Primo intervento iTind in Puglia, eseguito a Castellaneta in pazienti urologici

Primo intervento iTind in Puglia, eseguito a Castellaneta in pazienti urologici

Eseguita al “San Pio” di Castellaneta, per la prima volta in Puglia, la procedura di impianto di iTind Olympus. Si tratta di una tecnica per il trattamento dei pazienti con ostruzione cervico – uretrale dovuta a ipertrofia prostatica benigna.

Spesso negli uomini con un’età superiore ai 50 anni, si può verificare un’aumento della prostata che premendo l’uretra, ovvero il canale attraverso il quale passa il liquido seminale e l’urina, ne causa il restringimento con difficoltà urinarie e/o compromettendo l’attività sessuale.

Tradizionalmente per evitare che l’uretra si restringa, con i problemi che ne conseguono, si interviene chirurgicamente con una resezione della prostata che però comporta un post operatorio a volte lungo e invalidante.
la ferita si può aprire con improvvisi sanguinamenti, il paziente oerpato accusa solitamente bruciore e dolore con difficoltà ad urinare. Tra l’altro l’effetto che può esserci nel togliere la ghiandola prostatica é che si possano danneggiare quei nervi responsabili dell’erezione e della minzione che sono vicini alla prostata, esponendo il paziente a rischi di impotenza e/o incontinenza.

Il vantaggio invece della tecnica iTind Olympus é proprio quello di evitare l’intervento chirurgico, agendo con l’inserimento di un dispositivo l’iTind che viene collocato nell’uretra ristretta, attraverso un catetere quindi senza aprire chirurgicamente. Già questo significa una anestesia più leggera, significa non andare incontro a degenza lunga, ad un post operatorio disagevole, con dolore, sanguinamenti dalla ferita, rischi di infezioni dell’area operata. La procedura innovativa che prescrive l’inserimento del dispositivo prevede che questo una volta collocato nell’uretra, si allarghi come una sorta di palloncino, ampliando quindi l’uretra stessa schiacciata dalla prostata rigonfia. Viene così ampliato il canale uretrale facilitando il passaggio dell’urina così come del liquido seminale, senza più accusare la compromissione dell’attività urinaria e sessuale.

La tecnica viene applicata in determinati casi selezionati dai medici. Sono di solito persone affette da ipertrofia prostatica benigna che vengono trattati in regime di day service, ovvero in giornata, così che il paziente viene dimesso il giorno stesso dell’intervento, senza necessità di posizionare alcun catetere vescicale al termine della procedura stessa e senza alcun post operatorio ospedaliero.

È una procedura mini-invasiva, con ridotti effetti collaterali, utilizzabile anche per intervenire su pazienti non operabili per la presenza di altre patologie o per quegli uomini che non risolvono il problema farmacologicamente.
Trattandosi di una procedura mini-invasiva, inoltre, l’eventuale ri-esecuzione della procedura in caso di recidiva è un’opzione ben accettata dai pazienti.

L’operazione eseguita a Castellaneta, é stata condotta dagli specialisti urologi dottor Sebastiano Di Lena, responsabile dell’unità operativa di urologia del “San Pio”, dottor Marco Rinaldi, in collaborazione con l’equipe di anestesia diretta dalla dottoressa Camilla Dimito, la dottoressa Romana Palazzo, il personale infermieristico della sala operatoria, coadiuvato dalla coordinatrice dottoressa Annamaria Notaristefano, grazie anche al supporto della chirurgia, in particolare della coordinatrice dottoressa Nella Borracci.

“L’applicazione di procedure innovative, soprattutto nell’ambito della chirurgia mini-invasiva, è un fiore all’occhiello della nostra sanità” – dichiara Vito Gregorio Colacicco, direttore generale di Asl Taranto – “che permette alla comunità di fruire di eccellenti servizi sanitari sul territorio, nei nostri presidi ospedalieri”.

Roberta Grima
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