Finiscono al tar i criteri con i quali la Regione eroga l’assegno di cura

Finiscono al tar i criteri con i quali la Regione eroga l’assegno di cura

Per la prima volta saranno valutati dal Tar di Bari i criteri con i quali la Regione Puglia, ha stilato la graduatoria dei beneficiari dell’assegno di cura.

La novità é importante, perché se dovessero essere contestati i requisiti necessari a ricevere l’importo, tutta la graduatoria e la valutazione fatta dalla Regione per assegnare le risorse, verrebbe annullata e si dovrebbe ricominciare ex novo con altre modalità.

Famiglie senza contributo da luglio 2018
Tutto nasce dalla situazione che stanno vivendo alcune famiglie escluse dall’assegno, da luglio scorso e che per questo hanno chiesto lumi. Dapprima all’asl di appartenenza, quella leccese, dalla quale più volte hanno ribadito di essere in fase di valutazione, anche quando le famiglie, tramite i legali Fiorella D’Ettorre e Stefano Miglietta, hanno diffidato l’azienda sanitaria a pubblicare la graduatoria, che quest’anno non é stata esposta. “La pubblicazione dell’elenco – ribadisce l’avvocato Miglietta – mette a conoscenza le famiglie, della loro posizione in graduatoria e quindi informa in qualche modo, se risultano destinatarie o meno dell’assegno.”

La visita della paziente, dopo aver stilato già la graduatoria
In seguito alla diffida, la Regione attiva in dieci giorni l’istruttoria per un caso in particolare, quello di una ragazza salentina affetta da malattia neurodegenerativa, che prima prendeva l’assegno, ma che quest’anno è rimasta esclusa. “Non solo la pratica andava fatta prima di stilare l’elenco dei destinatari dell’assegno e non dopo – dichiara il legale della famiglia – ma la paziente non è stata neanche visitata dallo specialista, che si sarebbe limitato invece, a confermare la presenza della patologia, alla luce della documentazione cartacea presentata.

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Nonostante ciò, la Regione rigetta la domanda per l’assegno, alla luce del reddito della famiglia e del fatto che le risorse finanziarie non sono sufficienti per tutti i richiedenti. La ragazza che si troverebbe alla 2.250esima posizione in graduatoria, avrebbe si diritto al contributo, ma non ci sarebbero i soldi per erogarlo.”

Il tar di Bari discuterà i criteri regionali per l’assegno di cura
A questo punto la famiglia ha fatto ricorso contro questo rigetto e nell’arco del prossimo mese, il tar di Bari, in sede cautelare, dovrà valutare se i criteri con quali la Regione avrebbe escluso la paziente in questione e non solo, siano corretti o meno.

Sarebbe la prima volta che si mette in discussione la scelta del governo regionale, di stabilire criteri economici, sociali, oltre che patologici, per assegnare il contributo. Se questi venissero rigettati, tutto il sistema di assegnazione, verrebbe meno e forse si dovrà fare ex novo l’assegnazione alle famiglie.

Roberta Grima
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