Sale operatorie ferme da anni, a Galatina si opera lì dove non si dovrebbe

Sale operatorie ferme da anni, a Galatina si opera lì dove non si dovrebbe

“A Galatina, la week surgery, attività di piccola chirurgia generale, non esiste” – cosi il direttore del dipartimento regionale della salute, Giancarlo Ruscitti. Ciò significa che parte degli interventi che si fanno al “Santa Caterina Novella”, non sarebbero autorizzati. “Noi abbiamo negoziato con i due sindaci di Copertino e Galatina, con il direttore generale dell’Asl pro tempore, Ottavio Narracci, ma soprattutto con il ministero della salute, di salvare uno dei due punti nascita tra Copertino e Galatina, perché in base a quanto stabilito dallo Stato, avremmo dovuto chiuderli entrambi, ma il ministero ci ha concesso una deroga. Abbiamo fatto due schede – continua Ruscitti – in base alle quali l’unica attività chirurgica che si può fare a Galatina, è quella legata alla ginecologia e ostetricia, quindi oltre al parto, si possono usare le sale operatorie del “Santa Caterina Novella”, per attività chirurgica, ma legata al mondo femminile, che non è esclusivamente quello della gravidanza.” Abbiamo così due ospedali: Copertino a vocazione chirurgica, tranne per quella ginecologica che viene assegnata a Galatina, ospedale a vocazione medica e riabilitativa, con la particolarità di avere una parte di chirurgia, legata al mondo rosa. In Regione formalmente risulta quanto detto da Ruscitti: ovvero la “week surgery” intesa come piccoli interventi di chirurgia generale, non é prevista al “Santa Caterina Novella”, dunque non sarebbe autorizzata. Eppure a novembre l’Asl delibera l’istituzione del servizio week surgery per la specialità di chirurgia generale e ortopedia.

“Se poi – aggiunge il direttore del dipartimento regionale della salute – il direttore sanitario dell’Asl, propone alla Regione di fare la “week surgery” a Galatina, ciò é una richiesta legittima, anche se la Regione ha già risposto di NO. Tre settimane fa infatti, il direttore amministrativo e sanitario dell’Asl salentina, hanno discusso insieme a me – dice Ruscitti – di questo nuovo servizio da accreditare, ottenendo però una risposta negativa. Il manager spiega: “se prima avevamo due ortopedie una a Copertino e l’altra a Galatina, poi abbiamo fatto una scelta, per cui il primo é un ospedale a vocazione chirurgica, tanto da chiudere l’ortopedia del “Santa Caterina Novella”, per trasferirla al “San Giuseppe”, come può esserci al nosocomio galatinese un servizio come la week surgery per ortopedia e chirurgia generale? Non avrebbe senso, ne avrebbe di più se aprisse il nuovo servizio a Copertino, Galatina potrebbe avere tutt’al più un week surgery legata all’attività ginecologica e ostetrica. Non essendoci ancora questo tipo di servizio, la week surgery di ortopedia e chirurgia generale a Galatina, non può esserci, signficherebbe che un domani- evidenzia Ruscitti -gli ispettori del ministero ci potrebbero contestare di far operare lì dove non si può.

Dunque il servizio che a Novembre, Ottavio Narracci presentò a mezzo comunicato stampa, non sarebbe legittimo, eppure lo stesso Narracci firmò la delibera 2430 del 9 novembre, con la quale attivò il week surgery. Stando a quanto riferito dai ben informati, a Galatina si operano ernie, varicoceli, piccola chirurgia generale per il quale proprio di recente è stato programmato il sistema informatizzato per l’inserimento dati sulla piattaforma EDOTTO, viene richiesto e ordinato materiale necessario alle operazioni, presso l’amminsitrazione del “Santa Caterina Novella”, senza che il servizio abbia un proprio centro di costo e un nuovo codice nazionale con il quale viene identificato un qualunque servizio autorizzato e accreditato, ma evidentemente utilizzando i codici vecchi della chirurgia già esistente.

“Quando – riferisce Ruscitti – vedremo le schede mensili dell’ospedale di Galatina e ci sarà attività chirurgica inappropriata, contesteremo questa cosa alla direzione dell’Asl, se poi la situazione dovesse continuare si prenderanno dei provvedimenti.”

