Si lavora su tutti i fronti nell’ospedale di Galatina, dove questa mattina, a fine giornata, il direttore dell’asl Rodolfo Rollo, ha fatto un sopralluogo per verificare i lavori che si stanno realizzando nell’ospedale. Opere per organizzare reparti covid e no covid. Si comincerà contestualmente da più parti: dalla rianimazione per poter dare assistenza ai pazienti positivi più critici, che oggi a Galatina non sarebbero al sicuro, si avvierà l’incremento dei posti di degenza negli infettivi, si darà il via all’apertura di unità operative no covid.
Durante il sopralluogo odierno da parte del dottor Rollo, sono state confermate le decisioni prese e comunicate martedì 27 novembre. Solo la settimana scorsa infatti, si é parlato definitivamente di cosa realizzare nel “Santa Caterina Novella”, modificando in parte il piano ospedaliero covid della Regione Puglia. Dal 2 novembre si sta parlando del ruolo di Galatina in questa seconda ondata: alle 14.00 del 2 novembre infatti, é arrivata la lettera alla direzione del presidio da parte dell’asl, perchè si bloccassero i ricoveri e si trasformasse l’ospedale in struttura covid. Senoncchè da quel primo martedì del mese, sino all’ultimo, per una ventina di giorni, si sono fatti dei passi indietro sui singoli reparti: prima con nefrologia che sarebbe riaperta come reparto no covid, qualche giorno dopo è stata la volta di un’ altra unità e così via, sino a sabato e martedì 27, con la ginecologia, pediatria e psichiatria, tutte unità operative confermate no covid.
Partiti i lavori dopo la nomina di Rollo come delegato per fondi covid
E’chiaro che sino a che non fosse noto il ruolo definitivo del “Santa Caterina Novella”, sarebbe stato difficile realizzare i percorsi corretti: pulito, sporco, covid, no covid, gli spazi attrezzati adeguatamente, le piante organiche definite, eventuali mobilità del personale interno, ecc… Tutto è partito una settimana fa, dunque eventuali ritardi non sarebbero da accreditare al diretotre di presidio. Si è cominciato a lavorare, dopo la nomina da aprte della Regione del direttore generale dell’asl Rodolfo Rollo, a commissario delegato per l’organizzazione dei lavori, finanziati con i fondi covid del governo.
Anche i 3 milioni destinati a Galatina vanno rendicontati a Roma
Per Galatina, la Regione ha destinato dei 12 milioni dei fondi covid arrivati da Roma, 3 milioni e mezzo, che però vanno rendicontati come il resto della cifra. Per questo – dicono dal “Santa caterina Novella” l’amminsitrazione pugliese, in un primo momento aveva avocato a sè la gestione delle risorse statali, che poi dovrà rendicontare al Governo. Ciò ha significato per l’asl di Lecce, dover chiedere l’autorizzazione a Bari per ogni singola idea che si intendeva realizzare a Galatina.
Più velocità di azione
In un momento di emergenza, dove continuamente si aggiusta il tiro, si sarebbe dovuti andare e venire dal capoluogo barese, per questo Rollo – diconos empre dalla direzione medica del presidio – ha chiesto di essere nominato commissario per la gestione dei fondi e velocizzare così il tutto. Con la nomina il direttore dell’asl, ha quindi ottenuto più libertà e velocità di azione nel realizzare anche eventuali varianti nei lavori previsti a Galatina, che verranno inserite successivamente nel piano ospedaliero covid.
Si realizza quanto proposto già nella scorsa primavera
In effetti non appena Rollo ha avuto la nomina, non ha perso tempo e ha subito affidato la progettazione dei lavori da realizzare nel “Santa Caterina Novella”, ad Asset, l’agenzia regionale deputata ad una serie di servizi pagati dalla Regione Puglia, come il monitoraggio della sicurezza stradale, la prevenzione dei rischi idrogeologici e anche l’ediliza sanitaria. Così Asset riceve l’incarico di realizzare quanto approvato da Rollo, che ha accolto alcune proposte presentate già tra la primavera e l’estate scorsa dal direttore di presidio Giuseppe De Maria, tra cui quello di completare il prefabbricato alle spalle del blocco centrale, per destinarlo alla rianimazione.
Due torri no covid, una per i pazienti positivi oltre alla palazzina “De Maria”
C’é da dire che molte di queste idee erano state già proposte a marzo, ma serviva l’autorizzazione della Regione che ha avuto un blocco decisionale per le elezioni. Anzi c’è da riconoscere che l’asl quello che ha potuto approvare autonomamente, l’ha approvato: come la realizzazione di due reparti covid nella palazzina De Maria, a pressione negativa al secondo e terzo piano, entrambi di malattie infettive. In quel caso l’asl non poteva aspettare l’arrivo del finanziamento, nè la progettazzione, nè tantomeno una serie di passaggi burocratici, incompatibili con l’emergenza in corso. Stessa cosa per la rianimazione per la quale la proposta é partita a marzo, sono arrivati persino i respiratori, ma poi sono ritornati indietro, si aspettava la Regione. Solo martedì 27 novembre quindi, si è deciso di rendere la palazzina De Maria tutta covid, l’edificio degli uffici no covid, così come due torri del blocco centrale A e C e come tutto il quarto piano per tutte e tre le torri. Resta invece covid, la torre B del blocco centrale.
I ritardi su Galatina partirebbero da Roma
Dunque se così stanno le cose, i ritardi partirebbero a monte e non tanto dalla Regione o dall’asl , peggio ancora dalla direzione medica dell’ospedale. “Per la cronaca – ricorda Vito Montanaro, direttore del dipartimento della salute – il provvedimento che ha approvato i cantieri della legge 77, tra i quali rientrano quelli su Galatina, risale agli inizi di agosto, il provvedimento di delega al presidente Emiliano da parte di Arcuri, é di ottobre e qualche settimana dopo, abbiamo dato delega regolarmente a tutti i direttori delle asl, sarà stato fine ottobre, prima dell’approvazione degli accordi quadro nazionali.”
Un bilancio in passivo, richeide prudenza nel saper investire correttamente
Dunque la figura di Rocco Palese non é nata come è stato detto su qualche organo di stampa, per sostituire in qualche modo il direttore medico dell’ospedale “De Maria”, accellerando i tempi. Palese é di supporto a Rollo già dalla prima ondata del corona virus, quando si doveva attrezzare il Dea, come ospedale covid. Già allora l’ex deputato si recava si a Lecce, ma anche a Galatina per la gestione della pandemia. La sua figura però, è stata chiesta da Rollo come consuelente per la parte economica dei fondi covid, visto che le risorse dello Stato andranno tutte rendicontate.
Lo stesso Palese, raggiunto telefonicamente ci ha riferito che lui non sostiuisce nessuno, ma supervisiona il tutto dal punto di vista finanziario. Va tenuto conto a tal proposito che ogni idea richiede il più delle volte centinaia di migliaia di euro: il sisteam di aria compressa, l’ossigeno ad alti flussi, l’assunzione di personale. Poichè l’asl ha chiuso il bilancio 2019 in passivo e ci sono dei vincoli ben precisi, bisogna essere oculati.
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