. “Il ministero è stato molto chiaro – ha riferito Giancarlo Ruscitti, direttore del dipartimento regionale della salute – nessuna proroga, i figli non vaccinati o privi della prenotazione rilasciata dall’Asl, non potranno frequentare la scuola, per rispettare anche i diritti di quei bimbi che per patologie varie, non possono vaccinarsi e rischiano la salute a contatto con una comunità dove c’è chi é potenzialmente infettivo. Chi non vuole vaccinare il proprio figlio – conclude Ruscitti – può decidere di tenerlo a casa fino all’obbligo scolastico.”
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