Ritarate le dosi “sospette” Astrazeneca in Puglia

Ritarate le dosi “sospette” Astrazeneca in Puglia

Già consegnati ai Nas alcune confezioni, poche a dire la verità, del vaccino Astrazeneca sospetto, da parte del policlinico di Bari. A dircelo è il direttore della stessa struttura Vitangelo Dattoli che al momento non sa essere più preciso. Stessa cosa anche da aprte del direttore genrale dell’Asl barese, Antonio Snaguedolce che ci conferma l’individuazione del lotto sospeso e ritirato dalla distribuzione.

Anche a Taranto i carabinieri hanno trovato dosi del lotto segnalato da AIFA che hanno quindi ritirato, mentre a Brindisi é in corso l’operazione di verifica, a Lecce fortunatamnete non dovrebbero esserci dosi sospette stando a quanto dichiarato dal dottor Fedele del dipartimento di prevenzione dell’Asl salentina.

Intanto da Bari l’assessore regionale alla sanità tranquillizza sulle prossime dosi da somministrare. “Le attuali vaccinazioni – spiega Lopalco – proseguiranno con altri lotti. Vogliamo tranquilizzare i cittadini: il sistema di sorveglianza è stato attivato a largo raggio e non è necessario rivolgersi al sistema sanitario per informazioni sul numero di lotto di vaccino ricevuto.

I vaccini sono sicuri ha aggiunto l’assessore Lopalco – che ha ricordato come essi siano attualmente l’unico mezzo conosciuto per stroncare la pandemia. Questi allarmi dimostrano per l’assessore, come il sistema di sorveglianza italiano funzioni e funzioni anche molto bene a livelli altissimi di controllo pari a quelli europei.

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il secondo rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19, riguardante i dati registrati nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) con dati aggiornati al 26 febbraio 2021.

Le segnalazioni di effetti collaterali presunti, riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BioNTech Comirnaty (96%), che è stato il più utilizzato e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%) e il vaccino AstraZeneca (3%).
Complessivamente al 26 febbraio 2021, sono state valutate 30.015 segnalazioni su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini, con un tasso di segnalazione pari a 729 ogni 100.000 dosi. Un tasso più elevato – si legge nel rapporto AIFA – rispetto a quello che abitualmente si osserva per altre vaccinazioni, come per esempio quella antinfluenzale. Tuttavia il dato sarebbe coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione.

Il 93,6% delle segnalazioni, è riferito a eventi non gravi e risulta in linea con le informazioni già presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei vaccini.
Per tutte e tre le vaccinazioni, i presunti effetti collaterali più segnalati sono: febbre, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea (il 93% delle segnalazioni). La frequenza cumulativa di segnalazioni non è differente tra prima e seconda dose per i vaccini Pfizer e Moderna, mentre per il vaccino AstraZeneca non vi sono ancora iniezioni di seconde dosi.

Gli eventi segnalati sono insorti prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi). I sintomi gravi, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con le vaccinazioni, corrispondono al 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente – si legge nella nota di AIFA – dal tipo di vaccino e dalla dose iniettata.

I dati elaborati e presentati nel rapporto AIFA, devono essere considerati come descrittivi di un processo dinamico in continua evoluzione, vista l’attuale transizione verso un consistente aumento delle vaccinazioni quotidiane. L’AIFA poi ricorda che un ampio numero di segnalazioni di sintomi, non implica una maggiore pericolosità del vaccino, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza.

Al momento sappiamo che l’età media delle persone sulle quali sono stati osservati sintomi successivamente alla vaccinazione, è di 46 anni e sono in gran parte operatori sanitari. Il 93,6% delle segnalazioni è riferito a eventi non gravi e risulta – stando a quanto si legge nel sito AIFA – in linea con le informazioni già presenti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dei vaccini.

Dunqeu ci sarebbe però una piccola percentuale pari a circa il 6% di sintomi che non sarebbero contemplati nella dscrizione del vaccino, anche se è da dimsotrare che tra essi e la vaccianzioen ci sia un nesso di causa – effetto.

Certo è che adesso la paura del governo e delle istituzioni a più livelli è che questa notizia possa allarmare la popolazione più del dovuto, riducendo le adesioni al vaccino che ricordiamo al momento non è obbligatorio.

Roberta Grima
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