A sentire però gli addetti dell’Asl, la week surgery, proprio perché una modalità nuova di offrire un servizio, non richiederebbe alcun accreditamento alla Regione, poiché farebbe parte della chirurgia già accreditata. Dunque la stessa Asl riferisce di non aver chiesto autorizzazione a Bari. Si opera in maniera regolare? I chirurghi sono coperti dalla polizza assicurativa? E i cittadini? Che rischi corrono? In realtà il problema é più di carattere amministrativo, perché se le sale operatorie sono autorizzate per interventi ginecologici come per esempio un tumore all’utero, a maggior ragione dovrebbero esserlo per intervenire su un’ernia che é un’operazione molto più semplice. Resta però il dovere di dare delle risposte sulla legittimità del servizio, risposte che ha cercato di avere l’onorevole Veronica Giannone, deputata del movimento 5 stelle, che ha fatto un sopralluogo sabato scorso, invitando la stampa locale e visitando proprio il blocco operatorio di Galatina.

A ricevere la parlamentare salentina, il deputato grillino Leonardo Donno, oltre naturalmente al direttore medico di presidio Giuseppe De Maria. Quello che é emerso, non è solo il dubbio sull’accreditamento del servizio week surgery, ma anche una situazione di stallo per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione di due sale operatorie, ferme dal 2004. Solo l’anno scorso, con l’arrivo di Narracci, sono partiti per davvero le opere di adeguamento, quando però il direttore, è stato messo agli arresti domiciliari, il cantiere si è fermato e non va più avanti. Una scena già vista a Lecce, nel “Vito Fazzi”, dove anche lì ci sono due sale operatorie chiuse da otto anni, nonostante manchi poco per la conclusione dei lavori. Ritardi, fallimenti di ditte, poi ancora ritardi, con il vantaggio che ne può trarre una qualunque struttura privata fornita di sale operatorie.

Resta quindi tutto in sospeso, ambienti in rustico, e altre tre sale che aspettano anch’esse di essere messe a norma, ma che continuano ad essere utilizzate, per non interrompere un servizio importante come quello chirurgico. Si opera così in ambienti da mettere a norma, secondo la legge vigente, dove il pavimento del corridoio è ancora in piastrelle, dove c’è ancora una scialitica vecchia, che andrebbe sostitutita. Qualcuno si ricorderà l’episodio del chirurgo che non vedendo bene in sala, durante l’intervento chiese a qualcuno di accendere la torcia del telefonino, per quella vicenda ci fu un processo, venne coinvolto il medico, dopo quella brutta storia, due scialitiche vennero acqusitate nuove, la terza é rimasta ancora lì, sul soffitto in attesa di essere sostitutita. Come i neon cambiati nuovi proprio sabato mattina, poco prima che arrivasse la parlamentare.

In attesa che si completino i lavori di ristrutturazione, gli interventi generali vengono garantiti in regime di week surgery, il migliore modello organizzativo, come l’ha definito l’Asl, differente dalla tradizionale versione ospedaliera, per gli interventi chirurgici e per le procedure invasive e semi invasive, con una degenza che si esaurisce in 5 giornate lavorative. Dal lunedì al venerdì. L’assistenza sanitaria verrebbe garantita dall’equipe infermieristica esistente; i medici specialistici garantiscono assistenza fino alle ore 20.00 con reperibilità notturna. Questo nuovo modello organizzativo avrebbe l’obiettivo di concentrare nelle sale operatorie del “Santa Caterina Novella” tutte quelle operazioni più semplici, sottaendole al “Fazzi” che così potrebbe dedicarsi esclusivamente agli interventi più complessi, come stabilito dal decreto ministeriale 70 che distingue un ospedale HUb come quello di Lecce, da uno di base come quello di Galatina con attività chirurgica di tipo week surgery che non é però quella autorizzata.

Quello che ha chiesto la parlamentare del movimento 5 stelle, al direttore medico del presidio, é se questo servzio nuovo fosse già accreditato al sistema sanitario da parte della Regione o si opera in attesa di ottenere l’accreditamento, per non interrompere l’attività. La parlamentare infatti avrebbe avuto segnalazioni per cui questo servizio di week surgery non avrebbe alcun accreditamento da parte della Regione, così come si dovrebbe avere di norma, ma si inseriscono protesi, si operano ernie inguinali, colecisti ecc…ignorando quantonstabilito in Regione

Roberta Grima
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