“Qualcuno ha registrato male il numero dei posti letto di terapia intensiva in Puglia” – a dirlo Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo europeo ECR – Fratelli di Italia. Emiliano chiarisce che non é così. Sta di fatto che la Puglia resta ancora regione arancione, nonostante abbia un indice di contagio (Rt) al di sotto della soglia minima che è uno.
Tra i criteri che determinano il colore del territorio, non c’é soltanto l’indice Rt, che in Puglia si attesta allo 0,9, ma anche il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Quello che risulterebbe a Roma, é una Puglia in affanno per l’alto numero di posti letto di terapia intensiva, occupati da pazienti. “Il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) – dichiara Ignazio Zullo, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia – indicava infatti, un’occupazione dei posti nelle terapie intensive della regione pugliese, superiore al 30%.”
Il dato farebbe quindi pensare ad una situazione difficile nei reparti, che non sarebbero in grado di contenere sufficientemente i flussi di casi Covid. Tutto ciò, nonostante il potenziamento delle terapie intensive in Puglia, attuato dal presidente Emiliano.
“Dall’assessorato alla Sanità – afferma Zullo – sarebbe partita una lettera per chiedere il ricalcolo perché avendo attivati posti letto di terapia intensiva nella Bat, la percentuale sarebbe scesa al 28% e quindi la Puglia potrebbe essere in zona gialla.”
Solo nelle ultime settimane, sono stati realizzati 16 posti letto di terapia intensiva respiratoria nel Dea di Lecce, 14 posti di terapia intensiva nell’ospedale Fiera di Bari, 23 letti nell’ospedale “Dimiccoli” di Barletta. Qualcosa però non torna se il contagio si riduce (Rt 0,91), il numero dei letti aumenta, ma restiamo in zona arancione.
“Delle due l’una – dice Raffaele Fitto – : o Bari ha sbagliato a trasmettere il dato a Roma, o Roma ha sbagliato a registrare quanto trasmesso da Bari.” Il tema é capire cosa sia accaduto per comprendere se la regione, poteva già essere zona gialla o meno, con le conseguenze che ne derivano soprattutto per l’economia locale.
“Il danno potrebbe essere clamoroso e grave, se la Puglia fosse stata classificata come zona arancione, erroneamente. Significherebbe non aver consentito ai commercianti, artigiani, ristoratori, di lavorare come fanno già in altre regioni.”
D’altro canto il presidente Michele Emiliano, durante la trasmissione “Il Graffio” di Telenorba, ha dichiarato che “i nostri dati sono effettivamente da zona gialla. C’è però – ha detto – un aspetto che riguarda le terapie intensive che abbiamo si triplicato, ma che non sono state tutte attivate, perchè – ha spiegato – non impegno un’equipe sanitaria, se il letto é vuoto.”
Dunque i posti letto ci sono, ma poichè non ci sono ricoverati, non c’é neppure il personale e il letto non risulterebbe attivato. Come é possibile allora contare disponibilità di posti, se vengono conteggiati solo quelli occupati, ovvero non disponibili ?
“Il problema é ben più ampio – dice Fitto – Sono stati realizzati nuovi posri di terapie intensive, senza però rianimatori. Invece di realizzare per esempio 14 letti di terapia intensiva nell’ospedale Fiera di Bari, per tenerli poi vuoti e senza personale, avrebbe avuto più senso attivare tre, quattro, cinque letti per ciascun reparto di terapia intensiva dislocato sul territorio, dove c’è già un’equipe che lavora. Sarebbe stato sicuramente meno oneroso, rispetto ai 18 milioni di euro spesi per il presidio barese, che costerà qualcosa in più perchè non sono stati realizzati i bagni che ora sono da fare.”
Se la Puglia zona arancione é frutto quindi di un errore, dovrebbe tornare presto in zona gialla. Non è escluso infatti che già domani possa essere pubblicata l’ordinanza che dovrebbe mutare la situazione.
In seguito alla lettera dell’assessore Lopalco inviata a Roma, con la richiesta di rivedere i dati, il governo potrebbe quindi decidere di portare la Puglia in area gialla, perché nelle valutazioni non sarebbero stati conteggiati dei nuovi posti nelle terapie intensive Covid, che porterebbero ad un tasso di occupazione dei posti letto pari al 28%.
“Qui si gioca sulla pelle di commercianti e artigiani, che sono già allo stremo, e sulle libertà delle persone perché si sbaglia il conteggio dei posti letto – aggiunge Ignazio Zullo.
“Non so se è chiara la gravità di quanto è successo – conclude Fitto – qui non si tratta solo di mettere una pezza a colori (Gialla o Arancione) che sia, si tratta di giocare con la vita delle persone.”
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