Focolaio in oncologia

Focolaio in oncologia

Non sappiamo se il focolaio registrato la notte scorsa nell’oncologia di Lecce, possa essere collegato al caso positivo individuato ieri in ematologia, del quale abbiamo già scritto. Il dubbio viene, anche perchè l’asl ha fatto sapere che oltre a monitorare il reparto di oncologia dove si è registrato un focolaio Covid, verrà controllato anche il reparto di ematologia.

Proprio ieri un uomo si è presentato in ematoloiga per una visita specialistica, visita che però non ha potuto fare perchè è stata rilevata la sua positività al Covid. L’uomo é stato quindi allontanato, in attesa di trasferirlo al Dea, l’equipe non ha fatto in tempo ad organizzare, che il cittadino era già andato via di sua iniziativa senza dire nulla, per dirigersi verso l’ospeale Covid. Un cittadino positivo al Corona virus quindi, è stato libero di circolare da un ospedale all’altro, non sappiamo se questo ha un nesso con quanto poi registrato la notte sempre di ieri, con 8 persone ricoverate in oncologia positive, arrivate poi stamattina a 12.

Alcune di loro sono state trasferite immediatamente agli infettivi di Lecce, che ha ricoverato otto persone, altre sono state collocate nel Dea, attrezzato – fa sapere l’Asl in un comunicato stampa – di un sistema di climatizzazione e quindi di trattamento di aria primaria, dotato di tutti i supporti tecnologici e dei medici specialisti che possono intervenire nell’evoluzione della malattia.

Questi pazienti Covid positivi, saranno assistiti anche dagli oncologi. Un gruppo di specialisti infatti, andrà a supporto delle équipe Covid all’interno del Dea, per seguire da vicino i pazienti rispetto alla malattia tumorale. Per i problemi respiratori, ci saranno invece gli operatori del Dea. Anche un turno di infermieri e oss verrà distaccato dall’oncologia e mandato all’interno dei reparti Covid, per l’assitenza necessaria ai pazienti affetti da tumore.

L’equipe dedicata quindi ai pazienti oncologici, sarà attiva per 15 giorni e non potrà tornare a operare subito per ragioni di sicurezza. Una volta finita l’assistenza ai pazienti oncologici positivi, questi operatori sanitari dell’oncologia – tutti vaccinati – avranno un periodo di alcuni giorni di riposo, verranno sottoposti a tampone e ritorneranno all’interno del reparto oncologico, dopo l’esito del tampone.

Nel frattempo i pazienti oncologici non positivi, verranno trasferiti nella medicina d’urgenza al piano terra del Dea, dove anche lì avranno il supporto di medici specialisti oncologi. Naturalmente si condurrà un attento monitoraggio dei pazienti per verificare se ci sono positività in corso. Monitoraggio che riguarderà anche il reparto di ematologia dove, abbiamo detto, si è presentato ieri un uomo positivo.

L’Asl tiene a precisare che tutti i pazienti che erano ricoverati in oncologia erano negativi al tampone, già prima di fare ingresso in reparto. Le persone quindi si sarebbero positivizzate all’interno dell’ospedale, il tutto avvenuto in modo repentino, tanto da far pensare alla variante inglese.

Per le persone oncologiche no Covid, l’Asl garantisce la presenza di altri medici oncologi, che saranno a disposzione per i pazienti negativi al Corona virus e per questo continueranno a svolgere tutte le altre attività previste nel polo oncologico (day hospital, cure etc). Nel frattempo, una volta trasferiti i pazienti ricoverati in oncologia, saranno completamente svuotati e sanificati gli ambienti del reaprto oncologico. La riapertura avverrà solo quando l’Asl avrà la certezza che la situazione è completamente sotto controllo.

Roberta Grima
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