Prima pietra della 4 torre dell’ospedale di Casarano

Prima pietra della 4 torre dell’ospedale di Casarano

Pace fatta tra il sindaco di Casarano Gianni Stefano e il presidente della Regione Emiliano, la tregua é avvenuta questo pomeriggio in occasione della posa della prima pietra della quarta torre del nosocomio “Ferrari”, lo stesso che ha fatto tanto litigare i due esponenti politici a suon di carte bollate e ricorsi a proposito della decisione del governo pugliese di declassare il “Ferrari” a favore di Gallipoli, il cui ospedale è stato riconosciuto come struttura di primo livello.

“Con questa cerimonia – ha detto il sindaco di Casarano nel suo saluto – comincia un nuovo percorso per costruire una sanità adeguata ai bisogni dei territori che vada al di là degli steccati e dei campanili e possiamo farlo insieme, con il sindaco di Gallipoli e il presidente della Regione”. Una sollecitazione raccolta dal presidente Emiliano: “Oggi – ha rimarcato – è anche un’occasione per riabbracciarsi un po’ tutti quanti. È qui presente il Sindaco di Gallipoli insieme ai sindaci del comprensorio, che ringrazio tutti. È chiaro che quando si dialoga,
normalmente si trovano delle soluzioni.

“Purtroppo, la legge impone ai Presidenti di Regione, a volte, di fare scelte impopolari, come scegliere tra due ospedali distanti solo 15 chilometri l’uno dall’altro. – ha detto il governatore pugliese – Scegliere, ovviamente, non in termini di chiusura, come qualcuno andava dicendo, ma di classamento.
Sono molto felice di essere qui – ha aggiunto Emiliano – perché ero rammaricato dal fatto di non essere riuscito a spiegare fino in fondo le ragioni di una scelta dolorosa per questa comunità. Mi auguro che il futuro sia pieno di concordia e di collaborazione.
Con la posa della prima pietra è stato aperto ufficialmente il cantiere che cambierà il volto – e la storia – dell’Ospedale “Ferrari” di Casarano, rendendolo una struttura più moderna, funzionale, adeguata alle norme antincendio e antisismiche e al passo con i tempi dal punto di vista della dotazione strumentale e diagnostica.”
Il progetto mira a migliorare l’offerta sanitaria complessiva dell’ospedale, concentrando l’attività sanitaria principalmente nelle Torri 3 e 4. Nella prima, sarà convogliata l’attività chirurgica, anche perché in essa è già presente un blocco operatorio realizzato di recente, mentre l’area medica (con le degenze) occuperà la nuova Torre.

Dal punto di vista costruttivo si tratta di strutture “basse” (tre piani fuori terra, uno seminterrato) e molto flessibili per quanto riguarda la logistica, perfettamente in linea con i dettami della costruzione e gestione di strutture sanitarie, imperniati sulla suddivisione dell’area sanitaria per intensità di cura. L’area chirurgica e l’area medica così organizzate saranno messe in comunicazione con una serie di servizi essenziali per il loro corretto funzionamento.

Novità importanti anche per l’accesso del pubblico. Il progetto contempla la realizzazione di una nuova hall di accesso, con l’accoglienza e l’indirizzamento dell’utenza nettamente separati dall’accesso d’urgenza. La struttura di accoglienza sarà poi direttamente e comodamente collegata con l’area di parcheggio dedicata. Facilitati anche gli spostamenti grazie a percorsi a piano terra veloci e privi di barriere architettoniche.
La quarta Torre, per un totale di 6.700 metri quadri distribuiti su quattro piani, ospiterà al piano terra un nuovo e più funzionale CUP direttamente collegato con l’area prelievi e il laboratorio analisi e con l’area farmaceutica, senza tuttavia interferire con le attività sanitarie legate alle aree di degenza. L’area delle degenze mediche, opportunamente aggiornate e dotate di idonei sistemi di sicurezza per pazienti e personale, oltre che pensate anche per accogliere utenti non deambulanti, occuperà i due piani superiori, mentre il seminterrato ospiterà vai tecnologici, archivi e depositi.

Al termine dell’intero programma di intervento strutturale, inoltre, il Pronto Soccorso sarà spostato nella terza Torre e direttamente collegato con il gruppo operatorio, riducendo di fatto tempi e spazi degli attuali percorsi. Realizzate ex novo sia la “camera calda” sia l’area di diagnostica per immagine, con un investimento di 2 milioni per l’acquisto di apparecchiature e l’aggiornamento tecnologico. L’intervento alla terza Torre riguarderà una superficie di circa 1.600,00 metri quadri, con la realizzazione di una nuova area degenza vicina al Pronto Soccorso, la ristrutturazione di parte del piano seminterrato e l’adeguamento alla normativa sismica delle due aree di intervento.

Nelle restanti due Torri, la 1 e la 2, verranno concentrate le attività con durata H12: area ambulatoriale, servizi logistici, amministrativi e uffici operativi.”

Per il Direttore Generale, Ottavio Narracci, l’apertura del cantiere per quarta Torre dell’Ospedale “segna una nuova pagina della storia sanitaria di questo territorio, che avrà una struttura adeguata alle norme e in grado di assicurare percorsi diagnostici, clinici e chirurgici all’altezza di un ospedale moderno”. Con la quarta Torre potremo sistemare tutta l’area medica e i servizi dell’ospedale e potremo anche suggerire nuove soluzioni, ad esempio mantenere un reparto come la Neurologia. La Regione ha già dato prova di saper fare scelte oculate
mantenendo Malattie Infettive a Galatina, così come auspichiamo che Pneumologia possa continuare la sua attività a Gallipoli. Nella terza Torre, inoltre, confluiranno la parte chirurgica ed altri reparti, tutte attività che sono il frutto della realizzazione della quarta Torre che assume perciò un valore strategico, mettendo in ordine tutto l’ospedale, che deve mantenere i requisiti logistici, tecnologici e strutturali adeguati ai compiti che deve svolgere, qualsiasi sia il suo livello.

Si tratta di un progetto di completamento e adeguamento a norma, con attrezzature e accreditamento delle strutture, finanziato con 14 milioni e 210 mila euro, provenienti dai fondi ottenuti tramite la legge 67/88 ex articolo 20 sull’edilizia ospedaliera, il 95% dei finanziamenti sarà a carico dello Stato e il 5% della Regione. Il progetto, richiederà tre anni di lavoro da parte della Edilcostruzioni srl di Vitigliano, é un programma relativo alla terza fase stralcio 2007 della scheda 29 e il cui responsabile unico di procedimento, è l’ingegnere Antonio Leo, lo stesso che ha gestito per conto dell’Asl i fondi fers 2007/2013, dei quali si è perso traccia, lo stesso che ha seguito i lavori nelle strutture territoriali di Martano, Aradeo, Galatina, Nardò e molte altre strutture, che sono ancora in fase di completamento. Tutti i cantieri hanno subito ritardi enormi, dovendo essere già ultimati e completati nel 2013 con proroga 2015 per i fondi comunitari, tra questi anche i lavori di Casarano per i quali oggi si é posata la prima pietra, ma che sarebbero dovuti essere terminati già da tempo.

Roberta Grima
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