Polo pediatrico, gli spazi ci saranno quando sarà pronto il DEA

Polo pediatrico, gli spazi ci saranno quando sarà pronto il DEA

Tutto ruota attorno al DEA del “Vito Fazzi”, anche il polo pediatrico, verso il quale un passettino in avanti é stato fatto: la presentazione dei gruppi di lavoro, i professionisti interni e anche esterni all’Asl, che lavoreranno ognuno per le proprie competenze, per la realizzazione della struttura, il tutto – dicono – a titolo di volontariato.

Gli esperti lavoreranno in gruppi separati per aree: sanitaria, strumentale e strutturale, per poi coordinarsi a conclusione di quanto raggiunto. Per quanto attiene l’area sanitaria ne faranno parte: il direttore del distretto di Lecce Rodolfo Rollo, il direttore sanitario del “Vito Fazzi” Giampiero Frassanito, il presidente dell’ordine Donato De Giorgi e la dottoressa Giuseppina Annicchiarico, coordinatrice dell’osservatorio regionale sulle Malattie Rare. I primi due esperti sono di nomina Asl, gli altri due: De Giorgi e Annicchairico sono invece di nomina Triacorda, l’associazione fondatrice e ideatrice del progetto di un polo pediatrico a Lecce.

Per la parte strutturale sono stati individuati: l’ingegnere Antonio Leo, colui che sino a poco tempo fa ha gestito i fondi comunitari dell’Asl 2007/2013, che risulta responsabile unico di procedimento per diversi progetti come il poliambulatorio di Martano, i lavori dell’ospedale di Casarano, nonchè responsabile dei finanziamenti per il potenziamento e adeguamento della dotazione di mammografi per lo screening senologico, dei lavori di adeguamento dei reparti del blocco centrale del “Fazzi”, ecc.. con lui la dottoressa Laura Casto che da sempre si é occupata del programma di investimenti sanitari dell’ex articolo 20 della legge 67/88 sull’edilizia sanitaria, è inoltre di supporto amministrativo per la costruzione del D.E.A., grazie a lei, l’Asl è risuscita a chiudere l’accordo con la ditta che aveva chiesto 57 milioni di euro di danni, chiudendolo a 6 milioni e riportando sui binari i lavori del D.E.A. che si erano arenati. Nel medesimo gruppo c’è di nomina Triacorda: Giuseppe Lacanna, architetto sanitario, ricercatore e docente in pianificazione ospedaliera presso il centro di architettura sanitaria scandinavo di Goteborg, l’architetto Lucia Bianco, anche lei con diverse esperienze all’estero, esperta di interior design.

L’area strumentale è invece composta dall’ingegnere Massimo Marra, esperto in ingegneria clinica anche per quanto attiene il D.E.A. , l’avvocato Concetta Ladalardo consulente esterno per l’Asl per quanto riguarda il coordinamento dei fondi comunitari e gli appalti, chiamata per questo con un incarico diretto dall’Asl leccese, che l’ha portata da Bari, dove lavorava, in via Miglietta. Con lei c’é anche Michele De Benedetto, ex primario di otorino laringoiatria del”Vito Fazzi” e attualmente coordinatore del Dream, il laboratorio che vede insieme università del Salento e Asl Lecce, infine Teresa Fiorita, da tempo collaboratrice di Giuseppina Annicchiarico, nell’osservatorio regionale per le Malattie rare, esperta in progettazione di finanziamenti comunitari, nazionali e locali, nel campo delle bio e nano tecnologie.

La squadra siffatta quindi, si dovrà mettere al lavoro, sapendo che la prima cosa che dovrà essere affrontata sarà l’individuazione degli spazi dove realizzare il polo pediatrico, spazi che saranno quelli del secondo piano dell’ospedale, dove attualmente si trovano: la ginecologia, l’ostetricia, la neonatologia. Tutti reparti che erano destinati alla ristrutturazione con finanziamento ex art.20 della legge 67/88 e che adesso dovranno essere spostati al primo piano, per lasciare il posto al polo pediatrico.

Due domande sorgono spontanee: si possono utilizzare i fondi ex art. 20 dell’edilizia ospedaliera per le opere destinate non più alla ginecologia, ostetrica e neonatologia, ma al polo pediatrico? E se non è possibile, che fine faranno questi fondi? Infine: con quali risorse si adegueranno gli spazi per il polo pediatrico?

Altro problema: i reparti attualmente posti al secondo piano, dovranno scendere al primo, ma qui ci sono la neurochirurgia, la cardiochirurgia e le UTIC, dove andranno questi ultimi per far posto ai reparti del piano superiore che dovranno scendere? Molto probabilmente al DEA, motivo per cui bisogona fare presto e finire per tempo il nuovo blocco del “Fazzi”, se non si vuole ritardare anche il progetto del polo pediatrico

Roberta Grima
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